Che Santa Lucia ti possa proteggere la vista. Considerata per tradizione, la patrona della vista e di tutti coloro che ne soffrono.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Si attiene il proverbio alla celebrazione dedicata oggi alla santa. a cui ci si rivolge per implorare la grazia della vista, specialmente da chi stenta ad averla e non desidera essere relegato nel mondo in cui, come si dice, ogni orbo è considerato un re.
"Santa Lucia il giorno più corto che ci sia" si usa dire per la poca luce che caratterizza il giorno, con il suo aumentare, nei giorni che verranno al seguito, e conformi al desiderio di chi spera che la luce, negata da qualsiasi malattia, ritorni a essere vista per la guarigione e il suo vedere non si conformi al detto: "Per Santa Lucia il giorno corre via", paragonando il giorno al senso della vista, per chi momentaneamente ne è privato.
Leggiamo in una locuzione del filosofo e saggista emil Cioran:
"Se diventassi cieco, quello che mi dispiacerebbe di più sarebbe di non poter più guardare fino all’idiozia la sfilata delle nuvole."
Ma un osservatore attento, che non si contenta del senso della vista solo per evitare gli ostacoli che gli stanno intorno, si bea della veduta del creato, dei colori con cui la natura gli si mostra , l'opera d'arte che espone il firmamento a chi lo osserva restando senza fiato e tutto ciò che l'arte degli uomini ha creato in sculture, pitture e costruzioni.
Né può consolare chi non vede la frase attribuita al poeta e forista Arturo Graf:
"Per un caso di cecità fisica, se ne hanno mille di cecità morale."
Per il vantaggio costituito dal buio, per il non vedente, che lo isola dalla cattiveria che è propria solo per chi vede.
E tanto meno lo conforta la locuzione del poeta e drammaturgo tedesco Friedrich Hebbel:
"L’uomo è un cieco che sogna di vedere"
Perché anche quel sogno gli è negato.
Quanto alla Santa che la data ci ricorda, non le si attribuiva soltanto la protezione della vista, in altri tempi, ma anche l'epifanico potere di essere dispensatrice di regali
Nei tempi in cui, nel Trentino, Babbo Natale non faceva ancora parte della tradizione, i nonni raccontavano ai nipoti che la notte sarebbe passata, insieme a un asinello, Santa Lucia a lasciare dolci e piccoli regali sui davanzali delle finestre delle case in cui i bambini erano stati buoni e ubbidienti.
Uno scenario che una famosa filastrocca ci ricorda, intitolata col nome della Santa:
Zitti, zitti fate piano
vien la Santa da lontano,
porta a tutti dolci e doni
soprattutto ai bimbi buoni.
Ma se un bimbo è cattivello,
oltre tutto un po’ monello,
nulla trova nel tinello.
Quindi bimbi birichini
diventate un po’ bravini,
e i cuoricini tutti spenti
con la Santa si fan contenti.
Grazie, grazie Santa Lucia,
il tuo incanto mi porti via.
Con un augurio a tutti che il creato si continui a mostrare in tutto il suo splendore.
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Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Si attiene il proverbio alla celebrazione dedicata oggi alla santa. a cui ci si rivolge per implorare la grazia della vista, specialmente da chi stenta ad averla e non desidera essere relegato nel mondo in cui, come si dice, ogni orbo è considerato un re.
"Santa Lucia il giorno più corto che ci sia" si usa dire per la poca luce che caratterizza il giorno, con il suo aumentare, nei giorni che verranno al seguito, e conformi al desiderio di chi spera che la luce, negata da qualsiasi malattia, ritorni a essere vista per la guarigione e il suo vedere non si conformi al detto: "Per Santa Lucia il giorno corre via", paragonando il giorno al senso della vista, per chi momentaneamente ne è privato.
Leggiamo in una locuzione del filosofo e saggista emil Cioran:
"Se diventassi cieco, quello che mi dispiacerebbe di più sarebbe di non poter più guardare fino all’idiozia la sfilata delle nuvole."
Ma un osservatore attento, che non si contenta del senso della vista solo per evitare gli ostacoli che gli stanno intorno, si bea della veduta del creato, dei colori con cui la natura gli si mostra , l'opera d'arte che espone il firmamento a chi lo osserva restando senza fiato e tutto ciò che l'arte degli uomini ha creato in sculture, pitture e costruzioni.
Né può consolare chi non vede la frase attribuita al poeta e forista Arturo Graf:
"Per un caso di cecità fisica, se ne hanno mille di cecità morale."
Per il vantaggio costituito dal buio, per il non vedente, che lo isola dalla cattiveria che è propria solo per chi vede.
E tanto meno lo conforta la locuzione del poeta e drammaturgo tedesco Friedrich Hebbel:
"L’uomo è un cieco che sogna di vedere"
Perché anche quel sogno gli è negato.
Quanto alla Santa che la data ci ricorda, non le si attribuiva soltanto la protezione della vista, in altri tempi, ma anche l'epifanico potere di essere dispensatrice di regali
Nei tempi in cui, nel Trentino, Babbo Natale non faceva ancora parte della tradizione, i nonni raccontavano ai nipoti che la notte sarebbe passata, insieme a un asinello, Santa Lucia a lasciare dolci e piccoli regali sui davanzali delle finestre delle case in cui i bambini erano stati buoni e ubbidienti.
Uno scenario che una famosa filastrocca ci ricorda, intitolata col nome della Santa:
Zitti, zitti fate piano
vien la Santa da lontano,
porta a tutti dolci e doni
soprattutto ai bimbi buoni.
Ma se un bimbo è cattivello,
oltre tutto un po’ monello,
nulla trova nel tinello.
Quindi bimbi birichini
diventate un po’ bravini,
e i cuoricini tutti spenti
con la Santa si fan contenti.
Grazie, grazie Santa Lucia,
il tuo incanto mi porti via.
Con un augurio a tutti che il creato si continui a mostrare in tutto il suo splendore.
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