’A bbuscìa esce ncopp’ô naso.

Le bugie dei ragazzi si leggono sul loro viso.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Ci ricorda il proverbio che anche per mentire, occorre un tirocinio, affinché l'esperienza faccia dissipare l'innocenza della gioventù.
In etologia, l'imprinting è un particolare processo di apprendimento prodotto dall'istinto, che spinge i piccoli di molte specie animali a seguire il primo essere che vedono, solitamente la madre, o il primo oggetto mobile che incontrano, subito dopo la nascita, sviluppando nei confronti di esso un particolare attaccamento
Tale processo in senso figurato, nella natura umana, non è dettato dall'istinto, ma l'impronta inconfondibile prodotta dal tipo di educazione ricevuta, e in una famiglia dove l'oppressione e la coercizione, se non addirittura la violenza, la fanno da padroni, si presta l'ambiente in cui si cresce a formare dei bugiardi, perché la menzogna diventa un modo di difendersi dalle prepotenze alle quali si è soggetti.
In tale scenario, la formazione del bugiardo può diventare un vero e proprio imprinting ,che continua a influire sul soggetto, anche quando è riuscito ad allontanarsi dall'ambiente in cui ha vissuto i primi anni della vita.
Come il proverbio accenna, risulta facile per un adulto smascherare le menzogne di un bambino, o di un adolescente, ma quello che purtroppo gli è difficile, è riuscire a capire il motivo di tale fenomeno, spesso fatto sorgere dal suo comportamento.
Così che invece di cercare almeno di correggere un processo educativo del tutto sbagliato e controproducente, ne aumenta l'oppressione con rimproveri e continue punizioni.
Un comportamento che diventa un vero e proprio addestramento, per chi ne è vittima, per affinare il modo di mentire e che può produrre nel tempo una vera a propria sindrome, rappresentata dal bugiardo patologico, dalla quale non risulta semplice riuscire a liberarsi.
Per un qualsiasi avvenimento, la verità è una e le bugie possono essere molteplici e tale fenomeno favorisce il comportamento di una persona onesta e schietta, mentre l'individuo perennemente menzognero, se non ha una memoria di ferro che gli permetta di ricordare tutte le menzogne pronunciate, riguardo a qualsiasi situazione, specialmente se le ha variate a seconda dell'interlocutore con cui si è confrontato, ci vuole poco per farlo cadere in contraddizione di fronte a un osservatore attento e più che memore di quello che ha ascoltato, facendogli raggiungere molto facilmente il risultato di persona del tutto inaffidabile, come recita un adagio che, a suo tempo, Gianni Polverino ci ha mostrato:
"Chi pe bbusciardo è ssaputo, pure quanno dice 'a verità nun è ccreruto."
Chi ha la nomea di bugiardo, non è creduto neppure quando dice la verità.
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