Oggi - 29 gennaio 2025 - mercoledì della III settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, San Costanzo, vescovo e martire, normalmente conosciuto con la specificazione “di Perugia” (città della quale fu verosimilmente il protovescovo). Di Costantius (Costanzo), questo il suo nome latino, si conosce quasi esclusivamente il martirio, principalmente attraverso un passio del quale esistono quattro differenti versioni e dall’opera “Vite de' santi e beati di Foligno”, del presbitero e storico Ludovico Jacobilli (1598-1664). In base agli scarni dati agiografici pervenutici, si ritiene che Costanzo sia nato nella cosiddetta Valle Umbra, regione al centro circa della Penisola Italiana, forse nella città di Fulginia (oggi Foligno in provincia di Perugia, nella regione Umbria), probabilmente nella prima metà del II secolo, quasi certamente da una famiglia già cristiana. Le varie redazioni del passio, concordemente, affermano che egli fu arrestato a Foligno come cristiano, durante le persecuzioni contro i seguaci di Gesù scatenate dall’imperatore Marco Aurelio (dal 161 al 180). Condotto davanti al locale console Lucio, rifiutò di sacrificare agli dei pagani e di abiurare la fede, venendo così barbaramente flagellato. In seguito avrebbe subito l’immersione in acqua bollente o, secondo altre versioni, con alcuni compagni, la chiusura in una grande stufa ardente sotto la quale era acceso un fuoco, da dove comunque, in entrambi i casi, sarebbe uscito miracolosamente illeso. Ricondotto in carcere, convertì i suoi guardiani che lo aiutarono a fuggire. Si rifugiò allora in casa del pio cristiano Anastasio, che riuscì a nasconderlo per qualche tempo, fino a quando, vittima della diffusa delazione, non fu con questo di nuovo arrestato. Dopo essere stato ristretto nelle carceri delle città di Assisi e Spello (oggi anch’esse in provincia di Perugia), fu decapitato nel 170 circa in una località presso Foligno denominata “Il Trivio”. A prova di ciò, sostiene il già citato agiografo Ludovico Jacobilli nel suo libro, vi sarebbe la circostanza che esisteva ai suoi tempi, appena fuori Porta Romana di quella città, in una zona chiamata proprio “Campagna di San Costanzo”, una chiesa intitolata al medesimo, demolita nel 1527. La tradizione, inoltre, fa ritenere che Costanzo sia stato il primo vescovo di Perugia, dove è venerato come uno dei protettori della città. Infatti, tutte le redazioni del passio affermano che, dopo il martirio, il corpo di Costanzo fu portato a Perugia e sepolto appena fuori le mura cittadine, in un luogo detto “Areola fuori Porta San Pietro”, nei cui pressi sorse la prima cattedrale del capoluogo umbro. In questo luogo fu eretta l’attuale chiesa di San Costanzo, consacrata nel 1205, che ne ospitò i resti. Nel 1781 fu fatta una ricognizione delle sue reliquie e, nel 1825, con grande solennità, la traslazione delle medesime dal vecchio al nuovo altare della stessa chiesa.
IMMAGINE: "San Costanzo vescovo", statua in "Pietra Caciolfa" (pietra calcarea locale a grana fine) di ambito umbro, realizzata, tra il 1315 ed il 1349 circa, dallo scultore umbro Ambrogio Maitani (XIV secolo). L'opera è custodita nella Galleria Nazionale dell'Umbria, presso Palazzo dei Priori, a Perugia (capoluogo della regione Umbria).
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