Oggi - 10 dicembre 2024 - martedì della II settimana del tempo d’Avvento, la Chiesa celebra la memoria facoltativa della Beata Vergine Maria di Loreto, comunemente detta anche “Madonna di Loreto” o “Vergine Lauretana”. Con questo titolo, si indica la Madonna venerata nella grande basilica di Loreto (cittadina in provincia di Ancona, nella regione Marche), una delle più famose e visitate al mondo tra quelle mariane, il cui titolo, “Basilica della Santa Casa di Loreto”, deriva dal fatto di ospitare al suo interno quella che, per antica tradizione, è considerata l’abitazione della Vergine Maria a Nazareth di Galilea (oggi in Israele). A questa famosa basilica, fin dal XVI secolo, è collegata per l’appunto la devozione a Maria “Vergine Lauretana”, rappresentata da una statua che la raffigura con la carnagione nera, rivestita dal caratteristico manto ingioiellato detto “dalmatica”. Il simulacro è custodito in un altare inglobato in una delle pareti della Santa Casa. La particolarità di questa statua di Maria è proprio il volto scuro (nero), comune alle icone e statue cristiane più antiche, dovuto spesso al fumo delle lampade a olio e delle candele o a cambiamenti chimici subiti dai colori originari, col tempo. In alcuni casi, comunque, queste raffigurazioni mariane sono rappresentate appositamente di colore nero, a ispirazione del Cantico dei cantici, dove si dice: “Bruna sono, ma bella” e più avanti: “Non state a guardare che sono bruna perché mi ha abbronzata il sole” (Ct 1, 5-6), dove il Sole è considerato simboleggiare la figura di Dio. In origine, probabilmente, si conservava nella Santa Casa un'icona dipinta della Madonna con il bambino, attribuita a San Luca, apostolo e pittore. La statua più antica di cui si hanno notizie storiche, risale al XIV secolo ma anch'essa per tradizione era attribuita a San Luca. Le teste di questa madonna e del bambino erano incoronate con preziose corone auree, cambiate durante i secoli; i corpi erano coperti insieme da una ricca “dalmatica” decorata, anch'essa più volte rinnovata. Nel 1797 la statua fu trafugata dalle truppe francesi durante le spoliazioni napoleoniche ai danni dello Stato della Chiesa ed esposta in Francia in un museo, fu poi restituita con il Trattato di Tolentino e finì a Roma. Durante questo periodo di esilio il culto della Vergine Lauretana nella Santa Casa di Loreto fu affidato al simulacro di legno di pioppo (identico all'originale) e oggi conservato a Cannara (provincia di Perugia, regione Umbria). La statua originale ritornò nel Santuario con un viaggio da "Madonna pellegrina" di otto giorni, giungendo a Loreto il 9 dicembre 1801. Nel 1921 divampò un furioso incendio all'interno del sacello che incenerì la scultura. Per volere di papa Pio XI, fu subito scolpita una nuova immagine simile alla precedente, utilizzando il legno di un cedro del Libano proveniente dai Giardini Vaticani. Nel 1922 il papa la incoronò nella Basilica di San Pietro in Vaticano e la fece trasportare solennemente a Loreto, dove fu posta all’interno della Casa di Maria, che venne trasportata all’interno della basilica. Questa dimora. Nella sua originaria collocazione a Nazareth, era costituita da due parti, una grotta scavata nella roccia, tuttora esistente, inglobata nella Basilica dell'Annunciazione, sorta poi in loco, e una camera antistante in muratura che la chiudeva la spelonca, composta di tre pareti fatte di pietre, che per l’appunto si trova ora nella Basilica di Loreto. A partire dall’XI secolo, tutta la Palestina era divenuta dominio dei turchi musulmani, con grandi difficoltà per i cristiani locali e i pellegrini che visitavano la Terra Santa. Per questo motivo - secondo la tradizione - il 10 maggio 1291 gli angeli avrebbero prelevato la parte esterna della Santa Casa, portandola in volo in Illiria, nella zona adriatica dei Balcani, Dopo una serie di altri spostamenti, dettati da motivi di sicurezza per la dimora stessa e per i pellegrini che vi accorrevano, gli angeli l’avrebbero trasportata definitivamente sull’altra sponda del mare Adriatico, nella penisola italiana. Qui fu definitivamente deposta, la