In
tutta la mia vita di lettore, è stato l’unico libro che mi abbia fatto
lo strano scherzo di spingermi a leggerlo tre volte di seguito.
Questo
libro racconta il "contatto psichico" di Dorothy McLean con il mondo
degli angeli avvenuto inizialmente allorché si trovava presso la
comunità di Findhorn, in Scozia, e proseguito anche dopo il suo ritorno
in America. Ella definisce "deva" queste essenze o principi creativi che
vivono e agiscono nella natura. Sono gli angeli, che governano l'ordine
naturale lavorando con gioia, abilità e saggezza nella luce di Dio.
Quello
che Dorothy presenta è un regno di vita equivalente e complementare al
nostro, pieno di saggezza e potere, che opera in armoniosa
collaborazione con il mondo umano. Tuttavia, quando gli esseri umani
rompono l'ordine naturale provocano la propria sofferenza, creando uno
squilibrio con tutte le forme viventi. Il messaggio dei deva è,
sostanzialmente, di ritrovare il nostro vero ruolo creativo,
collaborando con il piano divino e riconoscendo i nostri legami con il
mondo invisibile ma incredibilmente attivo nella realtà attorno a noi.
Il giardino di Findhorn
Il
giardino di Findhorn fu fondato da Peter Caddy, la sua seconda moglie
Eileen Combe e Dorothy MacLean. Seguaci inglesi della Alice Bailey nel
1962 i tre decisero di andare a vivere in una roulotte a Findhorn, una
zona desolata della Scozia settentrionale, dove iniziarono a coltivare
un giardino dietro i suggerimenti di Dorothy MacLean che a sua volta li
riceveva dai deva, che sono degli ‘spiriti della natura’ associati alle
piante. E questo giardino cominciò a produrre così abbondantemente che
molti – considerando il clima freddo e il terreno povero di quella zona –
cominciarono a parlare di miracolo. La sua fama cominciò a spargersi;
iniziarono ad affluire seguaci e vennero costruite delle strutture
permanenti. Sir George Trevelyan, che ha contribuito al successo
mondiale di Findhorn, visitò il giardino di Findhorn e ne ha pubblicato
un memoriale in cui dice tra le altre cose: ‘Per la Pasqua del 1968 sono
stato da Peter Caddy, che vive con un piccolo gruppo di amici in un
campeggio per camper presso la baia di Findhorn a Boray in Scozia. I
loro caravan sono circondati da un giardino incantevole. Ho visto
tromboni e narcisi così grandi come non ne avevo visti mai, in aiuole
traboccanti di altri tipi di fiori. Ho potuto assaporare gli ortaggi più
prelibati che avessi mai conosciuto (…) Altri campeggiatori, stimolati
dai prodotti dei loro vicini, piantarono a loro volta dei cavoli e dei
narcisi: ne risultarono solo pianticelle miserabili e striminzite.
Caddy parlava di un cavolo di 20 kg. che aveva raccolto! (…) Qui si
pratica agricoltura biologica nel modo migliore, ma i risultati mi
sbalordirono troppo per potere accettare quel fatto come ragione
sufficiente. Caddy incominciò con questo giardino nel 1963;
precedentemente nella sua vita non aveva mai seminato neanche un seme
(…) Insistetti con Caddy chiedendo una spiegazione. Ora dobbiamo osare
un grande passo decisivo; quanto segue è così controverso che per alcuni
sarà immediatamente intelligibile, ad altri potrà sembrare una totale
insensatezza, non accettabile. Per Caddy e il suo gruppo, Dio è il
centro della loro vita. La moglie di Caddy ha contatti quotidiani con la
più alta sfera spirituale, dalla quale riceve consiglio e
ammaestramento diretto. Anche Dorothy MacLean è una sensitiva. Quando
fu loro detto di incominciare su questo terreno poco promettente con
l’impianto di un giardino, dovettero vedersela con molte difficoltà a
causa della loro inesperienza in questo campo. Ma in questo loro modo
insolito chiesero consiglio e aiuto. Sapevano del mondo dei deva, esseri
che potrebbero essere chiamati i maestri costruttori del mondo
vegetale. Così decisero di chiedere aiuto, e Dorothy si mise
semplicemente in contatto, nella meditazione, con i deva dei piselli
(…) La novità qui a Findhorn è che abbiamo a che fare con un gruppo di
assoluti incompetenti, che hanno incominciato da zero la loro attività
di giardinaggio, mentre fin dall’inizio, in modo del tutto consapevole,
basano il loro lavoro sulla collaborazione con il mondo dei deva, con i
quali sono in diretto contatto mentale’.[1]
Questo
giardino-comunità è diventato il simbolo del rapporto del New Age con
la natura perché per gli aderenti al New Age conferma che l’uomo è parte
della terra e non distinto da essa. Ed inoltre che egli deve
collaborare con gli spiriti della natura se vuole salvare il pianeta
terra dal disastro. L’esempio di Findhorn ha stimolato dei New Agers nel
mondo a fondare delle comunità simili.
Quantunque
Findhorn per molti non abbia più lo ‘splendore’ di una volta, pure
rimane sempre un centro New Age molto conosciuto nel mondo infatti è
meta di ‘pellegrinaggi’ da parte di molti aderenti al New Age (anche
dall’Italia vengono organizzati viaggi a questa comunità). Qui vengono
insegnate dottrine e tecniche del New Age. I temi dei corsi che si
tengono alla Findhorn Foundation (Fondazione Findhorn) lo mostrano
chiaramente; eccone alcuni, La voce interiore, Il sensitivo dentro di
noi, Spirito della danza e Danza sacra, Massaggio: un’arte di guarire,
Deva, fate e angeli: un approccio concreto, Meditazione in movimento,
Ricerca del Dio interiore.
Durante
la seconda guerra mondiale, vi venne allestito un aeroporto perché la
località gode di un’assenza di nuvole maggiore di altre località del
Regno Unito e, in caso di maltempo, decollavano da lì i bombardieri
alleati. Tra le curiosità del famoso giardino, c’è che è stato allestito
proprio dove era situata la pista dell’aeroporto con un terreno quindi
che poteva essere considerato del tutto inadatto a lavori agricoli.
Il giardino di Findhorn
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