Ammonimento a chi fa le cattive azioni, alla fine, queste, si ritorceranno contro.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Le cattive azioni si rivoltano contro chi le fa, dice il proverbio, col toccare una metaforica mazza che il Santo avrebbe impugnato, che percuoterebbe chi s'è permesso di toccarla, a spregio del suo comportamento.
Ma la cattiva azione non è detto che si ritorca verso l'autore prima o dopo, perché è la cattiveria che fa da base primaria ai suoi pensieri e alle sue azioni.
Si può dire che sono state più le azioni malvagie a ispirare scrittori e drammaturghi, rispetto alle azioni rivolte solo al bene, come leggiamo nel web:
" I cattivi e i malvagi sono sempre stati protagonisti nella storia della letteratura. William Shakespeare non avrebbe potuto scrivere meravigliose tragedie se non si fosse servito di malvagi come Iago in “Otello” o Lady in “Macbeth”. Così come ” I promessi sposi” di Manzoni non sarebbero stati tali senza la cattiveria don Rodrigo e ” Cuore” di De Amicis non ci avrebbe fatto versare fiumi di lacrime se non avesse raccontato il terribile Franti. Senza dimenticare le malvagie matrigne di Biancaneve e Cenerentola.
In tutto queste storie la cattiveria si mescola con l’invidia, l’ignoranza, la falsità, l’inganno e la gelosia. La cattiveria è sempre invidiosa, falsa, gelosa, fragile. Chissà se esiste una cattiveria allo stato puro."
Una buona azione spesso passa inosservata, mentre una malvagia si può tendere a giustificarla col famoso detto attribuito al Macchiavelli:
"Il fine giustifica i mezzi"
Ovvero l'agire male non perché è spontaneo, ma perché si è costretti dalle circostanze.
Leggiamo su Focus come il lato peggiore dell'umanità è rappresentato da tre emblematiche figure:
Il machiavellico è cinico e amorale, pianifica bieche strategie per ottenere ciò che vuole, costruisce alleanze e, intanto, cerca di preservare una reputazione positiva. Lo psicopatico (ovvero la persona con tratti definiti tali) è impulsivo, irritabile, bisognoso di continui stimoli, manipolatore senza scrupoli, insensibile ai sentimenti altrui al punto da non provare rimorso. Insieme al narcisista sono un trio davvero poco rassicurante: si tratta di personalità indipendenti ma correlate che a volte convivono in vari "dosaggi" nello stesso individuo, anche se non sempre è così.
Scrivono Paulhus e Williams:
"A vari livelli, tutte e tre comportano un carattere socialmente malevolo con tendenze all'autopromozione, freddezza emotiva e aggressività."
In sintesi, i peggiori rappresentanti dell'umanità.
https://www.focus.it/comportamento/psicologia/guerre-violenza-omicidi-quale-origine-cattiveria-che-e-in-noi
La malvagità è spesso mascherata da idealismo e dalla volontà di perseguire fini nobili.
Pensiamo all'anarchico, che aspirava alla libertà dei popoli oppressi da una monarchia assolutista, che gettava delle bombe verso quelli che ne erano i principali rappresentanti, provocando stragi di innocenti.
Un quadro rappresentato dal più che giustificato desiderio di rivalsa contro l'oppressore, in quale modo può essere travisato, ce lo hanno mostrato i terroristi di Hamas, massacrando più di un migliaio di innocenti e non gli esponenti del governo responsabile.
Spesso un'azione malvagia la si giustifica col male che si desidera eliminare.
Un male che per Adolf Hitler era rappresentato dagli ebrei che minacciavano con le loro azioni l'integrità del popolo ariano, che produsse un genocidio che non ha avuto uguali nella storia, un operare a fin di bene travisato in un modo criminale.
"Fa del bene e scordatene, fa del male e pensaci" si usa dire, ma spesso chi fa del male, ha più di un pretesto per giustificarlo e tanto meno ricordarlo.
