Se di Novembre tuona l'annata sarà buona.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Siamo
all'inizio del mese che era nono, nel romano antico calendario e il
nome è restato a ricordarlo. Il mese che era dedicato a Diana, antica
dea italica romana, celebrata come signora delle selve.
Il proverbio che ci viene presentato, si rifà, come tanti altri, ai fenomeni della natura e a come le climatiche perturbazioni del momento, possano influire sui raccolti.
Un
periodo, quello dell'inizio mese, in cui si è reduci da una festa,
quella di Halloween, che non appartiene alla nostra tradizione, ma che è
d'importazione, pubblicizzata e incoraggiata dalla speculazione del
commercio, col primo giorno a festeggiare i Santi e quello appresso a
scendere nel regno dei defunti, con un traffico da bollino rosso, nei
cimiteri, per le tradizionali visite ai famigliari trapassati,
risalendo, di lì a poco, a ricordare la vittoria, che rese ancor di più
l'Italia unita.
Ogni mese ha i suoi proverbi e Novembre non è da meno, per quelli che nel tempo ha ispirato, come ad esempio:
“Per Tutti i Santi, la neve è già sui campi, per i Morti, la neve è negli orti"
e il freddo sopraggiunto fa ben dire:
“Per i tutti i Santi, manicotto e guanti.”
Per
il clima che caratterizza il mese e il periodo annovera un evento
meteorologico. famoso, l'estate di San Martino, che la tradizione
dedica a Martino di Tours, in latino Martinus, vissuto nel IV secolo
d.C. in Francia, che fu un vescovo cristiano del IV secolo. Tra i primi
santi non martiri proclamati dalla Chiesa cattolica, e commemorato in
oltre 900 chiese, che a lui sono state dedicate.
Il
Santo viene ricordato l’11 novembre, giorno che fa parte del periodo
della curiosa manifestazione naturale menzionata, sebbene questa non sia
la data della sua morte, ma quella della sua sepoltura.
Narra
la leggenda di quando Martino era soldato e regalò a un mendicante metà
del suo mantello, per aiutarlo a sopportare il freddo, in una giornata
rigida autunnale. Ed ecco che gli apparve Cristo in sogno, che gli
restituì la parte del mantello che aveva donato al bisognoso
infreddolito, e come ricompensa, diede avvio a un gradevole periodo di
tempo mite, proprio sul fare dell’inverno, che è tradizione ormai da
lungo tempo, definire l’estate di San Martino.
Un Santo che contribuisce alla collezione dei proverbi con:
“Per San Martino, cadon le foglie e si spilla il vino [11 novembre].”
Con appresso:
“A San Martino, l'inverno è vicino.”
Seguito poi dalla conferma:
“Per San Martino, la neve è sullo spino.”
E infine, non poteva mancare l'esortazione al contadino, su come regolarsi riguardo a come il clima si presenta:
“Se
il dì di san Martino il sole va in bisacca, / vendi il pane e tienti la
vacca; / se il sole va giù sereno, / vendi la vacca e tienti il fieno.”
Un gesto di altruismo,
quello attribuito al Santo, che ci esorta ad aiutare i bisognosi, senza
aspettarci che ci appaia Cristo in sogno e resi paghi
dall'arricchimento che si gode col donare.
E,
infine, chi non ricorda la poesia famosa del Carducci, se la può
rileggere, immedesimandosi nella struggente malinconia che il brano fa
provare.
San Martino
La nebbia a gl’irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull’uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar.
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