Oggi
- 1° luglio 2025 - martedì della XIII settimana del Tempo Ordinario, la
Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, Santa Ester, regina. Esther
(Ester), questo il suo noeme in latino, è la protagonista dell’omonimo
libro della Bibbia. Si tratta di un testo contenuto sia nella Bibbia
ebraica (Tanakh) che in quella cristiana, scritto originariamente in
ebraico da autori
ignoti, la cui redazione definitiva - secondo l'ipotesi maggiormente
condivisa dagli studiosi - si collocherebbe verso la fine del II secolo
a.C., pur narrando eventi che sarebbero avvenuti alla prima metà del V
secolo a.C. in Mesopotamia e probabilmente nella città di Babilonia.
Ester era una giovane giudea appartenente alla tribù di Beniamino, nata
da genitori deportati a Babilonia, che le imposero il nome ebraico
Hadassah (traslitterato nel nostro alfabeto, che significa “mirto”). In
seguito, poiché viveva con lo zio Mardocheo, che l’aveva adottata, alla
corte babilonese del re Assuero (probabilmente identificabile nel
sovrano di Persia Serse I, che regnò dal 485 al 465 avanti Cristo), finì
per sposarlo e assunse l’appellativo di Ishtar (Ester), nome di una
divinità babilonese in accadico (lingua semitica orientale parlata
nell'antica Mesopotamia, in particolare dagli Assiri e dai Babilonesi).
Babilonia (Bābilim in accadico), era una città della Mesopotamia antica
situata sul fiume Eufrate (le cui rovine coincidono oggi con la città di
Al Hillah, nella Provincia di Babilonia in Iraq, a circa ottanta
chilometri a sud di Baghdad). Il Libro di Ester, costituisce nella Sacra
Bibbia un racconto, con fine principalmente teologico e pedagogico,
dell’epoca dell’antico popolo di Israele. E’ indicativo perché descrive
l’assistenza che Dio rivolse al suo popolo perseguitato. La vicenda si
svolge tra personaggi e scenari degni di una fastosa opera teatrale. Una
corte orientale magnifica in cui si muovono re, regine, nobili, belle
donne, eunuchi, ancelle, cortigiani; tra intrighi e tradimenti puniti
con il patibolo e fedeltà premiate con importanti incarichi. La
narrazione del Libro di Ester ha il ritmo di un dramma dallo
scioglimento rinviato per tenere alta la tensione, e nell’attesa lo
alleggerisce la vivacità dei dialoghi, di singolare finezza psicologica,
tra episodi curiosi o lieti. I personaggi sono dei prototipi: Assuero,
monarca inflessibile ma giusto; Aman, potente e malvagio funzionario
nemico dei giudei; Mardocheo, il pio ebreo obbediente alla volontà
divina; Ester, l’eroina abile e coraggiosa che salverà il suo popolo.
L’azione si svolge in tre parti, come gli atti di un’opera. Nella prima
parte, c’è l’antefatto: le origini di Ester e dello zio Mardocheo, la
presentazione della corte, fino al re Assuero che ripudia la regina
Vasti e sceglie per moglie la bellissima Ester che diviene regina. Nella
seconda, il ministro Aman organizza un complotto per sterminare gli
ebrei e Mardocheo riesce a sventarlo solo con l’intervento decisivo
della regina Ester. La terza parte racconta il lieto fine del trionfo
degli ebrei sui loro nemici, e di come la regina e Mardocheo istituirono
la festa detta “Puri” (plurale della parola “Pur” che significa
“sorte”), perché Aman estrasse a sorte la data prevista per il massacro
degli ebrei. L’ambientazione della storia è periodo successivo al
rientro degli Ebrei dall'esilio in Babilonia, che, dal punto di vista
cronologico (anche se la questione è controversa), può essere
orientativamente compreso tra il VII e il VI secolo avanti Cristo. Non
tutti i deportati tornarono a casa, poiché alcuni decisero di continuare
a vivere nelle terre d’esilio, ove ormai si erano ambientati. Tra
questi c’era Ester, che come detto, rimasta orfana di entrambi i
genitori, era stata adottata da suo zio Mardocheo, che l’aveva cresciuta
con l’amore di un padre. Essendo di straordinaria bellezza, fu scelta
come sposa dal re Assuero (forse il monarca persiano Serse I), dopo che
ebbe ripudiato sua moglie la regina Vasti. Divenne così regina ed ebbe
notevole influsso sulla storia ebraica di quel periodo e un certo
ascendente sul sovrano. Subentrarono allora le invidie e le gelosie del
primo ministro Aman, che si lanciò in una politica antiebraica, mettendo
a rischio la vita stessa degli ebrei rimasti. Ester, a questo punto, fu
esortata dallo zio a presentarsi al re e a intercedere a favore dei
suoi connazionali e lei, sebbene fosse proibito sotto pena di morte di
accedere alla presenza del sovrano senza essere convocati, dopo aver
pregato e digiunato per tre giorni, osò farlo ed ebbe successo. Il re
non la rimproverò e lei lo invitò a partecipare a un sontuoso banchetto.
