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Le difficoltΓ finanziarie a volte influirono sulle decisioni familiari, per esempio, costringendo il giovane Antonio a lavorare nell’opificio paterno prima di entrare in seminario. Babbo e mamma, onesti, laboriosi e fiduciosi nella Divina Provvidenza, educarono piamente lui e i suoi fratelli, tanto che si distinse presto per l’accesa spiritualitΓ , frequentando molto spesso il Santuario della Madonna di Fusimanya (in catalano Santuari de la Mare de DΓ©u de Fusimanya), sito in una zona montuosa e boscosa vicino al suo paese natale, e recitando devotamente il Santo Rosario tutti i giorni, fino a quando non decise di farsi prete. La sua profonda devozione alla Santa Vergine, coltivata fin da giovane in questo santuario, lo accompagnerΓ per tutta la vita, influenzandone fortemente la vocazione. Per aiutare la famiglia, benchΓ© debole e delicato, si prestava sempre ad aiutare i genitori nella manifattura di famiglia, trovando sempre il tempo, tuttavia, per applicarsi seriamente agli studi del latino, per essere pronto all’ingresso in seminario, cosa che finalmente riuscΓ¬ a fare nel 1829, entrando nel collegio ecclesiastico diocesano di Vic, a meno di cinquanta chilometri a nord-est dal suo paese. Il 13 giugno 1835, terminati con successo gli studi di rito, fu ordinato sacerdote. Mosse i suoi primi passi religiosi come vicario ed economo della parrocchia del paese natio, dimostrando grande zelo nella predicazione e nell’organizzazione di missioni popolari. In quegli anni, cominciarono anche a diffondersi le prime voci sulle sue miracolose capacitΓ guaritrici e taumaturgiche. ManifestΓ² presto un forte desiderio di partire come missionario nei territori di evangelizzazione, ma il proprio vescovo si mostrava restio ad accontentarlo. Fu cosΓ¬ che, nel 1839, per aggirare l’ostacolo, si recΓ² a Roma, con l’obiettivo di presentarsi alla “Congregazione di Propaganda Fide”, una delle una delle nove congregazioni (cioΓ¨ dicasteri) della Curia Romana (oggi Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli), fondata nel 1622 da papa Gregorio XV con il compito di coordinare e centralizzare il governo delle attivitΓ missionarie cattoliche in tutto il mondo. Una volta ottenutavi udienza, offrΓ¬ ad essa i suoi servizi come missionario in qualsiasi parte del mondo. Purtroppo, perΓ², a causa della sua salute cagionevole, la richiesta di partire subito per le missioni non fu accettata. Su consiglio della stessa Congregazione, entrΓ² allora per un breve periodo nel noviziato della “Compagnia di GesΓΉ” (Gesuiti), dove la sua aspirazione pareva realizzabile, ma dovette uscirne dopo pochi mesi a causa dei medesimi problemi di salute. Decise comunque di non arrendersi e di essere, intanto, missionario in patria. Tornato in Spagna lo stesso anno 1839, si dedicΓ² a un intenso apostolato di predicazione popolare in Catalogna e, successivamente, nelle Isole Canarie (territorio d’oltremare della Spagna, ubicato di fronte alle coste meridionali del Marocco). Il frutto di questa esperienza missionaria, durante la quale coinvolse altri sacerdoti con il suo stesso spirito, gli diede l’idea di fondare una nuova congregazione religiosa, i cui membri si sarebbero dovuti spargere per il mondo per portare la Buona Novella. Tuttavia, le ristrettezze finanziarie, aggravate dai disagi sociali legati ai moti rivoluzionari anarchici che si andavano gradualmente accendendo in Spagna a partire dal 1845 circa, non gli permisero nell’immediato l'attuazione del proprio disegno. Intanto, ebbe comunque modo di distinguersi quale apostolo della penna e della stampa. Nel 1848, infatti, fondΓ² a Barcellona una tipografia, dove