Il 24 novembre, la Chiesa celebra la memoria obbligatoria di Sant’Andrea
Dung-Lac e 116 compagni martiri , detti anche “Santi Martiri
Vietnamiti”. La storia del cattolicesimo nei territori del sud-est
asiatico che formano grosso modo l’attuale Vietnam, a suo tempo noti
come Tonchino, Annam e Cocincina, retti per lo più da regni
indigeni, iniziò nel 1624. Fu in quell’anno che il missionario Gesuita
francese Alexandre de Rhodes (1591-1660) giunse in quel territorio,
evangelizzandone con grande successo vaste aree nel giro di poco tempo,
tanto da essere considerato l’apostolo di quella giovane Chiesa
asiatica. Tuttavia, già dal 1645, i sovrani locali bandirono varie
campagne di persecuzione contro tutti i cristiani, alle quali, però, in
ottemperanza al loro mandato, non davano peso i missionari dei vari
ordini e congregazioni religiose che si erano stabilite nel Paese.
Questi continuavano coraggiosamente a formare e rincuorare i fedeli
perseguitati, istituendo anche dei seminari per la formazione di clero e
catechisti locali. In quasi due secoli e mezzo, dal 1645 al 1886, si
ebbero nella martoriata terra del Regno del Vietnam, vassallo
dell’Impero Cinese, ben cinquantatré editti contro i seguaci di Gesù,
con il martirio di circa 113.000 fedeli. Dal 1821, durante il regno di
Minh Mang, la persecuzione divenne talmente spietata che perfino chi
osava solo nascondere i cristiani era condannato a morte. La
penetrazione coloniale della Francia in quell’area geografica,
cominciata nella seconda metà del XIX secolo, mise gradualmente fine a
qualsiasi tipo di indipendenza e, tra il 1858 ed il 1883, instaurò in
Vietnam un dominio diretto in regime di protettorato, lasciando però sul
trono, per ragioni di opportunità, le dinastie locali asservite. Le
varie “Case regnanti” sotto forzato protettorato francese, così,
continuarono la persecuzione, identificando i missionari stranieri con i
colonizzatori. Anche l’imperatore Tu Duc, che regnò dal 1847 al 1883
sul Regno del Vietnam, odiava tutto ciò che era europeo, non
distinguendo la nuova fede dalla politica coloniale della Francia che si
impadroniva del Paese e, non potendosi ribellare ad essa, si accaniva
contro i pacifici cristiani. Egli stabilì che chiunque avesse
collaborato in qualsiasi modo, anche con la semplice delazione, alla
cattura di un missionario europeo o indigeno, avrebbe ricevuto 300 once
d’argento, mentre il missionario sarebbe stato giustiziato e il suo
corpo gettato nei fiumi. I sacerdoti locali e i catechisti stranieri
venivano sgozzati, mentre ai catechisti locali veniva impressa sulla
guancia con un ferro rovente la scritta “Ta dao”, che significa “Falsa
religione”, additandoli così al pubblico disprezzo. I semplici fedeli,
invece, potevano aver salva la vita se calpestavano la croce che veniva
stesa in terra davanti al giudice. Davanti alla saldezza nella fede
dimostrata dai cristiani, il sovrano ne ordinò la dispersione e la
confisca dei beni. I mariti furono allontanati dalle mogli, i figli dai
genitori e molti furono esiliati in regioni lontane, in mezzo a
popolazioni a loro estranee. E’ in questo clima di persecuzione feroce,
che sacrificarono la loro vita per il Signore Sant’Andrea Dung-Lac e 116
compagni, detti anche “Santi Martiri Vietnamiti”. Si tratta di un
gruppo formato da sacerdoti, religiosi, missionari e laici, tra cui
anche alcune donne e ragazzi, martirizzati nel corso delle diverse
persecuzioni che, come abbiamo visto, furono scatenate nelle provincie
vietnamite di Tonchino, Annam e Cocincina, tra il 1745 e il 1862. Tra
loro ci sono ben otto vescovi, cinquanta preti e cinquantanove laici ed è
formato da novantasei vietnamiti, undici spagnoli dell’Ordine
Domenicano e dieci francesi della Società per le Missioni Estere di
Parigi. Di questi la maggior parte, settantacinque in tutto, subì la
decapitazione, gli altri furono strangolati, arsi vivi, squartati o
morirono in prigionia dopo varie torture. Si tratta soltanto una
piccolissima parte delle migliaia di martiri che, in queste circostanze,
versarono il loro sangue per la fede e i cui nomi solo Dio conosce. Il
capofila del gruppo è il sacerdote vietnamita Andrea Dung-Lac,
decapitato il 21 dicembre 1839. I martiri furono beatificati in quattro
distinte occasioni, nel 1900, 1906, 1909 e 1951, ma, il 19 giugno 1988, i
vari beati sono stati unificati in un solo gruppo e proclamati santi da
papa San Giovanni Paolo II, che li ha anche dichiarati “Patroni del
Vietnam”.
Roberto Moggi
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