Santa Lea di Roma

Oggi - 22 marzo 2025 - sabato della II settimana di Quaresima, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, Santa Lea, conosciuta anche con la specificazione “di Roma” (che indica la città di nascita), vedova. Di Lea - questo il suo nome, identico anche in latino - si hanno poche notizie, provenienti principalmente dagli scritti del monaco e presbitero suo contemporaneo Girolamo (347-420), futuro santo e dottore della Chiesa. Egli ne offre uno splendido ritratto, particolarmente nella lettera che scrisse nel 384 in occasione della sua morte, indirizzandola alla propria discepola Marcella (circa 330-410), nobile vedova romana della quale era direttore spirituale, anch’essa futura santa. Da questa fonte, sappiamo che Lea era una ricca matrona nata a Roma nel IV secolo. Rimasta presto vedova, lasciò tutti suoi beni ai poveri, per seguire Cristo e dedicarsi liberamente a carità, preghiera e penitenza. Girolamo la definisce una donna umile di nobile discendenza, che, dopo aver conosciuto la vita agiata nella Capitale dell’Impero, si era messa a totale servizio del prossimo. Egli racconta ancora come lei non amasse le ricompense e come tutti i suoi gesti caritatevoli fossero compiuti nel più totale nascondimento. La descrive, inoltre, come una donna che, nonostante la sua alta estrazione sociale, soleva mangiare e vestire come i poveri, comportandosi come se il mondo frivolo, sfarzoso e agiato dell’aristocrazia romana non le fosse mai realmente appartenuto. La vita di Lea, dalla vedovanza in poi, fu sempre contrassegnata da una fede forte e perseverante, che la spinse a unirsi al circolo ascetico di ricche e nobili matrone romane, di religione cristiana, che gravitavano attorno alle già viste figure carismatiche di Girolamo e della sua seguace Marcella, la quale aveva fondato una primordiale comunità religiosa femminile. Le fu proposto di convolare a seconde nozze con un uomo ricco e potente, ma, volendo consacrarsi al Signore, preferì entrare a far parte del predetto gruppo, che Marcella aveva riunito in una struttura sul romano colle Aventino, dove si conduceva una vita semplice, casta, dedita allo studio della Sacra Scrittura e alla preghiera. Col tempo, la stima e la fiducia di Marcella nei suoi confronti, divennero talmente grandi che le affidò il compito di formare le giovani neofite nella pratica della carità silenziosa e della preghiera. Lea fu un fulgido esempio per tutte le ragazze che entravano in comunità, non solo con la parola, ma soprattutto nei comportamenti e nelle azioni, tutte volte verso l’aiuto ai poveri, ai malati e ai più bisognosi, che erano il suo principale pensiero. Progettò di accompagnare San Girolamo a Betlemme in Terra Santa, con altre donne, per condurvi vita eremitica ma, partita, morì nel 384 nella città marittima di Ostia, porto di Roma, prima di potersi imbarcare. Lea è la protettrice delle vedove.
IMM,AGINE: "Santa Lea di Roma", olio su tela dipinto, nel XVIII secolo, da ignoto autore di ambito italiano. L'opera si trova presso il Museo Nazionale di Aquileia (in provincia di Udine, regione Friuli-Venezia giulia).
Roberto Moggi
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