Beata Vergine Maria di Lourdes

Oggi - 11 febbraio 2025 - martedì della V settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa celebra la memoria facoltativa della Beata Vergine Maria di Lourdes (comunemente anche detta “Nostra Signora di Lourdes” o “Madonna di Lourdes”), patrona degli ammalati, per cui in data odierna si officia anche la Giornata Mondiale dei Malati. Con questo titolo, la Chiesa venera la Vergine Maria in alcune tra le sue più famose apparizioni, che avvennero, tra l'11 febbraio e il 16 luglio dell’anno 1858, nel piccolo villaggio di Lourdes (Lorda nella lingua locale), situato ai piedi della catena dei monti Pirenei, vicino al confine con la Spagna, nel sud-ovest dell’allora Regno di Francia. Fu la giovane veggente Marie-Bernarde Soubirous detta Bernadette [nell’idioma locale Maria Bernarda Sobirós detta Bernadeta (1844-1879)], che diventerà santa, contadina quattordicenne del luogo, analfabeta e cattolicissima, a beneficiarne per ben diciotto volte, in una grotta della località Massabielle lungo il corso del fiume Gave, poco distante dal paese. Le apparizioni cominciarono il mattino di Giovedì 11 febbraio, quando Bernadette si recò con la sorella Toinette e un'amica a Massabielle per raccogliere legna secca. Lì, in una cavità all’interno di una grotta naturale, le apparve improvvisamente la Madonna, che lei non riconobbe subito e definì “Bella Signora”, vestita con una tunica bianca completa di un velo dello stesso colore, una fascia blu legata alla vita i cui lati le scendevano sul corpo e una rosa gialla poggiata sui piedi. Quando tornò a casa ne parlò con i genitori, che considerarono il racconto mero frutto d’immaginazione e le imposero di non dirlo a nessuno, per evitare problemi. La successiva domenica 14 febbraio, la ragazza tornò a Massabielle e di nuovo “la Signora” le apparve, con un viso radioso. Piuttosto intimorita, Bernadette si mise in ginocchio, prese il rosario che aveva sempre con sé e pregò. Giovedì 18 febbraio, fu il giorno della terza comparsa. L’apparizione le parlò per la prima volta chiedendole di venire in quello stesso luogo per i quindici giorni seguenti, aggiungendo che non le prometteva di renderla felice in questo mondo, ma “nell'altro”. Intanto le voci sui prodigiosi eventi di Massabielle, nonostante tutte le cautele adottate da Bernadette per non farlo sapere in giro, si diffusero ed essa cominciò a essere seguita, quasi braccata, dalle tante persone che volevano ad ogni costo assistere al prodigio, disposte per questo anche a pagare grandi somme di denaro, sempre rifiutate da Bernadette. Venerdì 19, sabato 20 e domenica 21 ci fu rispettivamente la quarta, quinta e sesta apparizione, durante le quali s’intrattenne in preghiera. Il 22 febbraio la veggente non aveva alcun appuntamento alla grotta, ma fu costretta ad andarvi spinta dal fervore popolare e sul posto s’inginocchiò per recitare il Rosario e pianse, ma non beneficò di alcuna apparizione. Martedì 23 febbraio, settima apparizione, durante la quale pregò. Mercoledì 24 febbraio, durante l’ottava apparizione, la “donna” le parlò di nuovo chiedendo più volte penitenza e preghiere per i peccatori, invitandola poi a baciare il terreno, in segno d’umiltà e per la conversione del mondo. Giovedì 25 febbraio, nel corso della nona apparizione, la “Signora” la invitò a bere e a lavarsi con l’acqua che indicò essere in un luogo del tutto asciutto, aggiungendo che avrebbe anche dovuto mangiare dell’erba che pure le indicò. Bernadette obbedì prontamente, fece un buco nel terreno e da esso scaturì prodigiosamente una sorgente. Sabato 27 febbraio, decima apparizione. La “bellissima donna” formulò le stesse richieste del precedente giorno 24. Domenica 28 febbraio, undicesima apparizione, analoga richiesta. Lunedì 1° marzo, dodicesima apparizione, preghiera. Martedì 2 marzo, tredicesima apparizione, la “Signora” la invitò a dire ai sacerdoti del paese di venire in processione in quel luogo, ove avrebbero dovuto costruire una cappella. Bernadette ubbidì come le altre volte, andando a trovare il suo parroco Don Peyramale, per riferirgli quello che “la signora” aveva chiesto. Riferendosi all’apparizione, Bernadette non la definì mai "la Vergine" o “la Madonna”, ma sempre “la Signora” o "aquero" (che significa "questa” o “quella” nella lingua parlata a Lourdes). Padre Peyramale inizialmente non le credette, si arrabbiò e la mise fuori la porta. Tuttavia, lei, ben determinata, la stessa sera tornò a trovare il prete che questa volta si prese il tempo di ascoltare. Rimase perplesso e le chiese delle prove, incaricandola anche di domandare alla “Signora” quale fosse il suo nome. Mercoledì 3 marzo, quattordicesima apparizione e nuova richiesta da parte della “Signora” per la costruzione di una cappella in loco. Giovedì 4 marzo, quindicesima apparizione e preghiera. Nel frattempo, le autorità cittadine e la polizia cominciarono a impedire l'accesso alla grotta, sempre più affollata di fedeli, pellegrini e curiosi, che ormai venivano da ogni parte. Anche a Bernadette fu impedito di recarvisi e fu interrogata più volte dalla polizia, ma non cambiò mai le sue dichiarazioni, corrispondenti