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๐จ๐ฎ๐๐๐ฎ๐ฅ๐, ๐ซ๐๐ฅ๐ข๐ ๐ข๐จ๐ฌ๐จ. Charles Eugรจne (Carlo Eugenio) - questi i suoi due nomi di battesimo in francese - ma conosciuto solo con il primo, nacque il 15 settembre 1858 a Strasburgo, in Alsazia, nella Francia all’epoca governata dal Secondo Impero, sotto il regno dell’imperatore Napoleone III. La sua famiglia d’origine era quella nobile e cattolica dei visconti di Pontbriand, che si era trasferita per affari in quella cittร . Nel 1864 perse entrambi i genitori ad appena sei anni, venendo affidato al nonno materno unitamente alla sorella maggiore Marie (Maria), mentre dopo il 1871, a dodici anni, in seguito all’annessione dell’Alsazia-Lorena all’Impero Germanico (dopo la guerra franco-prussiana del 1870-1871), la famiglia si trasferรฌ a Nancy (nel nord-est della Francia). Intelligentissimo e dotato di uno spirito curioso, coltivรฒ molto presto la passione per la lettura. Nel fiore della giovinezza, benchรฉ cristianamente educato, si lasciรฒ vincere dallo scetticismo religioso e dal positivismo che segnavano la sua epoca. Presto - secondo le sue stesse parole - “perse la fede e s’immerse in una vita mondana gaudente e di disordine”, che perรฒ lo lasciava intimamente insoddisfatto. Nel 1876, entrรฒ nella prestigiosa “รcole spรฉciale militaire de Saint-Cyr” ("Scuola speciale militare di Saint-Cyr"), vicino a Parigi, la principale accademia militare francese per gli ufficiali dell’esercito, rimanendovi come allievo per due anni. Nominato ufficiale a venti anni, venne inviato in Algeria, all’epoca colonia francese dell’Africa settentrionale, che si affaccia sul Mare Mediterraneo. Tuttavia, la vita militare non lo rendeva felice ed era sempre alla ricerca di un qualcosa di “piรน grande” e autentico dei piaceri della vita. Tre anni piรน tardi, non avendo trovato ciรฒ che cercava, diede le dimissioni dall’esercito per compiere, a rischio della propria vita, un viaggio di esplorazione nel vicino Marocco, regno islamico nord-africano all’epoca ancora indipendente e, in quel tempo, chiuso agli europei. Si trattรฒ di un’esplorazione scientifica, che descriverร nel libro “Reconnaissance au Maroc, 1883-1884” (“Ricognizione” o “Riconoscimento” al Marocco) che gli otterrร la gloria ancora ampiamente riservata agli esploratori nel XIX secolo. Da allora, l’acquisita conoscenza della fede musulmana, la ricerca interiore della veritร , la bontร e l’amicizia discreta della cugina Marie (Maria), unitamente all’aiuto spirituale del suo amico sacerdote Henri (Enrico) Huvelin (1838-1910), gli fecero riscoprire la fede cristiana. Finalmente, alla fine dell’ottobre 1886, si recรฒ dall’affezionato Huvelin nella Chiesa di Sant’Agostino a Parigi, ove questi era parroco, confessandosi e ricevendo la comunione. Questo รจ considerato il principio della sua conversione, senza dubbio latente da qualche tempo, che diventรฒ totale e definitiva. Completamente rinnovato per grazia divina, nutrito dall’Eucarestia e dalla Sacra Scrittura, Charles comprese allora che “non poteva fare altrimenti che vivere per Dio” al quale volle subito consacrare tutta la sua vita e cosรฌ “esalarsi in pura perdita di sรฉ davanti a Dio”. Per tre anni, aiutato dall’amico Huvelin, cercherร di comprendere come realizzare concretamente la sua vocazione di consacrazione totale a Dio. Lui che aveva conosciuto la ricchezza e la vita agiata e che era stato posseduto da una grande