notte fra il 9 e il 10 dicembre del 1296, al centro della strada che da Recanati (provincia di Macerata, regione Marche) va al suo porto, sulla cima di una collina, il monte Prodo, coperta da un boschetto di lauri. Dal termine latino “laurus” (lauri) il luogo si chiamò “Lauretum” e quindi Loreto. Fu allora che la Beata Vergine Maria apparve in sogno a un pio e colto vegliardo suo devoto, tenuto in grande considerazione dalla cittadinanza, spiegandogli che quel piccolo edificio “piovuto dal cielo” era la sua abitazione di Nazareth, che doveva essere da tutti onorata. L’uomo divulgò subito la rivelazione, ma l'autorità ecclesiastica, per averne certezza, volle inviare ben dieci esperti a verificare il fatto in Terra Santa. Questi, al termine delle loro indagini, poterono accertare la veridicità della rivelazione, che, la stessa Madonna, in seguito, confermò con miracoli. Accertata la verità, si cominciò con gran fervore ad onorare quella casetta. Presto fu opportuno, per poterla conservare intatta, in modo onorevole e decoroso, prima costruirvi attorno un muro di difesa, poi, col concorso dei fedeli di tutto il mondo, l'attuale sontuosissima basilica. Quanto precede, è ciò che ci narra la tradizione sull’arrivo a Loreto della Santa Casa. Oggi sappiamo però che, la sua venuta, è probabilmente opera dei Crociati, La dimora è comunque effettivamente quella ove visse la Beata Vergine Maria a Nazareth. Infatti, dopo numerosi e approfonditi studi e dopo scavi eseguiti sotto la Santa Casa, specialisti, storici, architetti e archeologi di tutto il mondo hanno trovato una nuova spiegazione degli avvenimenti, che si lega con la tradizione tramandata da secoli. Per prima cosa è stato verificato con sicurezza che le tre pareti di Loreto sono quelle della casa di Maria a Nazareth, come dimostra il loro combaciare perfettamente con ciò che è rimasto in Terra Santa ed è visibile ancora oggi. È stato inoltre riscontrato l’utilizzo del medesimo materiale da costruzione per i due manufatti. Al tempo della riconquista cristiana della Terra Santa, dunque, proprio per salvaguardare una reliquia così preziosa, i Crociati avrebbero smontato le pareti esterne della Santa Casa, che sarebbe stata trasportata in occidente anche con l’aiuto della potente famiglia bizantina che portava proprio il cognome “Angeli”, per cui fu facile ritenere che si trattasse degli angeli celesti. Secondo questi studi la Santa Casa fu trasportata in Epiro (regione storico-geografica facente parte dell'Albania meridionale e della Grecia nord-occidentale), in una località chiamata Fiume. Quando anche quell’area venne a trovarsi minacciata dai musulmani, fu definitivamente trasportata in Italia, nelle Marche, in luogo scelto, sempre secondo queste ricerche storiche, dal vescovo di Recanati, Salvo, vicario di papa Celestino V, che volle che il prezioso manufatto restasse nel territorio della sua diocesi. Nel corso dei secoli, la devozione alla Santa Casa andò sempre più crescendo e non si possono calcolare tutte le grazie che i fedeli ottengono con le loro preghiere ai piedi della Vergine Lauretana in essa custodita. Il culto della Madonna Nera, indissolubilmente legato a quello della Santa Casa, è vivo in molte altre chiese in tutto il mondo. La festa liturgica della Madonna di Loreto ricorre il 10 dicembre, in ricordo di quella che si ritiene la data dell’arrivo della Santa Casa di Nazareth a Loreto. Essa è stata proclamata patrona dell'aviazione con il breve di Benedetto XV del 24 marzo 1920.
IMMAGINE: La Madonna di Loreto, detta anche Vergine Lauretana, statua della Madonna con il bambino Gesù in braccio, di colore nero e rivestita da una preziosa dalmatica. Realizzata in legno di cedro del Libano nel 1921, dagli scultori romani Enrico Quattrini e Leopoldo Celani. La scultura fu realizzata in modo identico ed in sostituzione dell'originale del secolo XIV, distrutto nel 1921 da un incendio. L'opera è custodita all'interno della Santa Casa, a sua volta ospitata nella Basilica omonima di Loreto (in provincia di Ancona, regione Marche).
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