Presentazione della Beata Vergine Maria

Oggi - 21 novembre 2024 - giovedì della XXXIII settimana del tempo ordinario, la Chiesa celebra la memoria obbligatoria della Presentazione della Beata Vergine Maria. L’odierna ricorrenza commemora un importante episodio dei primi anni di vita della Santissima Vergine, riportato nel cosiddetto “Protovangelo di Giacomo”, scritto apocrifo in lingua greca redatto verso il 140-170, probabilmente da Giacomo detto “il Giusto” (morto nel 62), capo della Chiesa di Gerusalemme dopo Gesù, che va distinto da entrambi gli apostoli con lo stesso nome (noti con le specificazioni di “Maggiore” e “Minore”). Il testo in questione, è definito “protovangelo” per via dell'antecedenza cronologica degli eventi narrati rispetto a quelli contenuti nei quattro Vangeli canonici (il termine “proto”, primo elemento di molte parole composte, derivante dal greco, significa infatti “primo in ordine di tempo o di spazio”). Questo protovangelo riporta, in maniera più dettagliata, i racconti dell'infanzia di Gesù contenuti anche nei successivi scritti degli evangelisti Matteo e Luca, presentando un'esposizione della nascita e dell'educazione ricevuta dalla Madonna. Pur essendo uno dei cosiddetti “Vangeli apocrifi” (cioè non inclusi in alcun canone biblico), la tradizione cristiana ha accolto alcune delle informazioni in esso contenute, in particolare sulla vita di Maria e dei suoi genitori. Giacomo “il Giusto” spiega che Maria, quando aveva approssimativamente tre anni, fu presentata ai sacerdoti del Tempio di Gerusalemme dai suo padre Gioacchino e sua madre Anna (entrambi vissuti nel I secolo a.C. circa), per essere offerta al Signore in ottemperanza dell’antica tradizione giudaica. Da questo episodio, un atto di fede, nasce appunto la memoria liturgica della “Presentazione della Beata Vergine Maria”, indicante un’azione che ovviamente non deve intendersi compiuta esclusivamente verso i sacerdoti, ma soprattutto verso il Signore. Nel tempio gerosolimitano, la Beata Vergine rimase fino all'età di dodici anni, dedita unicamente alla preghiera e al servizio nel Santuario insieme ad altre ragazze come lei lì introdotte, venendo istruita sulla fede dei padri e sui doveri nei confronti di Dio. Tuttavia, secondo altra tradizione, dopo la presentazione, avvenuta all’età di un anno circa, Maria sarebbe tornata con i genitori e solo successivamente sarebbe stata accolta nel Tempio, rimanendovi fino all’incontro con Giuseppe. A questo proposito, è bene evidenziare come sia storicamente accertata, all’epoca, la presenza di un folto gruppo di donne e ragazze organizzate e stabilmente addette alla preghiera e al servizio del Tempio, dimoranti in appositi locali attorno ad esso. Dal punto di vista liturgico, la memoria della “Presentazione di Maria” trae origine da un’antica tradizione celebrata in Oriente fin dal V secolo, legata alla dedicazione della chiesa di Santa Maria Nuova in Gerusalemme, avvenuta nel 543. L’imperatore bizantino Manuele I Comneno (1118-1180) ne parlò in una costituzione del 1166. Papa Gregorio XI (dal 1370 al 1378) introdusse questa ricorrenza ad Avignone (ove all’epoca risiedeva il pontefice), papa Sisto V (dal 1585 al 1590) la rese obbligatoria per tutta la Chiesa nel 1585 e il pontefice Clemente VIII (dal 1592 al 1605) la confermò. Infine, dal 1969, il nuovo calendario liturgico, conservò questa memoria come obbligatoria. Oggi la Chiesa intende additare in Maria colei che, concepita senza peccato originale, fin dalla più tenera età si è offerta totalmente a Dio per il Suo progetto di Salvezza. Per questo la comunità dei credenti - nel ricordare di Maria tutto il periodo che va dalla sua natività sino al fidanzamento con Giuseppe e all’Annunciazione - intende illuminare il silenzio che grava sul primo periodo della sua vita e presentarlo come tempo della sua preparazione alla sublime vocazione di Madre di Dio.
IMMAGINE: "Presentazione della Vergine al Tempio", parte del "Ciclo della vita della Vergine Maria", affresco a tempera su intonaco murale dipinto, tra il 1303 ed il 1305 circa, dal pittore fiorentino Giotto di Bondone, detto Giotto (1266-1337). L'opera si trova all'interno della Cappella degli Scrovegni, adiacente al monastero agostiniano degli Eremitani, a Padova (regione Veneto).
Roberto Moggi
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