๐๐๐ง๐ญ๐ข ๐๐๐ซ๐ญ๐, ๐๐๐ซ๐ข๐ ๐ ๐๐๐ณ๐ณ๐๐ซ๐จ ๐๐ข ๐๐๐ญ๐๐ง๐ข๐
๐๐ ๐ ๐ข - ๐๐ ๐ฅ๐ฎ๐ ๐ฅ๐ข๐จ ๐๐๐๐ - ๐ฆ๐๐ซ๐ญ๐๐๐ข̀ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐๐๐๐ ๐ฌ๐๐ญ๐ญ๐ข๐ฆ๐๐ง๐ ๐๐๐ฅ ๐๐๐ฆ๐ฉ๐จ ๐๐ซ๐๐ข๐ง๐๐ซ๐ข๐จ, ๐ฅ๐ ๐๐ก๐ข๐๐ฌ๐ ๐๐๐ฅ๐๐๐ซ๐ ๐ฅ๐ ๐ฆ๐๐ฆ๐จ๐ซ๐ข๐ ๐จ๐๐๐ฅ๐ข๐ ๐๐ญ๐จ๐ซ๐ข๐ ๐๐๐ข ๐๐๐ง๐ญ๐ข ๐๐๐ซ๐ญ๐, ๐๐๐ซ๐ข๐ ๐ ๐๐๐ณ๐ณ๐๐ซ๐จ, ๐ข๐ง๐๐ข๐๐๐ญ๐ข ๐๐จ๐ง ๐ฅ๐ ๐ฌ๐ฉ๐๐๐ข๐๐ข๐๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ "๐๐ข ๐๐๐ญ๐๐ง๐ข๐" ๐๐ก๐ ๐ง๐ ๐ข๐ง๐๐ข๐๐ ๐ข๐ฅ ๐ฉ๐๐๐ฌ๐ ๐'๐จ๐ซ๐ข๐ ๐ข๐ง๐, ๐๐ฆ๐ข๐๐ข ๐๐๐ฅ ๐๐ข๐ ๐ง๐จ๐ซ๐. Con decreto datato 26 gennaio 2021, su decisione di papa Francesco, la Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti ha disposto che il 29 luglio figuri, nel Calendario Romano Generale, la memoria obbligatoria dei Santi Marta, Maria e Lazzaro, includendo nella memoria di Santa Marta (che giร figurava in questo giorno) anche i suoi due fratelli Maria e Lazzaro. Ciรฒ in considerazione, come recita la pronuncia, della “importante testimonianza evangelica offerta dai tre fratelli carnali nell’ospitare in casa il Signore Gesรน, nel prestargli ascolto cordiale, nel credere che egli sia la risurrezione e la vita”. In precedenza - come detto - nel Calendario figurava giร la memoria della sola Marta, nella stessa data, anche se gli altri due germani, Maria e Lazzaro, erano ricordati congiuntamente lo stesso giorno nel Martirologio Romano, come commemorazione. Il decreto spiega che “la tradizionale incertezza della Chiesa latina circa l’identitร di Maria di Betania - la Maddalena cui Cristo apparve dopo la sua resurrezione, la sorella di Marta, la peccatrice cui il Signore ha rimesso i peccati - che fece decidere l’iscrizione della sola Marta il 29 luglio nel Calendario Romano, ha trovato soluzione in studi e tempi recenti”. Marta, Maria e Lazzaro erano tre fratelli di sangue che abitavano a Betania, un villaggio della Giudea poco distante da Gerusalemme. Qui Gesรน, che era legato loro da grande affetto e amicizia, in diverse occasioni si fermรฒ a casa loro con i Dodici, fermandosi a cena. Marta รจ citata in tre episodi evangelici, uno piรน “denso” dell’altro, in cui รจ ritratta come una donna attiva, pratica e diligente, che attendeva alla cura della casa e si preoccupava degli ospiti, sollecita nel servire e nell’andare incontro al Maestro. L’evangelista Luca ce la mostra nell’atto di accogliere in casa Gesรน, nel mezzo delle fatiche del suo apostolato itinerante, «tutta presa dai molti servizi», mentre la sorella Maria, che si puรฒ ben definire “modello delle donne contemplative”, ascolta la parola di Nostro Signore, senza occuparsi d’altro. Da qui la celebre rimostranza di Marta: “Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”, che diede motivo a Gesรน di trasmettere un insegnamento su cui i cristiani di ogni tempo hanno dovuto meditare: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola รจ la cosa di cui c’รจ bisogno. Maria si รจ scelta la parte migliore, che non le sarร tolta” (Lc 10, 38-42). Si potrebbe dire che a quel tempo la buona Marta non aveva ancora trovato quell’equilibrio tra il raccoglimento con Dio e il lavoro, che sarร ben espresso nella dottrina di San Benedetto, anche attraverso la locuzione “Ora et labora” della sua Regola, che ognuno, non solo i monaci, รจ chiamato a cercare. Comunque, come commentรฒ Sant’Agostino, era giร sulla retta via: “Tu (Marta) hai scelto la parte che non รจ cattiva, ma lei (Maria) ha scelto quella migliore” (Discorso 103, 4.5.). Ritroviamo Marta, che certamente custodรฌ nel suo cuore le parole del Maestro, nell’episodio della