ππ π π’ - ππ ππ π¨π¬ππ¨ ππππ - πππ ππ¨π¦ππ§π’ππ πππ₯ πππ¦π©π¨ π¨π«ππ’π§ππ«π’π¨, π₯π ππ‘π’ππ¬π πππ₯πππ«π π₯π πππ¬ππ ππ’ πππ§ πππ«ππ¨π₯π¨π¦ππ¨, ππ©π¨π¬ππ¨π₯π¨. Di Bartholomaios o Bartholomeus (Bartolomeo) - questo il suo nome rispettivamente in greco (nella sua traslitterazione nel nostro alfabeto) e latino - si conosce poco. Tutto quello che sappiamo di lui proviene dagli Atti degli Apostoli (dove il redattore evangelista Luca lo indica nel gruppo dei Dodici dopo la Risurrezione di Cristo); dai Vangeli sinottici (i tre scritti dagli evangelisti Matteo, Marco e Luca) e infine dal Vangelo secondo Giovanni [che lo individua come l’amico dell’apostolo Filippo che gli parlΓ² entusiasticamente di GesΓΉ come del tanto atteso Messia (Gv 1, 45-50)]. Con ciΓ² terminano i dati documentati. I primi tre Vangeli lo chiamano Bartolomeo, patronimico che deriva probabilmente dalle parole aramaiche "Bar" (figlio) e "Talmai" (valoroso), quindi “Bartalmai” (Figlio del valoroso). In quello di Giovanni, invece, Γ¨ indicato come Natanaele (Gv 1, 45; 21, 2), appellativo di probabile origine ebraica, col significato di “Dono di Dio”. Questo, naturalmente, se si accetta l'identificazione in una sola persona di questi due personaggi, cosa di cui alcuni studiosi dubitano. In base ai pochi dati in nostro possesso, si puΓ² ritenere che Bartolomeo sia nato nel I secolo a Cana di Galilea, nell’omonima provincia della Palestina romana, da una famiglia ebrea che, probabilmente, gli impose il nome giudaico di Natanaele. Era pescatore come i suoi familiari e viveva a Betsaida, cittadina della Gaulanitide a nord e sulle rive del Lago di Tiberiade (o di Galilea, detto anche “Mar di Galilea”). La tradizione racconta della sua opera missionaria itinerante in varie regioni del Medio Oriente. Secondo alcuni agiografi, si spinse a predicare anche in Armenia e Mesopotamia, giungendo fino in India. Divenne famoso per la sua facoltΓ di guarire i malati e gli ossessi. Sarebbe morto martire sulla costa occidentale della Penisola Indiana, scuoiato vivo dagli indigeni pagani. Secondo ulteriori fonti, fu invece ucciso dal re dei Medi nella regione della Siria, mentre, a parere di altre tradizioni, Bartolomeo sarebbe stato condannato alla cosiddetta “morte Persiana”: scorticato vivo e poi crocefisso dai pagani. MorΓ¬ probabilmente verso la seconda metΓ del I secolo in Siria, ma secondo altre fonti ad Albanopolis in Armenia (nell’attuale Turchia asiatica). Tramite l’evangelista Giovanni, conosciamo la storia della sua adesione a GesΓΉ, che non fu immediata come altre, a causa di suoi preconcetti, diffidenze e pregiudizi. Di GesΓΉ gli parlΓ² con entusiasmo Filippo, suo compaesano di Betsaida, dicendogli: “… Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto MosΓ¨ nella Legge e i Profeti, GesΓΉ, figlio di Giuseppe di Nazareth …” (Gv 1, 45). BastΓ² il nome “Nazareth” a rovinare tutto. La risposta di Bartolomeo arrivΓ², infatti, inzuppata in un radicale pessimismo: “… Da Nazareth puΓ² mai venire qualcosa di buono? …” (Gv 1, 46). L’uomo della Betsaida imprenditoriale, col suo “Mare di Galilea” e le