Chi parla areto, ’o culo ’o risponne

Chi parla dietro le spalle non merita altra risposta.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Ci presenta, il proverbio, in modo un po' volgare, se vogliamo, ma conforme al sentimento che fa sorgere, la figura poco dignitosa di chi si comporta in modo infido e traditore con le persone, davanti alle quali si mostra come un campione di lealtà, e dietro fa di tutto per distruggerne la fama.
Una persona che spesso non ci mette molto a presentarsi per quella che è, sparlando di chiunque, e non facendo altro che informarci, col suo comportamento, che con gli altri sparlerà di noi nello stesso modo.
Un modo di rispondergli che merita un tipo del genere è:
"Se mi parli male degli altri, non cambio la mia opinione su di loro, ma su di te"
Una frase che per tatto, quasi, se non sempre tratteniamo, ma inquadrando il maldicente nel modo che deve essere trattato, guardandoci di fargli la minima confidenza, sia su di noi che su chiunque entrambi conosciamo, perché qualsiasi notizia di cui lo metteremmo a parte, la riporterebbe deformata dal malanimo che lo caratterizza.
Mette in luce, il detto presentato, il fenomeno della maldicenza e di chi ne è assiduo autore, che si barcamena spesso tra i "forse" e i "si dice", se non allude a false "fonti certe", che non riporta con la scusa di dover mantenere la discrezione che non sa nemmeno dove stia di casa.
Un tipo che ti approccia, mentre si sta parlando di qualcuno, esordendo con: "Guarda, non è per parlare male, ma..." e appresso a quel "ma", oltre al male, esce anche il peggio.
Una figura, che quando l'hai inquadrata nella giusta luce, riesce a farti stimare le persone delle quali parla male,
perché spesso sono le grandi persone di chiara e onesta fama ad essere denigrate da chi la loro grandezza non riesce nemmeno a concepire, illudendosi, di farle scendere al loro livello, con il modo calunnioso e spregevole col quale si comportano.
Un fenomeno, quello di sparlare tenendosi nascosti dietro l'anonimato degli pseudonimi, che caratterizza i social, che sdoganano, non solo gli imbecilli, come a suo tempo predisse Umberto Eco, ma anche i maldicenti.
Ricordiamo sempre che la maldicenza, se riesce a rendere peggiore chi ne è oggetto, anche se in modo del tutto menzognero, rende peggiore in un modo più che veritiero, non solo chi ne è autore, ma anche chi gli piace di ascoltarlo.
La persona, non solo onesta e schietta, ma anche saggia, che si guarda di riportare i fatti altrui, qualora ne venisse a conoscenza, si mostra come un vero e proprio muro contro le calunnie e le maldicenze.
Home page   ARGOMENTI

Commenti