risurrezione di Lazzaro, raccontato soltanto dal Vangelo secondo Giovanni (cf. Gv 11, 1-44). Marta e Maria, quando Lazzaro si ammalรฒ, mandarono a chiamare Gesรน (cf. Gv 11, 3). Non appena seppe che il Signore, rischiando la vita, era di ritorno a Betania, proprio lei gli andรฒ subito incontro e gli rivolse queste parole: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, Egli te la concederร ”. Quando poi il Maestro le annunciรฒ che suo fratello sarebbe risorto e le chiese di credere in Lui, รจ ancora lei a fare un’aperta e ispirata professione di fede: “Sรฌ, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo” (cf. Gv 11, 1-46). Il terzo episodio si colloca dopo la risurrezione di Lazzaro, quando Gesรน fu ospitato a cena a Betania, con Marta intenta a servire i commensali e Maria a cospargere i piedi del Signore di un preziosissimo olio di nardo, asciugandoli con i suoi capelli, pochi giorni prima della Passione e quindi della sepoltura del suo sacratissimo Corpo (Gv 12, 1-11). Maria, quando seppe che Gesรน, dopo la morte del germano, era giunto a Betania, non si recรฒ subito da lui, ma attese l’invito della sorella. Gesรน, vedendola piangere, si commosse profondamente e con il suo stesso pianto rivelรฒ quanto profonda fosse l’amicizia che lo legava a Lazzaro e alle sorelle. Lazzaro fu riportato in vita dall’amico Gesรน quando ormai era morto da quattro giorni (cf. Gv 11, 40-44) e molti, al vedere questo prodigio, credettero in Lui. La sua risurrezione provocรฒ anche la reazione ostile dei capi dei sacerdoti che con Gesรน decisero di uccidere anche Lazzaro. Le vicende terrene dei santi fratelli Marta, Maria e Lazzaro ci dicono che “Gesรน viene nella nostra casa”. Potremmo pensare, allora, che la cosa piรน importante sia quello che possiamo offrirgli o raccontargli, ma in realtร la cosa piรน importante รจ quello che egli ci offre: «il regno di Dio e la sua giustizia» (Mt 6, 33), «il cibo che rimane per la vita eterna» (Gv 6, 27). La vita del corpo รจ importante, e in generale dipende da noi averne cura, ma a che serve questa vita se uno non raggiunge la vita eterna? Gesรน non esprime un giudizio sulle nostre opere, ma sulla disposizione con la quale le facciamo, ci chiede che siano occasione di un dialogo autentico con Dio e che noi siamo in grado di distinguerne l’importanza.
๐ผ๐๐๐๐๐๐๐: "๐ถ๐๐๐ ๐ก๐ ๐๐ ๐๐๐ ๐ ๐๐ ๐๐๐๐ก๐, ๐๐๐๐๐ ๐ ๐ฟ๐๐ง๐ง๐๐๐", ๐๐๐ฃ๐ - ๐ ๐ข๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐ ๐ก๐๐ - ๐ ๐ ๐ฃ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐, ๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐, ๐ ๐๐๐๐ก๐, ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐โ๐๐๐, ๐โ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐บ๐๐ ๐ข̀, ๐๐๐๐ก๐๐ ๐ ๐๐ก๐ก๐ ๐'๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐, ๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ข๐๐๐ก๐ ๐ฟ๐๐ง๐ง๐๐๐ - ๐ ๐ ๐๐๐๐ ๐ก๐๐ - ๐ ๐บ๐๐ข๐๐. ๐๐๐๐ ๐ ๐ข ๐ก๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐๐๐๐๐ข๐๐ก๐๐๐๐๐ก๐, ๐ก๐๐ ๐๐ 1576 ๐๐ ๐๐ 1577, ๐๐๐ ๐๐๐๐ก๐๐๐๐ ๐ฃ๐๐๐๐ก๐ ๐ฝ๐๐๐๐๐ (1515-1592) ๐ ๐น๐๐๐๐๐๐ ๐๐ (1549 ๐๐๐๐๐-1592) ๐ท๐๐ ๐๐๐๐ก๐, ๐๐๐ก๐ก๐ "๐ผ ๐ต๐๐ ๐ ๐๐๐", ๐๐๐ ๐'๐๐ข๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐ก๐ก๐๐๐. ๐ฟ'๐๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐ก๐๐๐ฃ๐ ๐๐๐ ๐๐ข๐ ๐๐ ๐๐๐ง๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐ง๐ง๐ ๐๐๐ก๐ก๐, ๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐'๐ผ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ก๐๐๐, ๐ ๐น๐๐๐๐๐ง๐.
Roberto Moggi
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