Il desiderio di vendetta. Un sentimento logorante e degradante

Si dice che la vendetta è un piatto che va gustato freddo, perché è molto più efficace se si ha la pazienza di aspettare il momento giusto per metterla in atto, perché "a caldo" le difese sono molto più alte e il destinatario del nostro rancore può aver messo in atto delle contromisure.
Riguardo al tema, il filosofo Confucio, andò ben oltre, in una professione d'ottimismo innato, che lo portò ad asserire:
“Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico”.
Che se poi il nemico lo vedi passare attorniato da ossequienti ospiti, servitù ed equipaggio adeguato alle manovre, su un panfilo super accessoriato, la voglia di buttarti a fiume viene a te, con un'immaginaria sorte che si rotola per terra dalle risate, per le tue aspettative, come quelle di tanti altri.
Lasciamo a chi non può farne a meno i rancori che logorano e abbreviano la vita, vivendola male e finendola anche peggio.
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