๐๐ข๐ฌ๐ข๐ญ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐๐๐๐ญ๐ ๐๐๐ซ๐ ๐ข๐ง๐ ๐๐๐ซ๐ข๐
๐๐ ๐ ๐ข - ๐๐ ๐ฆ๐๐ ๐ ๐ข๐จ ๐๐๐๐ - ๐ฌ๐๐๐๐ญ๐จ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐๐ ๐ฌ๐๐ญ๐ญ๐ข๐ฆ๐๐ง๐ ๐๐ข ๐๐๐ฌ๐ช๐ฎ๐, ๐ฅ๐ ๐๐ก๐ข๐๐ฌ๐ ๐๐๐ฅ๐๐๐ซ๐ ๐ฅ๐ ๐๐๐ฌ๐ญ๐ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐๐ข๐ฌ๐ข๐ญ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐๐๐๐ญ๐ ๐๐๐ซ๐ ๐ข๐ง๐ ๐๐๐ซ๐ข๐. l mese di maggio, che liturgia e devozione popolare dedicano in particolare al culto della Madre di Dio, si conclude oggi con la festa che ricorda la visita della Madonna a sua cugina Elisabetta, contemplata nel secondo mistero “gaudioso” del Santo Rosario. Per “Visitazione”, infatti, s’intende proprio l'incontro fra la giovane Maria, “Ancella del Signore”, incinta di Gesรน per opera dello Spirito Santo, e la sua anziana cugina Elisabetta, simbolo di chi attendeva la venuta del Signore in Israele, in stato di prodigiosa gravidanza di Giovanni il Battista, nonostante l’etร avanzata. La premura affettuosa di Maria verso l’anziana parente, con il suo cammino frettoloso, esprime insieme al gesto di caritร anche l'annunzio che i tempi si sono compiuti. Giovanni che sussulta nel grembo materno di Elisabetta inizia giร la sua missione di Precursore. La Madonna, non appena ricevuto dall’arcangelo Gabriele l’annuncio della sua prodigiosa gravidanza, e di quella pure straordinaria della sua ormai non piรน fertile cugina Elisabetta, segno esplicito dell’onnipotenza di Dio, partรฌ da Nazareth per visitare la parente e offrirle tutti quei servigi che una ragazza puรฒ compiere per una donna vecchia e per di piรน incinta (Lc 1, 26-38). Maria, inoltre, non vedeva l’ora di comunicarle la gioia che essa provava per la “meraviglia” operata in lei dal Signore (Lc 1, 39-56). Allo scopo si aggregรฒ probabilmente a una carovana di pellegrini che si recavano a Gerusalemme, attraversando la Samaria e raggiungendo il villaggio di Ain-Karim, in Giudea, allora distante circa sette chilometri da Gerusalemme (di cui รจ oggi un quartiere), dove abitava la famiglia di Zaccaria, marito di Elisabetta. ร facile immaginare quali sentimenti pervadessero il suo animo alla meditazione del mistero annunciatole dall'angelo. Erano emozioni di umile riconoscenza verso la grandezza e la bontร di Dio, che Maria esprimerร alla presenza della cugina con le parole di lode e ringraziamento a noi note come “Magnificat” (Lc 1, 46-55), espressione “dell'amore gioioso che canta e loda l'amato”, come le definรฌ San Bernardino da Siena (1380-1444). Il nome “Magnificat” deriva dalla prima parola della traduzione latina di tale cantico di lode: “Magnificat anima mea Dominum”, in altre parole “L'anima mia magnifica il Signore”. Quando fu arrivata a destinazione, salutรฒ la congiunta che - aggiunge Luca - all’udirne la voce sentรฌ “sussultare” di gioia il bambino che portava in grembo, quel Giovanni Battista che avrebbe preparato la strada a Gesรน e, piena di Spirito Santo, si rivolse deferente alla giovane Maria, dicendole: “… Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? …” (Lc 1, 41-45). Il linguaggio usato dall’evangelista per riferire il fatto, fa capire che la “abitazione di Dio in mezzo agli uomini” si colloca su un nuovo piano, anche nella persona di Maria. Mentre porta in grembo il suo divino bambino, Maria รจ la vera dimora di Dio e come tale รจ riverita dalla cugina. Ecco, dunque, che Dio viene ad abitare fra gli uomini, in una dimora che non รจ piรน un tempio di pietra, bensรฌ una persona. D’ora innanzi, non sarร piรน con i massi che si edificherร l’abitazione di Dio sulla terra, ma con la fede, la caritร , la dedizione e la speranza. Elisabetta, perciรฒ, proclamรฒ la veritร al momento dell’Incarnazione, quindi al centro della storia