aziende della pesca, davvero non sperava nulla da quel paese di montanari rissosi. Tuttavia, Filippo replicΓ² ai suoi pregiudizi, col breve invito a conoscere prima di sentenziare: “… Vieni e vedi …” (Gv 1, 46) ed ecco che Bartolomeo si lasciΓ² convincere e s’incontrΓ² con GesΓΉ, da cui si sentΓ¬ dire: “… Ecco davvero un Israelita in cui non c’Γ¨ falsitΓ …” (Gv 1, 47). Spiazzato da questa inaspettata fiducia nei suoi confronti, lui seppe soltanto chiedere al Messia come facesse a conoscerlo, ricevendone una altrettanto inattesa risposta: “… Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico …” (Gv 1, 48), che produsse una sua debordante manifestazione di fede: “… Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele! …” (Gv 1, 49). Bartolomeo, uomo diffidente, era in realtΓ pronto all’adesione piΓΉ entusiastica, tanto che GesΓΉ subito cominciΓ² un po’ a orientarlo: “… PerchΓ© ti ho detto che ti ho visto sotto il fico credi? Vedrai cose maggiori di questa …” (Gv 1, 50). Troviamo poi Bartolomeo scelto da GesΓΉ con altri undici discepoli per farne i suoi inviati, gli apostoli, cosΓ¬ come riferisce Luca: “… Quando fu giorno, ChiamΓ² a sΓ© i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali impose il nome di apostoli …” (Lc 6, 13-16), Poi, dopo l’Ascensione al Cielo del Signore, gli Atti degli Apostoli lo indicano a Gerusalemme con gli altri: “… perseveranti e concordi nella preghiera …” (At 1, 14) e infine, su Bartolomeo, dopo questa citazione, cala il silenzio dei testi canonici. Una tradizione armena afferma che il corpo dell'apostolo fu sepolto ad Albanopolis, in Armenia, cittΓ in cui avrebbe subito il martirio con il tremendo metodo dell’essere scuoiato vivo, per ordine del re Astiage che non riuscΓ¬ a convincerlo a rinnegare la fede cristiana (“Legenda aurea” - Cfr. Vitale Brovarone 1992, pagg. 209-212). Nel 507, l'Imperatore bizantino Anastasio I (dal 491 al 518) lo avrebbe fatto trasferire a Daras, nella Mesopotamia, dove costruΓ¬ in suo onore una splendida chiesa. Nel 580 una parte dei resti mortali fu probabilmente trasferita a Lipari, isola italiana appartenente all'arcipelago delle isole Eolie, in Sicilia. Per preservarle dalle frequenti scorrerie dei pirati saraceni, le sue reliquie, nell’838, furono trasferite a Benevento (Campania), finchΓ©, prima dell'anno 1000, per intervento dell'Imperatore del Sacro Romano Impero Ottone III (dal 996 al 1002), giunsero a Roma e furono collocate nella Basilica di San Bartolomeo all'Isola, edificata sull'Isola Tiberina. La calotta cranica del martire si trova, dal 1238, nel duomo a lui dedicato in Francoforte (Germania). La festa di San Bartolomeo Γ¨ stata accolta nel calendario romano nel 1568 ed Γ¨ collocata al 24 agosto.
πΌπππππππ: "πππ π΅πππ‘ππππππ ππππ π‘πππ", ππππ π π’ π‘πππ ππππππ‘π, πππ 1650 πππππ, πππ πππ‘π‘πππ ππ ππππ-πππ‘πππππ πΊπππππππ π΅ππ’π π́ (1590-1656). πΏ'πππππ π π π‘πππ£π ππππ π π ππ ππ’π ππ’ ππ π΅πππππ π΄ππ‘π (ππ’π ππ πππππ π΅ππππ π΄ππ‘π), π ππππ̀ππππ (ππππππ§π), πππππ πΆπππ’πππ‘π̀ ππππππ§ππππ (ππππππ).
Roberto Moggi
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