Cambiamo "Io sono fatto così" in "Come posso migliorare"
Scegliamo spesso soluzioni insoddisfacenti o ci troviamo solo con le persone sbagliate in qualsiasi relazione, di affari, d'amicizia o sentimentale?
Tendiamo a reputarci sfortunati, a dare la colpa alle circostanze e alle persone nelle quali incorriamo e non ci viene in mente di chiederci:
"Che cosa c'è di sbagliato in me, che mi induce sempre a queste scelte?"
Non è per niente facile una auto analisi che ci faccia capire quali sono i nostri lati negativi, riuscendo intanto a comprenderli per poterli eliminare ed evitare le conseguenze che producono.
Un atteggiamento sbagliato che ci caratterizza può essere espresso dall'affermazione "Io sono fatto così e non ci posso fare niente" con la quale ci illudiamo di assolvere il nostro comportamento.
Nell'infanzia e nell'adolescenza, nella fase di ricerca, spontanea e inconsapevole ad un tempo, prodotta dal bisogno di appropriarci di una personale identità, è possibile che ci siano stati inculcati modelli di comportamento spesso dovuti a veri e propri traumi, provocati dalla famiglia e dall'ambiente in cui abbiamo vissuto, che ci hanno condizionato in uno schema che ci ha indotti a un modo di pensare e di agire che ci ha fatto interpretare le nevrosi che ne sono state conseguenti, come modi di comportamento naturali, come poi siamo abituati a considerare i continui malumori e le insoddisfazioni che proviamo. In un tale stato d'essere, giustificarlo con la frase "Io sono fatto così", espressa come autoaffermazione giustificativa e impositiva verso il prossimo, oppure come giustificazione delle nostre perenni scontentezze e inquietudini, è come se ci costringessimo a essere reclusi in una prigione formatasi nei primi tempi della nostra vita, che noi continuiamo a rafforzare, rendendone sempre più impossibile l'evasione.
Se ci impegniamo in un introspezione, convincendoci che siamo responsabili della maggior parte degli eventi e delle persone con le quali scegliamo di relazionarci, già tale atteggiamento ci permette una visuale più spassionata e sobria della nostra situazione e coltivare assiduamente tale comportamento, ci permette un miglioramento magari lento ma costante nell'affrontare qualsiasi circostanza con più obiettività.
Non "Io sono fatto così", quindi ma "Come posso cambiare e migliorare i lati negativi del mio carattere".
Semplice? Se lo fosse, vivremmo in un mondo di esseri perfetti. Senza ambire a qualsiasi perfezione, accontentiamoci di riuscire a migliorarci nell'ambito delle nostre possibilità, anche se sono tutte o quasi da scoprire.
rm
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