๐๐ ๐ ๐ข - ๐ ๐๐ข๐๐๐ฆ๐๐ซ๐ ๐๐๐๐ - ๐ฆ๐๐ซ๐ญ๐๐๐ข̀ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐ ๐ฌ๐๐ญ๐ญ๐ข๐ฆ๐๐ง๐ ๐๐๐ฅ ๐ญ๐๐ฆ๐ฉ๐จ ๐’๐๐ฏ๐ฏ๐๐ง๐ญ๐จ, ๐ฅ๐ ๐๐ก๐ข๐๐ฌ๐ ๐ซ๐ข๐๐จ๐ซ๐๐, ๐ญ๐ซ๐ ๐ข ๐ฏ๐๐ซ๐ข ๐ฌ๐๐ง๐ญ๐ข ๐ ๐๐๐๐ญ๐ข, ๐๐๐ง๐ญ๐ ๐๐ข๐๐ข๐๐ง๐ (๐จ ๐๐ข๐ฏ๐ข๐๐ง๐, ๐ฉ๐ข๐ฎ̀ ๐ซ๐๐ซ๐๐ฆ๐๐ง๐ญ๐ ๐๐๐ญ๐ญ๐ ๐๐ง๐๐ก๐ ๐๐ข๐๐ข๐๐ง๐), ๐ฏ๐๐ซ๐ ๐ข๐ง๐ ๐ ๐ฆ๐๐ซ๐ญ๐ข๐ซ๐. Di lei non si conosce molto, tanto che molti agiografi ritengono la sua storia in gran parte basata su leggende agiografiche sviluppatesi per spiegare l'origine della chiesa a lei dedicata sul colle Esquilino di Roma. Fu papa San Simplicio (in carica dal 468 al 483) a fare erigere una basilica in suo onore, probabilmente nel primo anno del suo pontificato, nel luogo anzidetto, dove si riteneva sorgesse la sua casa natale. Le scarne notizie relative alla sua vita provengono per lo piรน dal “Liber Pontificalis” (“Libro Pontificale” o “Libro dei Papi”), proprio nel capitolo dedicato al pontefice San Simplicio. Questa รจ la fonte storica autentica piรน antica che menziona Bibiana. Il testo afferma che papa Simplicio consacrรฒ una chiesa dedicata alla “Santa martire Bibiana” vicino al “Palatium Licinianum” (Palazzo Liciniano), sul romano colle Esquilino, dove riposava il suo corpo. Questa fonte conferma l'esistenza di un culto dedicato a una martire di nome Bibiana giร nel V secolo e l'ubicazione della sua tomba. Altri dati si apprendono dal “Passio Bibianae” (“Passione di Bibiana”, anche detto “Atti del martirio di Bibiana”), agiografia di un ignoto autore del VII secolo, che non sempre รจ reputata attendibile, anche per essere postuma di almeno due secoli e mezzo dalla sua vita. Da questo testo, considerato un’agiografia, proviene la narrazione dettagliata e forse a tratti leggendaria della sua vita e del martirio. Alcuni storici ritengono che il Passio sia anch'esso stato creato per fornire una storia esplicativa (una “leggenda”) all'origine della chiesa esistente e ai corpi dei martiri lรฌ conservati, piuttosto che essere un resoconto storico fedele e documentato degli eventi del IV secolo. In conformitร a questi testi, si ritiene per lo piรน che Bibiana nacque a Roma, verosimilmente tra il 347 e il 352, in una famiglia cristiana composta dal nobile padre Flaviano, cavaliere e prefetto, dalla madre Dafrosa, discendente di un’altolocata famiglia consolare e dall’unica sorella di nome Demetria. Nel 355, quando Bibiana aveva pochi anni, assunse il potere l’imperatore Flavio Claudio Giuliano (sul trono dal 355 al 363), l'ultimo sovrano dichiaratamente pagano, che tentรฒ di restaurare le religioni politeiste nell’Impero Romano, che erano in decadenza di fronte alla diffusione del cristianesimo. ripristinando le crudeli persecuzioni contro i seguaci di Gesรน. Il padre di Bibiana, essendo cristiano, fu costretto ad abbandonare la prestigiosa carica di prefetto, che passรฒ nelle mani di Aproniano, suo acerrimo rivale e acceso sostenitore del paganesimo. Il genitore, infine, sorpreso mentre seppelliva pietosamente i corpi straziati dei martiri Prisco, Priscilliano e Benedetta, venne marchiato a fuoco come uno schiavo ed esiliato ad “Aquas Taurinas” (localitร che verosimilmente si identifica con il sito dove sorgono le attuali Montefiascone o Aquapendente, entrambe