Oggi - 2 ottobre 2024 - mercoledì della XXVI settimana del tempo ordinario, la Chiesa celebra la memoria obbligatoria dei Santi Angeli Custodi. Gli angeli sono esseri spirituali perfetti, creati da Dio all’inizio dei tempi. Essi ne sono i servitori e messaggeri, che ne contemplano da sempre e per sempre il volto, attenti ascoltatori ed esecutori della Sua parola, pronti ad accorrere a ogni Suo comando. Fin dall’antichità si ritiene che le schiere angeliche siano organizzate in una corte celeste, in cui queste creature rivestono gradi e dignità differenti. Il Magistero della Chiesa definisce come dogma di fede la creazione degli angeli (Concilio Lateranense IV, 1215). Nel Credo stesso che recitiamo ogni domenica, professiamo la fede “in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili”, ed è nel cielo che si trovano gli angeli, che rientrano tra le cose invisibili. La realtà dell’Angelo Custode, invece, è “sentenza certa” in teologia, basata su quanto detto in proposito nella Sacra Scrittura e sui giudizi, opinioni e pareri dei Santi Padri e dei dottori della Chiesa. Gli Angeli Custodi, nello specifico, sono quelli che Dio ha assegnato a ogni anima, in numero di uno per ogni singolo essere umano, col compito appunto di custodirlo e accompagnarlo nel corso di tutta la sua vita terrena, dalla nascita fino alla morte. A tale proposito, San Tommaso d’Aquino, nella sua Somma Teologica, dopo aver citato San Girolamo il quale afferma che “ciascun’anima ha un angelo deputato alla sua custodia”, dice: «Finché vive in questo mondo, l’uomo si trova come su una strada che deve condurlo alla patria. Lungo la strada, molti pericoli incombono su di lui, sia dall’interno che dall’esterno, come dice il Salmista: "Sulla strada per cui cammino, hanno nascosto dei lacci a mio danno". Quindi, come si dà una scorta alle persone che devono transitare per strade malsicure, così si dà un angelo custode all’uomo, finché dura il suo stato di viatore. Quando invece sarà giunto al termine della strada, allora l’uomo non avrà più un angelo custode; ma avrà in cielo un angelo conregnante, o nell’inferno un demonio tormentatore» (Somma Teologica, I, 113, 4). Sempre Tommaso d’Aquino afferma ancora che: «L’uomo ha un angelo deputato alla sua custodia dal momento della nascita» (Somma Teologica, I, 113, 5). A proposito degli esseri umani, invero, queste creature spirituali hanno il compito principale di tenerli lontano dalle tentazioni e dal peccato, oltre che di condurre la loro anima a meritare la salvezza eterna in Paradiso. Come detto, ogni essere umano vivente ne ha uno come custode, un fedele compagno che merita la nostra riconoscenza e la venerazione che conviene a chi gode della visione di Dio in cielo. Per questo molti santi e sante hanno avuto grande familiarità e devozione verso il loro Angelo custode. In comunione con tutta la Chiesa pellegrinante sulla terra, dunque, veneriamo gli Angeli e innalziamo lodi a Dio che ci concede di sperimentare la loro potente intercessione. La memoria liturgica di questi esseri celesti, per molto tempo, ha formato un tutt’uno con quella di San Michele Arcangelo ed era pertanto celebrata il 29 settembre. Si cominciò a officiare una festa distinta per gli Angeli Custodi a partire dal XVI secolo. Nel 1670, il pontefice Clemente X la rese obbligatoria per tutta la Chiesa latina, nella data del 2 ottobre.
Immagine: "L'Angelo custode", olio su tela dipinto nel 1656 dal pittore e architetto toscano Pietro Berrettini, detto Pietro da Cortona (1597-1669). L'opera si trova nella Galleria Nazionale d'Arte Antica, presso Palazzo Barberini a Roma.
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