della salvezza, riconoscendo allo stesso tempo sia il ruolo del Figlio custodito nel grembo di Maria sia quello che la grazia divina le aveva fatto concepire. Da qui il suo elogio alla cugina che era venuta a visitarla, un elogio divinamente ispirato che i cristiani ripetono da secoli ogni volta che recitano l’Ave Maria: “… tu sei benedetta fra le donne e benedetto รจ il frutto del tuo seno …”. Elisabetta, nella Visitazione, riconosce dunque Maria quale Madre dei redenti e modello di fede: “… beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciรฒ che il Signore le ha detto …” (Lc 1, 45). Entrambe sono madri per grazia, Maria nonostante la sua verginitร ed Elisabetta nonostante la sua sterilitร ; la prima chiamata a dare alla luce il Redentore, alla cui opera salvifica coopererร in modo unico, la seconda il Precursore. Il Vangelo di Luca, ricorda pure che ogni onore alla Vergine Maria rende gloria a Dio, al quale Lei innalza immediatamente il suo inno di lode, il Magnificat (o Cantico di Maria), ricco di richiami all’Antico Testamento, in cui esalta l’Onnipotente dichiarandosi ancora una volta, dopo averlo giร fatto nell’Annunciazione, sua serva. Lei, inoltre, indica ai fedeli la misericordia e la giustizia di Dio, annunciando una profezia che la riguarda direttamente e che si compie da oltre duemila anni: “… D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata …” (Lc 1, 48). La Visitazione della Beata Vergine, che era commemorata in Occidente giร dal XII secolo, anche se sotto il titolo di Madonna delle Grazie, si diffuse particolarmente per merito dei frati francescani, dopo il 1263, quando San Bonaventura da Bagnoregio (circa 1217-1274) la raccomandรฒ nel Capitolo Generale tenuto dall’Ordine a Pisa. Nel 1389, il pontefice Urbano VI (dal 1378 al 1389) fissรฒ al 2 luglio la data della festa, chiedendo alla Vergine di intercedere per la fine dello Scisma d’Occidente e, l’anno successivo, il successore Bonifacio IX (dal 1389 al 1404) la estese a tutta la Chiesa, decisione ratificata nel 1441 dal “Concilio di Basilea, Firenze, Ferrara e Roma”, che si svolse in piรน sedi dal 1441 al 1445. Con la riforma del calendario liturgico del 1969, si รจ spostata la data al 31 maggio, ultimo giorno del mese mariano per eccellenza. Al mistero della Visitazione รจ dedicato l'Ordine della Visitazione di Santa Maria (in latino Ordo Visitationis Beatissimae Mariae Virginis), fondato nel 1610 da San Francesco di Sales (1567-1622), le cui monache sono popolarmente dette “Visitandine”. Oggi, mentre si celebra la visita di Maria alla cugina Elisabetta, si fa al tempo stesso memoria dell’incessante “visita” di Dio alla sua Chiesa, per fare di ognuno un “portatore di Cristo”.
๐ผ๐๐๐๐๐๐๐: "๐ฟ๐ ๐๐๐ ๐๐ก๐๐ง๐๐๐๐" (๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐ ๐ก๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐ก๐๐๐๐ ๐ก๐ข๐๐โ๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐ก๐ ๐ธ๐๐๐ ๐๐๐๐ก๐ก๐ ๐ ๐ ๐๐๐๐ ๐ก๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐ก๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐), ๐๐๐๐ ๐ ๐ข ๐ก๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ก๐, ๐๐๐ 1517, ๐๐๐ ๐๐๐ก๐ก๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐
๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ง๐๐, ๐๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐๐โ๐ ๐๐๐ ๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ง๐๐๐๐ "๐๐ ๐๐๐๐๐๐", ๐๐ ๐๐๐ก๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐๐๐ ๐
๐๐๐๐๐๐๐๐ (1483-1520). ๐ฟ'๐๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐ก๐๐๐ฃ๐ ๐๐ก๐ก๐ข๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐๐ ๐๐ข๐ ๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐.
Roberto Moggi
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