perfettamente alla verità dei fatti accaduti. Pure le autorità religiose le erano addosso e volevano che lei dicesse d’aver visto la Santa Vergine, ma lei continuò sempre a dire “la Signora” o “Aquero”. Giovedì 25 marzo, tuttavia, riuscì a tornare alla grotta e ci fu la sedicesima apparizione. In quest’occasione Bernadette, in adempimento della richiesta di Don Peyramale, chiese alla Signora come si chiamasse, sentendosi rispondere nella locale lingua: “Que soy era Immaculada Councepciou” (“Io sono l'Immacolata Concezione”). Bernadette non capì il senso di quelle parole così strane per lei, poiché mai aveva sentito parlare di “Immacolata Concezione”, tuttavia andò a comunicare la risposta al parroco e, per essere sicura di non dimenticarla, la ripeté più volte lungo la strada. All’udire quanto Bernadette gli riferì, Padre Peyramale trasecolò e si convinse che la ragazza non poteva essersi inventata tutto, poiché l'Immacolata Concezione era un nuovo dogma della Chiesa cattolica e la ragazza, per altro semianalfabeta e che non aveva neppure frequentato il catechismo, non poteva assolutamente saperlo. Tale dogma, in effetti, era stato deciso da papa Pio IX nel 1848 e da lui proclamato l'8 dicembre 1854, appena quattro anni prima di quest’ultima apparizione. Bernardette stessa raccontò, come detto, di non sapere il significato di quelle parole e di essere stata capace di riferirle solo perché nel correre dal prete le aveva continuamente ripetute tra sé e sé. Il fatto fu interpretato come prova che le apparizioni erano reali e si ritenne che la stessa Vergine Maria avesse così voluto confermare il dogma. Mercoledì 7 aprile, diciassettesima apparizione. Dopo essere stata minacciata di finire in carcere da un giudice venuto a Lourdes per rendersi conto della situazione, che la stava interrogando, la fiamma di una candela si trovò accidentalmente sotto la mano di Bernadette ma non le fece il benché minimo danno o bruciatura, anzi lei non se ne accorse neppure. Un medico presente alla scena, il dottor Douzous, confermò e definì inspiegabile il fatto, che fu chiamato “Miracolo della candela”. Venerdì 16 luglio, infine, ci fu la diciottesima e ultima apparizione, nella quale non ci furono parole, fino a che la Vergine risalì definitivamente al Cielo. Nella grotta teatro delle apparizioni, nell’incavo della roccia ove appariva la Santa Vergine, fu posta nel 1864 una statua della Madonna, scultura in marmo opera di dell’artista Joseph-Hugues Fabisch, che riproduce l’immagine di Maria così come raccontata dalla ragazza. Bernadette, turbata dall'interesse che involontariamente stava richiamando su di sé, nel 1866, all'età di ventidue anni, si ritirò presso il convento delle Suore della Carità nella cittadina di Nevers (in Borgogna, al centro della Francia). Trascorse lì gli ultimi anni della sua breve esistenza, lavorando come assistente nell'infermeria e poi come sacrestana, creando inoltre ricami per abiti d'altare e vesti. Durante un grave attacco d'asma, chiese l'acqua della sorgente di Lourdes e i suoi sintomi regredirono per non tornare mai più. Tuttavia, non cercò di curarsi nello stesso modo quando più tardi si ammalò di tubercolosi ossea al ginocchio destro. Morì all'età di trentacinque anni, il 16 aprile 1879. Intorno alla caverna naturale, normalmente definita “Grotta delle apparizioni” è andato nel tempo sviluppandosi un imponente basilica-santuario mariano, incessante meta di numerosi pellegrinaggi da ogni parte del mondo, consacrato nel 1876. Oltre che della cittadina di Lourdes e della Francia, la Madonna di Lourdes è anche patrona degli ammalati. Questo culto iniziò quando migliaia di pellegrini seguirono l’invito della Madonna a bere l’acqua di Lourdes e a immergersi nella stessa, come fatto dalla stessa Bernadette. Anche se la Chiesa cattolica non ha mai incoraggiato formalmente questo culto, l'acqua di Lourdes è diventata il centro della devozione alla Beata Vergine Maria. Molti fedeli, infatti, sono stati curati dopo aver bevuto quest’acqua e molte guarigioni miracolose di fedeli devoti sono state associate alla Madonna di Lourdes nel corso degli anni. Per questo fu poi considerata la Patrona degli infermi, la Vergine a cui rivolgersi per guarigioni miracolose, se afflitti da malattie incurabili. Oggi, pertanto, in concomitanza con la memoria, si celebra in tutto il mondo, come detto, anche la “Giornata Mondiale del Malato”, voluta da papa San Giovanni Paolo II. Il santo pontefice, infatti, l’ha istituita il 13 maggio 1992, quale “momento speciale di preghiera, di condivisione e di offerta della sofferenza”, fissandola alla data della prima apparizione di Lourdes. 
IMMAGINE: "Nostra Signora di Lourdes", statua in marmo bianco completa della sottostante scritta: "Que soy era immaculada councepciou" (frase nella lingua locale che significa "Io sono l'Immacolata Concezione"), scolpita, nel 1864, dallo scultore francese Joseph-Hugues Fabisch (1812-1886). L'opera è collocata in una nicchia naturale all'interno della grotta della apparizioni, in località Massabielle di Lourdes (Francia).
Roberto Moggi
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