volontร di potenza, volle imitare “Gesรน Povero” che prese “l’ultimo posto”. Dopo un pellegrinaggio in Terra Santa dal 1888 al 1889, dove, “camminando nelle strade di Nazareth su cui si posarono i piedi di Gesรน, povero artigiano”, ne scoprรฌ il mistero, che sarร d’ora in poi il cuore della sua spiritualitร . Cosรฌ entrรฒ nella “trappa” (monastero, convento, soprattutto di monaci trappisti) intitolata a “Nostra Signora delle Nevi”, nella diocesi di Viviers (sud-est della Francia), da dove, dopo qualche mese, sarร inviato in Siria (allora regno islamico del Medio Oriente), nella poverissima trappa di “Nostra Signora del Sacro Cuore”, vicino alla cittร di Akbรจs. Qui dimorerร per sette anni, lasciandosi formare alla scuola monastica e cercando l’imitazione piรน perfetta di Gesรน vivente a Nazareth. Ciรฒ nonostante, non trovandovi la radicalitร che desiderava, anche se tutti giร lo veneravano come un santo, chiese di lasciare il monastero. Nel gennaio 1897, l’Abate Generale lo sciolse dai suoi temporanei impegni trappisti e lo lasciรฒ libero di seguire la sua vocazione personale. Charles partรฌ allora per la Terra Santa e andรฒ a Nazareth, dove dimorรฒ, come domestico delle locali suore Clarisse, dal 1897 al 1900. Nel servizio, nel lavoro umilissimo, nella meditazione del Vangelo ai piedi del Tabernacolo cercherร di vivere “l’esistenza umile e oscura del divino operaio di Nazareth”, come “Piccolo fratello di Gesรน” nella Santa Casa di Nazareth tra Maria e Giuseppe. Meditando il mistero della Visitazione, lui che aveva ricevuto “la vocazione alla vita nascosta e silenziosa e non quella dell’uomo di parole” scoprรฌ che anche lui poteva partecipare all’opera della salvezza “… imitando la Santa Vergine nel mistero della Visitazione, portando come Lei, in silenzio, Gesรน e la pratica delle virtรน evangeliche [...] tra i popoli infedeli, per santificare questi sfortunati figli di Dio attraverso la presenza della Santa Eucaristia e l’esempio delle virtรน cristiane …”. Rientrato in Francia, confortato dalla certezza che “niente glorifica tanto Dio quaggiรน quanto la presenza e l’offerta dell’Eucaristia”, ricevette infine l’ordinazione sacerdotale il 9 giugno 1901 a Viviers (nel centro-sud del Paese), dopo aver trascorso un anno di preparazione nel vicino monastero di “Nostra Signora delle Nevi” che lo aveva accolto all’inizio della sua vita consacrata. Scoprirร ben presto - come egli stesso ebbe a dire - che: “… I miei ritiri di diaconato e di sacerdozio mi hanno mostrato che questa vita di Nazareth, che mi sembrava essere la mia vocazione, bisognava viverla non in Terra Santa, tanto amata, ma tra le anime le piรน ammalate, le pecore le piรน abbandonate …”. Cosรฌ, nel 1901, conseguentemente a queste sue intime riflessioni, si trasferรฌ ancora in Algeria, giungendo nei pressi della frontiera con il Marocco, dove si mise al servizio del Prefetto Apostolico del Sahara, Monsignor Guรฉrin, vivendo nell’oasi di Beni-Abbรจs dal 1901 al 1904. Lร cercรฒ di portare a Cristo tutti gli uomini che incontrava “… non con le parole, ma con la presenza del Santissimo Sacramento, l’offerta del divin sacrificio, la preghiera, la penitenza, la pratica delle virtรน evangeliche, la caritร , una caritร fraterna e universale, condividendo fino all’ultimo boccone di pane con ogni povero, ogni ospite, ogni sconosciuto che gli si presentava e ricevendo ogni uomo come un fratello beneamato …”. A un certo punto, costruรฌ un eremo con l’aiuto di qualche berbero del posto, e si diede un regolamento dettagliato, come quello di un monaco. Nondimeno, il suo desiderio d’accogliere tutti quelli che bussavano alla sua porta trasformรฒ presto l’eremo in “un alveare”, pieno di uomini che andavano e venivano dal mattino alla sera, con grande confusione. Scrisse: “… Voglio abituare tutti gli abitanti, cristiani, musulmani, giudei, a guardarmi come il loro fratello, il "Fratello universale". Iniziano a chiamare la casa «la fraternitร » e questo mi piace molto …”. A causa della subentrata chiusura delle frontiere con il Marocco, non potรฉ spostarsi in quella nazione come aveva progettato. Tuttavia, ricevette un inaspettato quanto gradito invito a spostarsi nella regione del massiccio dell’Hoggar (o Ahaggar), un complesso montuoso nel cuore del deserto del Sahara, nel sud dell'Algeria, che prende il nome dalla popolazione che tradizionalmente vi abita, i tuareg Kel Ahaggar, dove nessun prete aveva fino ad allora avuto il permesso di risiedere, a causa della politica anticlericale del governo francese. Ostacolato anch’egli, si orientรฒ allora al servizio verso il popolo nomade dei Tuareg. Per questo, nel 1905, andรฒ ad abitare nel cuore del Sahara, a Tamanrasset. Povero tra i poveri per fedeltร alla sua vocazione di imitare la vita nascosta di Gesรน a Nazareth, che si era fatto piccolo per dare un volto umano a Dio, Charles si fa piccolo tra i poveri per rivelare il volto di un Dio che รจ Amore: “… Amarci gli uni gli altri, come Gesรน ci ha amati, รจ fare della salvezza di tutte le anime l’opera della nostra vita, donando, in caso di necessitร , il nostro sangue per lui, come l’ha fatto Gesรน …”. L’amore verso i fratelli africani, cresciuto a dismisura nel suo cuore, dopo che aveva veramente conosciuto il Signore, lo portรฒ fino al dono della sua vita, avvenuto il 1° dicembre 1916, assassinato da briganti razziatori, in una spoliazione estrema. Il suo corpo รจ stato sepolto nell’oasi algerina di El Mรฉnia, in una semplicissima tomba, dove ancora riposano i suoi resti. Nella morte realizzรฒ perfettamente 1a sua vocazione: “… Silenziosamente, segretamente come Gesรน a Nazareth, oscuramente, come Lui, passare sconosciuto sulla terra come un viaggiatore nella notte [...] poveramente, laboriosamente, disarmato e muto davanti all’ingiustizia come Lui, lasciandomi come l’Agnello divino tosare e immolare senza fare resistenza nรฉ parlare, imitando in tutto Gesรน a Nazareth e Gesรน sulla Croce …”. Cosรฌ si compiva uno dei suoi desideri piรน tenaci: il desiderio di imitare Gesรน nella sua morte dolorosa e violenta, dargli il segno del piรน grande amore e completare cosรฌ l’unione, la fusione di colui che ama in Colui che รจ amato. Il “Piccolo Fratello” - come ormai era chiamato Charles de Foucauld - non รจ un fondatore nel senso stretto della parola, ma un iniziatore, un fratello maggiore che ha aperto la via a tanti altri che vogliono camminare come lui, al seguito di Gesรน. Fu beatificato da papa Benedetto XVI il 13 novembre 2005 ed รจ stato poi canonizzato il 15 maggio 2022 da papa Francesco. La sua memoria liturgica cade il 1° dicembre, giorno della sua nascita al Cielo. Sul suo esempio, sono nati i differenti raggruppamenti che costituiscono oggi la «Famiglia Spirituale Charles de Foucauld».
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Roberto Moggi
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