infine potΓ© stampare il suo prezioso libro di pietΓ dal titolo: “Via retta e sicura per andare al cielo”, oltre a circa altri centoventi suoi libri e dispense religiose, tra cui vari opuscoletti dedicati alla Madonna, per i quali la Santissima Vergine gli espresse personalmente gratitudine nelle varie esperienze mistiche che il Cielo gli concesse. Il 16 luglio 1849, infine, riuscΓ¬ a dare inizio alla nuova famiglia religiosa tanto agognata, fondando insieme ad altri cinque sacerdoti, in una semplice cella del seminario di Vic, dov’era stato seminarista, una nuova congregazione religiosa che chiamΓ² “Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria”, detti comunemente “Claretiani” in suo onore. In quest'opera, di fatto una confraternita di sacerdoti diocesani con voti privati, volti alla predicazione delle missioni popolari, profuse il suo grande cuore e fu padre, maestro e sapiente guida di quanti venivano a mettersi sotto il vessillo del Cuore Immacolato della Santissima Vergine. Nel 1850 fu nominato arcivescovo di Santiago di Cuba, nella parte sud-est dell’isola caraibica che allora apparteneva alla Spagna, trasferendosi in quella cittΓ , dove assolse la sua funzione con grande impegno ed energia. In particolare, visitΓ² svariate volte il territorio e tutte le parrocchie della diocesi, nel tentativo di favorire l’evangelizzazione delle zone piΓΉ sperdute e di debellare i principali problemi morali e sociali, come l’ignoranza, l’immoralitΓ , la prostituzione e la miseria. OperΓ² sempre con grande fermezza, caritΓ e amore, continuando anche a esercitare l'apostolato della stampa, ma ebbe comunque numerosi nemici tra i ricchi borghesi corrotti e la malavita del posto, subendo anche alcuni attentati alla sua vita, ai quali sempre scampΓ² per la protezione della Santissima Vergine Maria. Nel 1855 fondΓ² all’Avana di Cuba (oggi capitale dell’omonima repubblica), con la sua discepola Maria Antonia Paris (1813-1885), oggi Venerabile, le “Religiose di Maria Immacolata”, dette anch’esse “Missionarie Claretiane”. Nel 1857 lasciΓ² l’isola caraibica per rientrare a Madrid, come confessore personale della Regina di Spagna Isabella II di Borbone, continuando a esercitare l'apostolato della predicazione in favore del popolo. Poi, a seguito della rivoluzione che scoppiΓ² in Spagna nel settembre 1868, la sovrana fu detronizzata e costretta all’esilio in Francia. Egli la seguΓ¬, trasferendosi a Parigi nello stesso anno, perseverando ancora nella predicazione. In seguito, partecipΓ² a Roma al Concilio Vaticano I, dove sostenne strenuamente la tesi dell’infallibilitΓ del pontefice in materia religiosa. I massoni e i nemici della Chiesa non cessarono di perseguitarlo e calunniarlo nei modi piΓΉ infamanti. Neppure sul letto di morte lo lasciarono in pace. MorΓ¬ il 24 ottobre 1870 nel monastero cistercense di Fontfroide, vicino a Narbona in Francia, non lontano dalla frontiera con la Spagna e la Catalogna. Il suo corpo si venera tutt’ora nella Casa Madre dei Claretiani a Vic (Barcellona), ove era stato trasportato. Γ stato beatificato il 25 febbraio 1934 da papa Pio XI e proclamato santo il 7 maggio 1950 dal pontefice Pio XII.
πΌπππππππ: "ππππ‘'π΄ππ‘ππππ πππππ πΆπππππ‘", πππ‘πππ‘π‘π ππ ππππ π π’ π‘πππ πβπ ππ πππ‘πππ ππ ππππ‘π π£ππ πππ£πππ, ππππππ‘π, π£ππππ ππππππππ‘π π‘ππ ππ 1849 ππ ππ 1857 πππππ, πππ πππ‘π‘πππ π πππππππ πΊππππ́π π»ππππ́ππππ§ π΄πππππ (1823-1894). πΏ'πππππ π π π‘πππ£π πππππ πΆπππ’πππ‘π̀ πππ “π΅π’ππ ππ’πππ π" (π΅π’ππ ππ’ππππ π π), πππ πππ π ππππππ πΉππππ πππ πΆπ’πππ πΌππππππππ‘π ππ πππππ, πππ‘π‘π ππππ’ππππππ‘π “πΆπππππ‘ππππ”, π ππππππ (πππππ‘πππ πππππ ππππππ).
Roberto Moggi
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