Quanto a San Nicola, rimando a quanto su di lui ha scritto Roberto Moggi:
https://www.facebook.com/robymoggi/posts/pfbid0H5gxyKhG6jqrJUtcgxAefan3LSfixCoxjj1w82an8epotG8KpaxDvMwMUamdG6VHl
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Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Le cattive azioni si rivoltano contro chi le fa, dice il proverbio, col toccare una metaforica mazza che il Santo avrebbe impugnato, che percuoterebbe chi s'è permesso di toccarla, a spregio del suo comportamento.
Ma la cattiva azione non è detto che si ritorca verso l'autore prima o dopo, perché è la cattiveria che fa da base primaria ai suoi pensieri e alle sue azioni.
Si può dire che sono state più le azioni malvagie a ispirare scrittori e drammaturghi, rispetto alle azioni rivolte solo al bene, come leggiamo nel web:
" I cattivi e i malvagi sono sempre stati protagonisti nella storia della letteratura. William Shakespeare non avrebbe potuto scrivere meravigliose tragedie se non si fosse servito di malvagi come Iago in “Otello” o Lady in “Macbeth”. Così come ” I promessi sposi” di Manzoni non sarebbero stati tali senza la cattiveria don Rodrigo e ” Cuore” di De Amicis non ci avrebbe fatto versare fiumi di lacrime se non avesse raccontato il terribile Franti. Senza dimenticare le malvagie matrigne di Biancaneve e Cenerentola.
In tutto queste storie la cattiveria si mescola con l’invidia, l’ignoranza, la falsità, l’inganno e la gelosia. La cattiveria è sempre invidiosa, falsa, gelosa, fragile. Chissà se esiste una cattiveria allo stato puro."
Una buona azione spesso passa inosservata, mentre una malvagia si può tendere a giustificarla col famoso detto attribuito al Macchiavelli:
"Il fine giustifica i mezzi"
Ovvero l'agire male non perché è spontaneo, ma perché si è costretti dalle circostanze.
Leggiamo su Focus come il lato peggiore dell'umanità è rappresentato da tre emblematiche figure:
Il machiavellico è cinico e amorale, pianifica bieche strategie per ottenere ciò che vuole, costruisce alleanze e, intanto, cerca di preservare una reputazione positiva. Lo psicopatico (ovvero la persona con tratti definiti tali) è impulsivo, irritabile, bisognoso di continui stimoli, manipolatore senza scrupoli, insensibile ai sentimenti altrui al punto da non provare rimorso. Insieme al narcisista sono un trio davvero poco rassicurante: si tratta di personalità indipendenti ma correlate che a volte convivono in vari "dosaggi" nello stesso individuo, anche se non sempre è così.
Scrivono Paulhus e Williams:
"A vari livelli, tutte e tre comportano un carattere socialmente malevolo con tendenze all'autopromozione, freddezza emotiva e aggressività."
In sintesi, i peggiori rappresentanti dell'umanità.
https://www.focus.it/comportamento/psicologia/guerre-violenza-omicidi-quale-origine-cattiveria-che-e-in-noi
La malvagità è spesso mascherata da idealismo e dalla volontà di perseguire fini nobili.
Pensiamo all'anarchico, che aspirava alla libertà dei popoli oppressi da una monarchia assolutista, che gettava delle bombe verso quelli che ne erano i principali rappresentanti, provocando stragi di innocenti.
Un quadro rappresentato dal più che giustificato desiderio di rivalsa contro l'oppressore, in quale modo può essere travisato, ce lo hanno mostrato i terroristi di Hamas, massacrando più di un migliaio di innocenti e non gli esponenti del governo responsabile.
Spesso un'azione malvagia la si giustifica col male che si desidera eliminare.
Un male che per Adolf Hitler era rappresentato dagli ebrei che minacciavano con le loro azioni l'integrità del popolo ariano, che produsse un genocidio che non ha avuto uguali nella storia, un operare a fin di bene travisato in un modo criminale.
"Fa del bene e scordatene, fa del male e pensaci" si usa dire, ma spesso chi fa del male, ha più di un pretesto per giustificarlo e tanto meno ricordarlo.
Quanto a San Nicola, rimando a quanto su di lui ha scritto Roberto Moggi:
https://www.facebook.com/robymoggi/posts/pfbid0H5gxyKhG6jqrJUtcgxAefan3LSfixCoxjj1w82an8epotG8KpaxDvMwMUamdG6VHl
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