๐๐๐ง ๐๐ข๐๐ญ๐ซ๐จ ๐๐ซ๐ข๐ฌ๐จ๐ฅ๐จ๐ ๐จ, ๐ฏ๐๐ฌ๐๐จ๐ฏ๐จ
๐๐ ๐ ๐ข - ๐๐ ๐ฅ๐ฎ๐ ๐ฅ๐ข๐จ ๐๐๐๐ - ๐ฆ๐๐ซ๐๐จ๐ฅ๐๐๐ข̀ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐๐๐๐ ๐ฌ๐๐ญ๐ญ๐ข๐ฆ๐๐ง๐ ๐๐๐ฅ ๐๐๐ฆ๐ฉ๐จ ๐๐ซ๐๐ข๐ง๐๐ซ๐ข๐จ, ๐ฅ๐ ๐๐ก๐ข๐๐ฌ๐ ๐๐๐ฅ๐๐๐ซ๐ ๐ฅ๐ ๐ฆ๐๐ฆ๐จ๐ซ๐ข๐ ๐๐๐๐จ๐ฅ๐ญ๐๐ญ๐ข๐ฏ๐ ๐๐ข ๐๐๐ง ๐๐ข๐๐ญ๐ซ๐จ “๐๐ซ๐ข๐ฌ๐จ๐ฅ๐จ๐ ๐จ”, ๐ฏ๐๐ฌ๐๐จ๐ฏ๐จ ๐ ๐๐จ๐ญ๐ญ๐จ๐ซ๐ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐๐ก๐ข๐๐ฌ๐. Petrus (Pietro) - questo il suo nome in latino - รจ indicato con l’epitteto “Crisologo”, proveniente dall’unione di due parole greche traslitterate nel nostro alfabeto: “chrisรฒs” (oro) e “lรฒgos” (parola), col significato di “parola (o, per estensione, “bocca”) d’oro”, quindi “dalla parola d’oro”, in riferimento alla sua raffinata eloquenza. Di lui si hanno pochissime notizie, provenienti per lo piรน dal “Liber pontificalis Ecclesiae ravennatis” (Libro pontificale della Chiesa ravennate) del presbitero e storico di Ravenna (oggi capoluogo dell’omonima provincia della regione Emilia-Romagna) Andrea Agnello, detto per l’appunto Agnello “Ravennate” o “di Ravenna” (800 circa-850 circa), scritto perรฒ attorno all'anno 840, ben quattro secoli dopo la vita di Pietro, meritorio pertanto solo di una limitata attendibilitร . In base alla tradizione piรน accreditata, sappiamo che Pietro nacque verso il 405 o 406 a Forum Cornelii (oggi Imola, in provincia di Bologna e nella regione Emilia-Romagna), cittร lungo la via Emilia, a metร strada tra Forlรฌ e Bologna. Il vescovo di Imola in carica al momento della sua nascita, il futuro santo Cornelio detto appunto “di Imola” (morto nel 446), secondo la testimonianza successivamente rilasciata da Pietro stesso in uno dei suoi scritti, lo battezzรฒ e lo istruรฌ in campo culturale e spirituale, formandolo e facendogli da padre spirituale fino al momento in cui lo ascrisse al clero della locale cattedrale e lo ordinรฒ diacono. Del resto della sua giovinezza non sappiamo altro, mentre le uniche notizie ragguardevoli su di lui concernono la sua ordinazione a vescovo di Ravenna e il periodo del proprio ministero episcopale in tale diocesi, elevata a sede metropolitana della Chiesa intorno al 431 e in quel periodo capitale dell’Impero Romano d’Occidente. Secondo quanto riportato nel menzionato “Liber pontificalis”, fu papa Sisto III (432-440) a consacrarlo vescovo di Ravenna, probabilmente nel 433, dopo aver avuto una sua visione in compagnia dell’apostolo San Pietro e di Sant’Apollinare, patrono di Ravenna. Nel medesimo anno, Pietro tenne il suo primo discorso da vescovo, alla presenza di due importanti personaggi: il medesimo pontefice e l’imperatrice Galla Placidia (392 circa-450), figlia dell'imperatore Teodosio I “il Grande” (dal 379 al 395), sorella di Onorio e di Arcadio, rispettivamente imperatori d'Occidente (dal 395 al 423) e d'Oriente (dal 395 al 408), sposa di Costanzo III (370-421), collega di Onorio nell'impero e madre di Valentiniano III, nominato imperatore ad appena quattro anni d’etร sotto la sua tutela (dal 425 al 455). Secondo un’altra tradizione, tuttavia, fu sotto il pontificato di papa Celestino I (dal 422 al 432), futuro santo, che Pietro fu eletto e consacrato vescovo di Ravenna. La cronotassi ufficiale dei vescovi di tale cittร , redatta dalla locale arcidiocesi di Ravenna-Cervia, lo porta, infatti, al diciottesimo posto, dal 426 al 450, primo metropolita. Il suo discorso d'ingresso nell’episcopato, anche in questo caso, lo avrebbe pronunciato alla presenza delle massime autoritร imperiali, tra cui la precitata imperatrice Galla Placidia. Dal V secolo, su iniziativa