Oggi - 30 novembre 2024 - sabato della XXXIV settimana del tempo ordinario, ultimo giorno dell’anno liturgico, la Chiesa celebra la festa di Sant’Andrea, apostolo. Andreas (Andrea) - questo il suo nome, d’origine ellenica, sia in greco (traslitterato nel nostro alfabeto) che in latino - fu il primo tra i discepoli di Giovanni il Battista a essere chiamato dal Signore Gesù. L’evangelista Giovanni rappresenta la scena, annotandone perfino l'ora - “le quattro del pomeriggio” - verso la fine del capitolo iniziale del suo Vangelo (Cf. Gv 1, 35-42). Descrive Andrea che, accompagnato da un amico, ascoltava la predicazione di San Giovanni Battista sulla riva del lago di Tiberiade (o di Galilea). Quest’ultimo chiamava alla penitenza, perché il Messia promesso da Dio, l'Emmanuele che il popolo ebraico attendeva con fede incrollabile, colui che sarebbe stato la salvezza d'Israele, era prossimo a venire. Scrive l’evangelista: “Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì - che, tradotto, significa Maestro - dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono, dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» - che si traduce Cristo - e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» - che significa Pietro” (Gv 1, 35-42). L’evangelista Matteo, invece, ci dice che Andrea era fratello di Simone detto Pietro e con questo figlio di Giona (altro nome di Giovanni), nato a Bethsaida di Galilea, piccolo centro a circa tre chilometri a nord del lago di Tiberiade, verosimilmente negli ultimi decenni del I secolo a.C., forse nell’anno 6 (Mt 16, 17). Col fratello Simon Pietro condivideva il mestiere di pescatore, che esercitava nel predetto lago e, come chiarisce l’evangelista Marco, la stessa casa nel vicino paese di Cafarnao (Mc 1, 21-29). Con la conoscenza del Signore venne anche la chiamata, come afferma ancora Matteo, spiegando che Andrea e suo fratello erano tornati al proprio lavoro di pescatori sul “Mar di Galilea”, quando passò Gesù e disse loro di seguirlo, poiché avrebbe fatto di loro “pescatori di uomini” ed essi lasciarono tutto di colpo e lo seguirono (Mt 4, 18-20). Da quel giorno Andrea non abbandonò più il Maestro. Attraverso Marco evangelista, troviamo poi Andrea nel ristretto gruppetto di apostoli (lui, Pietro, Giacomo e Giovanni), che sul Monte degli Ulivi presso Gerusalemme, “in disparte”, interroga Gesù sui segni degli ultimi tempi. La risposta del Signore, nota come “discorso escatologico” (cioè teso a indagare il destino ultimo del singolo individuo, dell'intero genere umano e dell'universo), insegna loro come prepararsi alla venuta del Figlio dell’Uomo, che giungerà "con grande potenza e gloria" (Cf. Mc 13). Attraverso l’evangelista Luca, il nome di Andrea compare ancora nel I capitolo degli Atti degli Apostoli, unitamente a quelli degli altri apostoli, rientrati a Gerusalemme dopo l’Ascensione del Signore (Cf. At I). La Scrittura non dice altro di lui. Secondo il teologo greco Origene (185-254), la cui testimonianza è raccolta dal vescovo greco Eusebio di Cesarea (ca. 265-340).nella sua “Storia Ecclesiastica”, Andrea, Pieno di Spirito Santo dopo la Pentecoste, avrebbe predicato con successo nelle regioni della Frigia (nell'odierna Turchia asiatica centrale); dell'Epiro (tra le attuali Albania meridionale e Grecia nord-occidentale); della Tracia (tra il nord-est della Grecia, il sud della Bulgaria e la Turchia europea); in Asia Minore, nelle regioni della Bitinia e del Ponto (sull’attuale litorale turco del Mar Nero) ed evangelizzato anche la Scizia (nell’odierna Russia meridionale), giungendo fino al fiume Volga. È perciò onorato come patrono in Romania, Ucraina e Russia, dove, essendo presentato nel Vangelo di Giovanni come il primo discepolo che seguì Gesù, la tradizione ortodossa lo chiama “Protokletos”, cioè il primo chiamato. Andrea, proseguendo il suo apostolato fra pericoli e ostacoli senza fine, giunse infine a Patrasso capoluogo dell’Acaia (la regione più settentrionale del Peloponneso in Grecia), ove sparse in abbondanza il buon seme di Cristo. Ma, a contrastare la sua attività sorse la persecuzione del superbo e spietato console romano Egea, che lo fece arrestare in quest’ultima città e rinchiudere in un tetro carcere, condannandolo ad essere crocifisso. Grande fu la gioia che provò Andrea alla vista della croce, felice di poter donare la sua vita per il Signore. Nell’anno 60 circa d.C. subì quindi il supplizio della crocifissione su una croce a forma di “X”, che sarebbe stata da allora in poi detta “Croce di Sant’Andrea”. Avvinto al rozzo legno per due giorni spasimò tra atroci dolori, esaltando il Signore e predicando Gesù Cristo al popolo astante, prima di morire. Le sue reliquie sono tutt'oggi custodite nella chiesa a lui intitolata a Patrasso (Grecia), in una speciale urna. Parti minimali delle stesse, tuttavia, sarebbero custodite presso la chiesa madre di San Nicola in Gesualdo (provincia di Avellino, regione Campania), nel duomo di Sant'Andrea di Amalfi (provincia di Salerno, regione Campania), nella chiesa di Sant'Andrea e Sant'Alberto a Varsavia (Polonia) e nella cattedrale di Santa Maria a Edimburgo in Scozia, nazione della quale è il patrono e che ha inserito nel proprio vessillo la stessa sua croce. Nel 2007 una reliquia del santo è stata consegnata dal vescovo di Amalfi al Patriarca Ecumenico Bartolomeo, affinché fosse conservata nella sede del Patriarcato presso la cattedrale di San Giorgio in Costantinopoli (attuale Istambul, Turchia). Auguri a tutti/e coloro che portano questo nome.
IMMAGINE: "La crocifissione di Sant'Andrea", olio su tela dipinto, nel 1651 circa, dal pittore calabrese Mattia Preti (1613-1699). L'opera si trova attualmente presso la Art Gallery of South Australia, nella città di Adelaide (Australia).
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