San Leonardo di Limoges

Oggi - 6 novembre 2024 - mercoledì della XXXI settimana del tempo ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, San Leonardo, noto con la specificazione “di Limoges” (dal nome dell’omonima località francese nel territorio del Limousin, ove visse in solitudine), eremita. Egli, tuttavia, è anche conosciuto con le indicazioni alternative di: “Abate”; “Eremita”; “di Noblac” e “di Nobiliacum”. Di Leonardus (Leonardo), questo il suo nome in latino, si conosce pochissimo. La tradizione più accreditata ritiene sia nato sul finire del V secolo, probabilmente a Vindocinum, nella parte centro-settentrionale del Regno dei franchi (oggi Vendôme, presso Orléans, nella Francia centro-settentrionale). La sua era una nobile famiglia franca, legata, forse per parentela, al re Clodoveo I (circa 466-circa 511), che fin da fanciullo lo volle alla sua corte, affinché ricevesse un’educazione degna del suo rango. Il ragazzo crebbe bello, forte, intelligente, gentile e valoroso. Clodoveo pensava di farne un notabile di corte o un alto ufficiale del suo esercito, ma i disegni di Dio erano ben diversi. Difatti, ancora giovinetto, si allontanò dalla corte per frequentare la rinomata scuola tenuta dall’arcivescovo e futuro santo Remigius (Remigio), presso la sua diocesi di Reims nel nord del regno (oggi nella regione Champagne, Francia settentrionale). Qui, verso il 496, attraverso lo studio della Sacra Scrittura e l’esempio dell’arcivescovo, col quale instaurò una profonda amicizia, decise di consacrarsi al Signore nell’evangelizzazione delle locali popolazioni ancora pagane, predicando, edificando con l'esempio ed esercitando la carità visitando poveri e soccorrendo infermi. La fama di santità che presto raggiunse, unitamente all’amicizia che lo legava al vescovo Remigio e al re Clodoveo, gli valse la possibilità di ottenere, da quest’ultimo, speciali favori. Un privilegio particolare fu quello di poter rendere la libertà a tutti i prigionieri nei quali si fosse imbattuto, mediante il quale si dedicò senza indugio alla liberazione dei molti soldati che erano stati catturati nel corso delle battaglie vinte dai franchi. Tanta virtù gli attirò ben presto la generale ammirazione, tanto che il sovrano stesso lo propose per la dignità episcopale. Leonardo però rifiutò per umiltà, ritenendosi indegno della carica e si ritirò nel territorio di Orléans, non lungi da Parigi, dandosi all’evangelizzazione dei pagani. Poco dopo entrò nella vicina abbazia di Saint-Mesmin de Micy, vicino a Orleans, dove, terminato il noviziato, emise la professione religiosa come monaco. Di qui fu inviato come evangelizzatore nella regione dell’Aquitania, nella parte sud-occidentale del regno, fino al confine con la Penisola Iberica, dove portò la sapienza e la carità di Cristo. In questa regione, in seguito, mentre si dirigeva verso la città di Limoges per conquistare nuove anime a Dio, percorrendo la foresta di Pavum (oggi Pauvain), s’imbatté casualmente nel corteo guidato dalla principessa Clotilde, impegnata in una battuta di caccia col marito principe Teodoberto, vassallo di re Clodoveo. Memorabile è il prodigio che egli operò in favore della nobildonna. Questa venne sorpresa dalle doglie di un difficilissimo parto e stava per morire con la sua creatura, ma Leonardo, senza scomporsi, pregò il Signore che lo ascoltò immediatamente, così che l’aristocratica partorì tranquillamente un maschietto sanissimo. Il suo provvidenziale intervento - da tutti i presenti giudicato miracoloso - gli procurò la riconoscenza del principe Teodoberto e, ancora una volta, del re Clodoveo. Entrambi volevano donargli ingenti ricchezze, ma lui le rifiutò prontamente, con l’esortazione a usare quel denaro in favore dei poveri. Tuttavia, accettò il regalo di una parte di quello stesso bosco, la selva di Pauvain, per costruirvi un monastero. In questo luogo edificò infatti un convento, all’interno del quale fu eretto un oratorio consacrato alla Madonna ed un altare dedicato a San Remigio, cui diede il nome di Nobiliacum a ricordo di Clodoveo “nobilissimo re”. Le prime notizie certe lo indicano vivere qui, agli inizi del VI secolo, come eremita. Radunati molti seguaci ed ammiratori, li educò alla vera vita religiosa e per mantenerli nel fervore istituì per primo l'adorazione perpetua a Gesù in Sacramento. Divenuto abate del monastero da lui stesso fondato, vi rimase fino alla morte. Attorno al monastero, i fedeli attirati dal suo carisma e dalla sua spiritualità, diedero vita a un villaggio che più tardi si chiamerà Sant-Lèonard-de-Noblac, in suo onore. Dopo aver compiuto altri miracoli ed aver edificato i suoi religiosi ed il popolo con le sue straordinarie virtù, rese la sua bell'anima a Dio il 6 novembre di un anno non meglio precisato, forse il 559, venendo inumato nella cappella che aveva edificato, che divenne meta di pellegrinaggi.
IMMAGINE: Statua di San Leonardo di Limoges (o di Noblac), terracotta invetriata realizzata, tra il 1501 ed il 1513, dallo scultore e ceramista fiorentino Andrea della Robbia (1435-1525). L'opera si trova attualmente presso il Museu Nacional de Arte Antiga a Lisbona (capitale del Portogallo).
Roberto Moggi
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