probabilmente della stessa l’imperatrice, fervente cristiana e figura centrale nella storia di quel periodo, Pietro cominciรฒ a essere indicato col giร citato appellativo di “Crisologo”, per la magnifica eloquenza con cui esponeva le veritร di fede. Negli anni seguenti al 430 circa, sorse l’eresia cristologica del “Monofisismo”, termine usato, nella teologia cattolica e nella storiografia occidentale, per indicare la forma di cristologia eretica elaborata dal monaco bizantino e “archimandrita” (superiore di un monastero di rito greco ortodosso) Eutiche, che negava la duplice natura divina e umana del Cristo, la quale ultima era assorbita da quella divina, unica presente. Nel 449, dopo che il grave errore teologico di Eutiche era stato condannato dal sinodo di Costantinopoli, il metropolita orientale interpellรฒ Pietro Crisologo quale metropolita della sede imperiale d’Occidente e lui gli rispose ribadendo la retta dottrina cristologica e lo esortรฒ a rivolgersi al papa, che allora era il futuro santo Leone I detto “Magno” (dal 440 al 461), come a dire che il primato della Santa Sede, stabilito per volontร divina, rimaneva tale e non poteva certo essere intaccato dal declino della Roma Imperiale. Il Monofisismo, infine, fu condannato come eretico dal Concilio di Calcedonia del 451, che proclamava in Cristo la rappresentazione concreta e la personificazione della natura divina con l'umana. In seguito, insieme all’imperatrice Galla Placidia, diede inizio all’edificazione della basilica di San Pietro a Classe, presso Ravenna, ormai perduta e fu lui a consacrare la chiesa di San Giovanni Evangelista, la piรน antica di Ravenna, voluta dalla stessa sovrana dopo un voto fatto al discepolo prediletto di Gesรน durante una tempesta in mare. Pietro Crisologo morรฌ il 2 dicembre 450 dov’era cresciuto, a Forum Cornelii (oggi Imola), e volle essere sepolto vicino alla tomba del martire San Cassiano di Imola (250-305 circa), patrono principale della diocesi imolese. Ancora oggi รจ sepolto nel duomo di Imola, in un sarcofago posto nella navata di sinistra della cripta. Quasi tre secoli piรน tardi, il vescovo di Ravenna San Felice (morto nel 725) compilรฒ una raccolta delle omelie del suo predecessore, per un totale di 176, sebbene in seguito l’elenco sia stato in parte rimaneggiato. Nel 1729, per i suoi sermoni (in cui il santo, fra le tante cose, confuta le eresie, spiega efficacemente il mistero dell’Incarnazione e il Credo apostolico, esalta san Giovanni Battista e la Beata Vergine e ricorda il sacrificio eroico di Sant’Apollinare), papa Benedetto XIII (dal 1724 al 1730) l’ha proclamato dottore della Chiesa.
๐ผ๐๐๐๐๐๐๐: "๐๐๐ ๐๐๐๐ก๐๐ ๐ถ๐๐๐ ๐๐๐๐๐", ๐๐๐๐ ๐ ๐ข ๐ก๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ก๐, ๐๐๐ ๐๐๐ผ๐ผ ๐ ๐๐๐๐๐, ๐๐ ๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐ข๐ก๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐ข๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐ก๐ก๐๐๐ ๐บ๐๐๐ฃ๐๐๐๐ ๐น๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐ต๐๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐ก๐ ๐๐๐๐ "๐ผ๐ ๐บ๐ข๐๐๐๐๐๐" (1591-1666). ๐ฟ'๐๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐ก๐๐๐ฃ๐ ๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐๐ ๐๐ข๐ ๐๐ ๐ท๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐ ๐ผ๐ ๐๐ ๐ผ๐๐๐๐ (๐๐ ๐๐๐๐ฃ๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐ต๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐๐๐๐ ๐ธ๐๐๐๐๐-๐
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Roberto Moggi
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