Se le bestemmie colpissero veramente, nessuno comprerebbe più i fucili.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Il
proverbio ci presenta la bestemmia, non tanto come è identificata nel
turpiloquio rivolto a una qualsiasi divinità, ma come il malaugurio
desiderato verso qualcuno, per una qualsiasi contesa che l'ha fatto
sorgere.
Se poi il cattivo augurio avesse sempre
effetto, anche chi desidera la soppressione di un avversario, non
avrebbe bisogno di munirsi di una qualsiasi arma che gli semplifichi ciò
che si prefigge.
Per
fortuna gli esseri umani non sono dotati di tali poteri paranormali,
anche se molti credono al malocchio e a qualcuno piacerebbe molto avere i
poteri di Superman, per riuscire a disintegrare chi odia con lo
sguardo.
Chiunque
augura il male a qualcun altro, il male ce l'ha già dentro di sé, e più
con cattiveria ne esprime il desiderio, più è come se il male ritornasse
indietro a distruggere l'autore che ha formulato il malaugurio.
Se
non a tutti, a molti succede di avere dei nemici, alcuni dei quali
magari anche ignorati, per l'astio e l'invidia che inconsapevolmente
hanno fatto sorgere, e a volte le contese che ne sono derivate,
predispongono ad augurare agli avversari le peggiori disgrazie che si
riescono a immaginare.
Ma
può subentrare, non tanto una specie di superstizione, quanto una
sensibilità di sottofondo che tende a emergere e fa rammentare il detto:
"Gli accidenti son come le foglie, chi li manda li raccoglie”.
Commenti
Posta un commento
Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.