in provincia di Viterbo, regione Lazio), dove subรฌ il martirio nel dicembre 361. A partire da quel momento, Bibiana, sua madre Dafrosa e sua sorella Demetria si rinchiusero nella loro abitazione, riunendosi in fervorosa preghiera nell'attesa di quello che ritenevano il loro imminente arresto e martirio quali seguaci di Gesรน. Le donne non tardarono infatti ad essere arrestate, imprigionate in una casa e crudelmente condannate a morire di fame e sete, per ordine del predetto nuovo prefetto Aproniano, subendo il martirio per inedia. Un'antica tradizione, non documentata, vuole che nel 363 la matrona romana Olimpina (o Olimpia) facesse costruire una prima chiesa sul sito della casa dove avrebbero subito il martirio, sul colle romano Esquilino. Questa รจ l’attuale basilica che porta il nome di Santa Bibiana in suo onore, nel centrale rione che prende il nome dal predetto colle di Roma. Altra versione ritenuta piรน attendibile, vuole invece che, grazie ad un miracolo, la sentenza si rivelasse del tutto fallimentare, perchรฉ, dopo parecchi giorni, le tre donne erano piรน floride e sane che mai. Allora Aproniano avrebbe fatto decapitare Dafrosa fuori cittร , il 6 gennaio 362, mentre Demetria, rinchiusa nuovamente in carcere e torturata, benchรฉ stremata, professรฒ la sua fede in Cristo fino all’ultimo e spirรฒ ai piedi del Giudice, durante un interrogatorio. Aproniano pensรฒ invece di risparmiare Bibiana per dare un esempio alla comunitร cristiana, a condizione che abiurasse pubblicamente la fede in Gesรน. A questo scopo, cercรฒ inutilmente di traviarne i costumi con la concupiscenza della carne, a sfregio della sua illibatezza, facendola affiancare da una turpe meretrice di nome Rufina, donna malvagia esperta in intrighi amorosi e seduzioni, affinchรฉ la inducesse al vizio. Tuttavia nulla fu piรน forte della sua fede in Cristo, nemmeno la possibilitร di aver salva la vita ebbe effetto sulla giovanissima Bibiana, che, fedele al Signore e onorando la sua virtรน, proclamรฒ fino all’estremo la sua fede. Il sadico prefetto, incollerito dalla scelta della ragazza, decise allora di destinarla ad una morte atroce. Fu legata a una colonna e flagellata senza pietร con le cosiddette “piombate”, fruste costituite da fasci di verghe con appesi pallini di piombo. Cosรฌ, secondo la tradizione, Bibiana spirรฒ a Roma dopo quattro giorni di tormenti, tra il 361 e il 363, a soli quindici anni. Il suo corpo, su ordine dello stesso Aproniano, venne abbandonato alle bestie selvatiche ed ai cani randagi, che perรฒ, prodigiosamente, non lo sfiorarono nemmeno, lasciandolo perfettamente integro. Le spoglie vennero quindi raccolte dal presbitero Giovanni, che le collocรฒ nel palazzo di Olimpia o Olimpina, una parente di Flaviano, il defunto padre di Bibiana. Giร nel V secolo, a Roma, si commemorava Santa Bibiana il 2 dicembre. Le sue reliquie, insieme a quelle della madre e della sorella, sono conservate in un sarcofago sotto l'altare maggiore della Basilica di Santa Bibiana a Roma, restaurata da Gian Lorenzo Bernini nel XVII secolo, che realizzรฒ anche la celebre statua della santa.
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Roberto Moggi
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