Oggi - 04 marzo 2025 - martedì della VIII settimana del Tempo Ordinario e ultimo giorno del medesimo, la Chiesa celebra la memoria facoltativa di San Casimiro, conosciuto anche con la specificazione “di Cracovia” (che ne indica la città di nascita), principe polacco. Kazimierz (Casimiro) - questo il suo nome nella natia lingua polacca - nacque il 3 o il 5 ottobre 1458 nel palazzo reale (castello di Wawel) di Cracovia, all’epoca capitale del Regno di Polonia (oggi grande città nel sud dell’omonima repubblica). Era il terzogenito del locale re Kazimierz IV della potente e importante dinastia degli Jagiellonowie (in italiano noti come Jagelloni), casa regnante originaria della Lituania che imperò in un territorio comprendente diversi paesi dell'Europa centro-orientale (odierne Polonia, Lituania, Bielorussia, Ucraina, Lettonia, Estonia, Repubblica Ceca e parte della Russia e dell'Ungheria), tra il XIV e il XVI secolo, i cui membri furono re di Polonia dal 1386 al 1572. Casimiro venne cristianamente educato e fin da piccolo si dimostrò molto pio. Dal 1467 circa, quando aveva nove anni, ebbe come precettori insigni uomini di cultura del tempo, tra i quali il sacerdote e storico polacco Jan Długosz e l’umanista e scrittore italiano Filippo Buonaccorsi, che gli impartirono una finissima istruzione. Sotto la guida del Długosz, ebbe un enorme progresso nella vita spirituale, tanto da suscitare meraviglia nello stesso maestro. Vestì sempre dimessamente ed ebbe quasi orrore per il lusso. Un rozzo cilicio gli martoriava il corpo e la sua mente era continuamente fissa nel mistero della Passione di Gesù Cristo. Il Santo Sacrificio della Messa, cui assisteva ogni giorno, e la devozione a Maria furono la sua delizia. Attorno al 1471, una parte della nobiltà ungherese si ribellò al proprio re Mátyás Hunyadi e offrì proprio a Casimiro, appena tredicenne, la corona del confinante regno magiaro. Egli però, anziché approfittare della favorevole occasione, rifiutò subito, in odio alla violenza e alla prevaricazione, ma anche in obbedienza al neo eletto papa Sisto IV, che si era dichiarato contrario all’iniqua deposizione del legittimo sovrano d’Ungheria. Giovane di straordinaria bellezza, grande intelligenza e rara cultura, ammirato e corteggiato, Casimiro aveva presto riservato il suo cuore alla Santissima Vergine Maria ed era assiduo ai sacramenti e alla preghiera. Suo padre, impegnato in una politica di espansione territoriale, consapevole delle sue grandi qualità, lo nominò reggente di Polonia, delicatissimo incarico che svolse, pur minato dalla tubercolosi, con grande attenzione verso il popolo, soprattutto il più povero, senza mai lasciarsi irretire dalle seduzioni del potere. Non si piegò mai alla “Ragione di Stato”, nemmeno quando il genitore organizzò per lui il matrimonio con la figlia del potentissimo imperatore del Sacro Romano Impero, Federico III d’Asburgo, unione nuziale meramente politica, finalizzata ad allargare ulteriormente i confini della Polonia. Egli, infatti, non voleva venir meno al suo ideale ascetico di purezza per vantaggi materiali cui per altro non ambiva. Il 4 marzo 1484, dopo una vita ormai interamente donata al Signore, nella quale rifulse per lo zelo nella fede, la castità, la penitenza, la generosità verso i poveri e la devozione verso l’Eucaristia e la Beata Vergine Maria, si spense a soli venticinque anni a Grodno, presso Vilnius, capitale del dipendente granducato di Lituania (oggi nell’omonima repubblica baltica). Nel 1521, papa Leone X lo dichiarò patrono della Polonia e della Lituania.
IMMAGINE: "San Casimiro di Cracovia", olio su tela dipinto, nel 1650 circa, dal pittore fiorentino Carlo Dolci (1616-1686). L'opera si trova attualmente nel Museo Statale di Belle Arti Pushkin, a Mosca (capitale della Federazione Russa).
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