Oggi - 14 novembre 2024 - giovedì della XXXII settimana del tempo ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, San Lorenzo O'Toole, arcivescovo di Dublino (Irlanda). Lorcan o Laurentius (Lorenzo) - questo, rispettivamente, il suo nome celtico e latino - nacque nel 1128 circa nella parte centro-orientale dell’Irlanda, nel villaggio denominato in gaelico Díseart Diarmada (oggi anche chiamato in inglese Castledermot, nella contea di Kildare, Repubblica d’Éire - Irlanda), mentre la sua isola veniva gradualmente invasa dalle truppe del vicino Regno d’Inghilterra. La sua famiglia d’origine, nobile e cattolica, con il cognome gaelico Ua Tuathail, tradotto come O'Toole, nella successiva trascrizione fonetica in lingua inglese, era a capo del cosiddetto “clan” (un gruppo sociale formato da parenti) dei Murray. Nel 1140, ancora ragazzo, entrò come studente nell’antico monastero di Glendalough, non troppo lontano da Dublino, dove col tempo emerse la sua vocazione alla vita religiosa, tanto da divenire in seguito un monaco molto stimato per la sua vita irreprensibile alla sequela di Cristo. Nel 1154, per le tante virtù, fu eletto abate del medesimo convento, alla giovane età di ventisei anni, mantenendo la carica ininterrottamente per otto anni, fino al 1162. Durante questo periodo, si dimostrò esemplare e fedelissimo alla Cattedra di Pietro, nell’attuazione della “riforma” sancita dalla Chiesa del XII secolo, con la quale si voleva affermare il primato della Santa Sede sui vescovi e sul clero delle diocesi, nonché rivendicare le prerogative papali nei confronti delle autorità civili. Contemporaneamente, contribuì alla fondazione dell'abbazia cistercense di Baltinglass e di una casa per i canonici agostiniani a Ferns, entrambe località nella zona centro-orientale dell’isola. Nel 1162 fu eletto arcivescovo di Dublino, la capitale dell’Irlanda. Come pastore subito si diede da fare per moralizzare i costumi e riformò quella giovane arcidiocesi, anche imponendo ai canonici della sua cattedrale la regola del monastero normanno di Arrouaise (oggi nel dipartimento Pas-de-Calais, Normandia, Francia). Nel 1169 i normanni, alleati con gli inglesi, invasero anch’essi la sua isola e assediarono Dublino. Lorenzo si venne così a trovare in una difficile posizione di coscienza, perché era stato proprio suo cognato, Signore della Contea del Leinster, ad agevolare la venuta sull’isola dei normanni, mentre sua nipote era stata data in sposa al condottiero Strongbow, capo degli invasori. Nel 1170, durante il lungo assedio, negoziò la pace con i normanni, ma la città fu conquistata dagli stessi mentre ancora procedevano le trattative. Una volta assoggettata l’Irlanda, quando il re Enrico II d’Inghilterra (dal 1154 al 1189) giunse nell'isola per prenderne formale possesso, convocò un sinodo dove fu pubblicamente letta ed esibita la Bolla Papale “Laudabiliter” (“Lodevolmente”), che si sosteneva fosse stata promulgata nel 1155 dal papa d’origine inglese Adriano IV (dal 1154 al 1159) ed indirizzata proprio al re britannico, cui il pontefice si asseriva avesse dato l'autorizzazione ad occupare l'Irlanda per frenare gli abusi e la corruzione degli ecclesiastici e riportare l'ordine nella Chiesa locale. Il documento - che oggi però si ritiene possa essere un falso - venne in buona fede accettato come autentico da Lorenzo, che, di conseguenza, agì da intermediario tra re Enrico II e i vari signori e capi indigeni dell’isola, negoziando un trattato. Nel 1173 partecipò al III Concilio Lateranense in Roma. Nell'aprile o maggio dello stesso anno fu nominato da papa Alessandro III (dal 1159 al 1181) legato pontificio in Irlanda (ambasciatore). Così, alla fine del settembre 1179, tornò nella sua patria e immediatamente convocò un sinodo nella cittadina di Clonfert, destinato alle settentrionali arcidiocesi di Tuam e Armagh, allo scopo di arginare gli abusi dei laici nella Chiesa, durante il quale furono deposti ben sette vescovi cosiddetti "ereditari", ovvero che avevano illecitamente ricevuto in eredità la loro carica pastorale, senza essere eletti. Poi, agli inizi del 1180, Lorenzo si recò in Inghilterra per incontrarvi il re Enrico II e cercare di trovare un accordo per la liberazione della sua isola dal dominio inglese. Qui, però, probabilmente a causa dei privilegi del papa che aveva ottenuto a Roma quale arcivescovo di Dublino e legato pontificio, trovò il sovrano maldisposto e incollerito nei suoi confronti, tanto da essere costretto all'esilio oltre il canale della Manica, nel Ducato di Normandia (oggi regione costiera del nord della Francia). Durante il confino, proprio quando ricevette l’autorizzazione a rientrare in Patria, si ammalò e morì a Eu, il 14 novembre 1180, nella casa dei canonici della “Congregatio Victorina” (“Canonici di San Vittore”), che oggi porta il nome di “Collegiale Notre-Dame et Saint Laurent”, dove il suo corpo riposa ancora. Lorenzo fu canonizzato da papa Onorio III nel 1225.
IMMAGINE: "San Lorenzo O'Toole", affresco a tempera su intonaco murale realizzato, verosimilmente nel 1809, da ignoto autore d'ambito laziale. L'opera si trova all'interno della chiesa di Sant'Agata dei Goti, nel centralissimo rione Monti, a Roma.
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