L’invito fu accettato e, al termine del pranzo, essa svelò al sovrano
le malvagità di Aman, provocando la reazione del re e salvando così
dallo sterminio il suo popolo. Aman morirà giustiziato. la stessa fine
che aveva congetturato per Mardocheo e gli ebrei tutti. Mardocheo, zio e
padre adottivo della regina Ester, a ricordo della lieta conclusione
della vicenda, istituì la già accennata festa del "Purîm" (plurale della
parola "Pur" che significa “sorte”), così chiamata perché il perfido
primo ministro Aman aveva estratto a sorte la data prevista per
l’ipotizzato massacro degli ebrei. Questa celebrazione è considerata una
specie di carnevale ebraico: i bambini si mascherano e fanno baccano
con tamburi, gli adulti bevono vino e si scambiano doni, mentre è
consuetudine fare la carità ad almeno due poveri, affinché tutti
partecipino alla gioia per lo scampato pericolo. Il Libro di Ester
presenta, come indissolubilmente intrecciate e operanti, la presenza di
Dio nella storia (spesso nascosta e indiretta) e la collaborazione da
parte di uomini e donne, dai caratteri e dalle storie personali e
spirituali differenti. Questi attraverso la loro fede, dedizione e
rischio della propria vita, lo “aiutano” nella salvezza sia di Israele,
il popolo “che Lui si è scelto”, sia dell'umanità tutta. Nella
tradizione cristiana, Ester è stata lodata dal teologo, filosofo,
apologeta e scrittore greco antico San Clemente d'Alessandria o
Alessandrino (150-215), come “perfetta nella fede” e dal traduttore,
teologo, presbitero e monaco romano San Girolamo (347 circa-420), grande
studioso della Bibbia e dottore della Chiesa, come “tipo della Chiesa”.
Viene quindi considerata icona della stessa Maria di Nazaret, che la
Chiesa avrebbe poi indicato ed esaltato come efficace mediatrice di
grazia e salvezza per il popolo di Dio. Il nome di Ester regina compare
in alcuni martirologi della Chiesa latina nella data odierna ed è
ricordato nel sinassario (collezione di agiografie assimilabile al
martirologio) di quella greca e copta. Per gli Ebrei, il libro di Ester,
contenuto nella loro Bibbia (Tanakh), è un testo molto importante letto
ogni anno in occasione della Festa del Purim e la regina ed eroina
giudea è tenuta in grande considerazione nella liturgia israelita, tanto
che il suo nome è ricordato ben cinquantacinque volte in quel libro.
Immagine: “Santa Ester regina”, affresco a tempera su intonaco murale realizzato, nella prima metà del XX secolo, dal pittore friulano Tita Gori (1870-1941). L’opera si trova all’interno della chiesa di San Gervasio a Nimis (in provincia di Udine, regione Friuli-Venezia Giulia).
Roberto Moggi
Home page ARGOMENTI
Immagine: “Santa Ester regina”, affresco a tempera su intonaco murale realizzato, nella prima metà del XX secolo, dal pittore friulano Tita Gori (1870-1941). L’opera si trova all’interno della chiesa di San Gervasio a Nimis (in provincia di Udine, regione Friuli-Venezia Giulia).
Roberto Moggi
Home page ARGOMENTI
Commenti
Posta un commento
Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.