Oggi - 8 dicembre 2024 - II domenica del tempo d’Avvento, la Chiesa celebra la solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, comunemente indicata come "Immacolata Concezione". Questa festa celebra la Madonna quale unica creatura umana concepita senza alcuna ombra di peccato, per grazia di Dio. L’odierna solennità s’inserisce perfettamente nel contesto del tempo liturgico “forte” dell’Avvento, congiungendo pienamente l’attesa messianica del Signore con la memoria della Sua e nostra Madre, celebrandone la totale purezza, non “intaccata” dal peccato originale, dal quale è stata preservata sin dal suo concepimento, da parte dai suoi santi genitori Gioacchino e Anna. Maria, infatti, è acclamata in latino “Tota Pulchra” (“Tutta bella”), la “Tutta Santa”, appunto, immune da ogni macchia di peccato. È Lei la vergine profeticamente annunciata nel Vecchio Testamento, nella promessa della vittoria sul serpente fatta ai progenitori Adamo ed Eva caduti nel peccato (cfr. Genesi 3, 15), Colei che concepirà e partorirà un figlio il cui nome sarà Emmanuele, che significa “Dio con Noi” (cfr. Isaia 7, 14 e Vangelo di Matteo 1, 22-23). Il culto dell’Immacolata Concezione, diffuso in Oriente fin dall’VIII secolo, giunse nell'Italia meridionale tramite i monaci bizantini, accolto in particolar modo in Sicilia. Già nel 1323 la Concezione Immacolata di Maria era festa di precetto a Palermo, capoluogo dell’isola, ma la devozione a livello popolare era ancora più antica. Nel 1439, al Concilio di Basilea (Svizzera), l'arcivescovo di Palermo Niccolò Tedeschi sostenne che Maria era stata concepita senza peccato. In seguito, il senato dell'isola fece voto di difendere questa dottrina e si impegnò a onorarla con una festa e con una degna celebrazione. Dal meridione, il culto per l'Immacolata si propagò poi nel resto della Penisola e di seguito in Europa occidentale, soprattutto per iniziativa degli ordini religiosi dei Benedettini e dei Carmelitani. La festa fu poi inserita nel calendario della Chiesa universale da papa Alessandro VII (dal 1655 al 1667), con la bolla “Sollicitudo omnium ecclesiarum” [“Sollecitudine (o Preoccupazione) di tutte le Chiese”] dell'8 dicembre 1661. L’attuale celebrazione, onorata col grado liturgico di solennità dalla Chiesa cattolica, deriva tuttavia dalla proclamazione del “dogma” solennemente definito e annunciato l'8 dicembre 1854 da papa Pio IX (dal 1846 al 1878), con la costituzione apostolica “Ineffabilis Deus” (“Dio ineffabile”). Per “dogma” (termine latino che significa “decreto” o “decisione”), s’intende una verità soprannaturale contenuta, in modo implicito ed esplicito, nella Rivelazione, e proposta come realtà di fede oggettiva e immutabile alla quale i fedeli devono credere. Il predetto documento del Magistero della Chiesa, passa in rassegna la tradizione relativa al culto dell'Immacolata, evidenziandone così le radici. Il testo richiama anche l'assenso alla promulgazione, dato nel 1849, da parte dei vescovi di tutto il mondo, quando fu loro chiesto di esprimere la loro opinione in materia. Nel documento, si stabilisce che Maria di Nazareth, veramente piena di grazia e benedetta tra le donne, in vista della nascita e della morte salvifica del Figlio, fu sin dal primo momento della sua concezione, per singolare privilegio divino, preservata immune da ogni macchia della colpa originale. Ben due apparizioni mariane riconosciute dalla Chiesa hanno a che fare con questo dogma e ne sono considerate una conferma diretta. La prima è quella avvenuta il 27 novembre 1830 a Parigi (Francia), ben ventiquattro anni prima della proclamazione del dogma. Qui la novizia Catherine Labouré, del monastero delle suore Figlie della Carità sito in quella rue du Bac, dietro autorizzazione del proprio vescovo, fece coniare una medaglia con un disegno di Maria e il testo di una preghiera che la stessa Vergine le aveva mostrato durante un’apparizione, recitante: “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi”. La seconda è del 1858, sempre in Francia, a Lourdes, dove la veggente Santa Bernadette Soubirous riferì che la Vergine le si era presentata con le parole nella sua natia lingua locale: “Que soy era Immaculada Councepciou" (“Io sono l’Immacolata Concezione”). Parole che evidentemente la pastorella quasi analfabeta non poteva capire nel suo altissimo significato e che rispecchiavano il dogma in argomento, proclamato solo quattro anni prima e che lei certamente non conosceva. Sono tanti, comunque, i santi e i mistici che si sono rivolti alla Vergine Immacolata e che l’hanno acclamata e cantata. Come Padre Massimiliano Maria Kolbe (1894-1941) il sacerdote polacco dei Frati Minori Conventuali, martire, che volontariamente occupò il posto di un padre di famiglia destinato alla morte nel campo di concentramento di Auschwitz (Polonia). Kolbe, nel 1917, aveva fondato assieme ad alcuni confratelli la "Milizia dell’Immacolata”. Fin dalla data di proclamazione del dogma, l’8 dicembre di ogni anno, il Papa rende omaggio a Roma, in piazza Mignanelli attigua a Piazza di Spagna, in pieno centro storico, alla statua della Vergine Maria nel titolo di Immacolata Concezione, inaugurata l’8 dicembre 1857.
IMMAGINE: "L'Immacolata Concezione", olio su tela dipinto, nel 1627, dal pittore bolognese Guido Reni (1575-1642). L'opera si trova attualmente presso il Metropolitan Museum of Art di New York (U.S.A.).
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