Santa Devota, martire

Oggi - 27 gennaio 2025 - lunedì della III settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, Santa Devota, martire, patrona della Corsica. Secondo la più accreditata tradizione, Devota nacque attorno al 283 in Corsica, costituente una delle province romane della Penisola Italiana, durante il regno dell’imperatore Numeriano (dal 283 al 284) o Diocleziano (dal 284 al 305). La sua città d’origine era Mariana, situata nei pressi della foce del fiume Golo sulla costa orientale dell’isola (località oggi in territorio del comune di Lucciana, circa venti chilometri a sud di Bastia). La sua famiglia d’origine era profondamente cristiana, come dimostra anche il suo nome (proveniente dall’aggettivo latino “devotus”, che significa “consacrato”), solitamente attribuito ai propri figli da genitori molto religiosi. All’inizio del IV secolo, infuriò in tutto l’Impero l’ultima tremenda persecuzione che l’imperatore Diocleziano scatenò contro i cristiani, cruenta anche a Mariana e in tutta la provincia di Corsica. Così, nel 304, la giovane Devota, che aveva consacrato la sua vita a Dio e professava senza paura la propria fede, fu arrestata quale seguace di Gesù e imprigionata insieme ad altri fratelli di fede. Giudicata dal prefetto Barbarus (Barbaro), rifiutò sempre di sacrificare sull’altare degli dei pagani per avere salva la vita, fino a quando, sopraffatta dai patimenti o forse a seguito di esecuzione capitale, morì martire per la fede, nella sua città, senza rinnegare il proprio credo. Pare che il prefetto avesse ordinato di bruciarne il cadavere e disperderne le ceneri, ma esso fu segretamente prelevato da alcuni pii cristiani, tra i quali si tramandano i nomi di un certo Gratianus (Graziano) e di un sacerdote chiamato Benenato, con lo scopo di dargli degna sepoltura. La salma fu quindi caricata su una nave che provvidenzialmente stava partendo dall’isola diretta in Africa, dove contavano di seppellirla cristianamente senza rischi. Sin dalle prime ore della traversata, però, si levò una forte tempesta che rischiava di fare naufragare il battello. Allora - continua la tradizione - dalla bocca della martire sarebbe uscita prodigiosamente una colomba, che, innalzatasi in volo, guidò senza altri problemi la barca, su un mare improvvisamente calmatosi e divenuto piatto come una tavola, fino alla costa della vicina Liguria, nel nord della penisola. Il 27 gennaio 312, infatti, l’imbarcazione approdò sulla riva del vallone dei Galmati, nell’attuale zona della Condamina, a Monaco, non lontano da Nizza (oggi nella zona detta in suo onore “Burrone di Santa Devota”, presso Porto Ercole), dove fu trovato un roseto completamente fiorito, prodigiosamente, nonostante la fredda stagione. Era il sesto giorno prima delle calende di febbraio, che corrisponde approssimativamente alla data del 27 gennaio. Qui il suo corpo venne cristianamente inumato e un oratorio costruito in loco segnò il luogo della sepoltura (oggi una chiesa a lei dedicata). Cessate finalmente le persecuzioni, i cristiani, sia di Monaco che dei paesi vicini, oltre ai marinai di passaggio, cominciarono in gran numero a raccogliersi in preghiera sul posto, dove avvennero i primi miracoli. Intanto, la fama della santità di Devota cresceva talmente che, una notte, alcuni banditi ne trafugarono i resti con l’intenzione di chiedere un riscatto e di lucrare sull’eventuale restituzione, caricandoli su una barca e allontanandosi via mare. Il sacrilegio, tuttavia, ebbe corta durata. Infatti, un gruppo di pescatori che avevano di lontano assistito al misfatto, inseguì via mare i malfattori, che furono catturati solo dopo qualche colpo di remi. Il corpo di devota fu riportato a riva e ricollocato nella sua tomba, mentre la barca dei ladri fu bruciata sulla spiaggia come sacrificio espiatorio. In Corsica, la devozione popolare alla santa andò diffondendosi sempre di più, tanto che vi furono inviate in dono, da Monaco, alcune reliquie: una nel 1637 e un’altra nel 1728. Fra il 1721 e il 1751 furono fatte tre richieste alla Congregazione dei Riti presso il Vaticano di Roma, per ottenere ufficialmente che Devota fosse dichiarata patrona della Corsica, dato che, già nel 1731, era stata eletta dal popolo a tale patronato. Il 14 marzo 1820, a seguito del decreto della Congregazione dei Riti di Roma, il primo vescovo dell’unica diocesi di Corsica (raggruppate le sei antiche diocesi dell’isola), proclamò Santa Devota patrona principale della Corsica, al pari di Santa Giulia da Nonza. Nel 1893, per la prima volta, venne dedicata a Santa Devota una chiesa in Corsica, quella ricostruita a Pietranera, sul litorale orientale all’inizio del Capo Corso (oggi nel comune di San Martino di Lota, pochi chilometri a nord di Bastia), che resterà fino al 1936 il solo luogo di culto corso posto sotto la protezione della giovane martire. Il culto della Santa resta sempre fervente anche a Monaco, di cui è la patrona, oltre che in molti altri paesi della Liguria, della Toscana e di tutta Italia.
IMMAGINE: "Santa Devota", tempera sul legno del pannello centrale del trittico portante lo stesso nome (che vede la santa fra altri due pannelli laterali, raffiguranti San Giorgio e Santa Lucia). L'opera, realizzata alla fine del XV secolo da ignoto autore di ambito ligure, si trova all'interno della cattedrale dell'Immacolata Concezione, a Monaco.
Roberto Moggi
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