Oggi - 16 ottobre 2024 - mercoledì della XXVIII settimana del tempo ordinario, la Chiesa celebra la memoria facoltativa di Santa Margherita Maria Alacoque, vergine. Marguerite (Margherita) - questo il suo nome di battesimo in francese - nacque il 22 luglio 1647 nel piccolo villaggio di Verosvres, in Borgogna, nella parte centro-orientale del Regno di Francia, quintogenita della famiglia Alacoque, appartenente alla media borghesia, con padre notaio e giudice. Ebbe un’infanzia difficile, segnata dalla morte prematura del genitore quando lei aveva solo otto anni, presto seguita da quella di due fratelli. Dopo fu messa in collegio presso le monache di clausura Clarisse Urbaniste di Charolles, nella stessa regione, dove, però rimase solo due anni, perché si ammalò gravemente al punto da non poter più nemmeno camminare. Guarì e riprese a muoversi solo per l’intervento miracoloso della Madonna, alla quale era molto devota e cui aveva fatto un voto. Durante l'adolescenza visse molti altri momenti difficoltosi, ma il peggiore fu quando la madre vedova, poco esperta negli affari, affidò incautamente l'amministrazione dei beni di famiglia a un cognato disonesto, che la truffò facendole firmare la rinuncia alle relative rendite in cambio del presunto mantenimento suo e dei suoi figli. Il parente si rivelò ancora più infido quando lei, proprietaria dei beni, fu da lui trattata alla stregua di una serva, unitamente ai suoi figli. Nel 1669, a ventidue anni, Margherita si cresimò, mentre si faceva sempre più chiaro e forte il suo desiderio di consacrarsi al Signore nella vita religiosa, ma non le fu facile farlo accettare dai parenti, che avevano intenzione di farla convenientemente maritare per trarne profitto. Fu necessario un episodio mistico - uno dei tanti con i quali il Signore l’avrebbe in seguito gratificata - per darle il coraggio di opporsi alla famiglia e spingerla verso l’agognato monastero. Nel giugno 1671, difatti, mentre era raccolta in preghiera, udì Gesù dirle: “… Qui è dove ti voglio! …”, mostrandole prodigiosamente il monastero della vicina cittadina di Paray-le-Monial, appartenente all'Ordine della Visitazione della Beata Vergine Maria, le cui suore sono dette “Visitandine”. Così, finalmente, ebbe la forza di far valere la propria decisione e il 20 giugno 1671, all’età di ventiquattr’anni, riuscì a entrare proprio in quel convento, fondato poco più di cinquant’anni prima da San Francesco di Sales (1567-1622), dove il 6 novembre 1672 fu ammessa alla professione e aggiunse il nome “Maria” al proprio. Qui, il 27 dicembre 1673, cominciò a essere beneficiata da doni mistici particolari. Infatti, ebbe tre distinte rivelazioni, nelle quali Gesù le manifestò il Suo Sacratissimo Cuore. Da quel momento, per ben diciassette anni, Margherita Maria ebbe intimi colloqui con il Signore, che, chiamandola “Discepola prediletta”, le rivelò i segreti del suo cuore divino e le insegnò la “scienza dell'amore”. Sperimentò in modo straordinario la presenza di Dio, in una relazione talmente intensa da essere da lei definita “Mistico fidanzamento”, che la condusse a particolari estasi. Capì che la sua vocazione sarebbe stata quella di “Apostola dell'Amore di Dio”, offrendo tutta se stessa in unione al sacrificio di Cristo immolato sulla Croce. Invero, per tutti i vent’anni di permanenza in quel convento, si offrì quale “Vittima al Cuore di Gesù”, praticando continue penitenze e mortificazioni anche pesanti e dolorose, sopportate sempre con gioia. Dovette altresì affliggersi molto, perché fu incompresa dalle consorelle e malgiudicata dai superiori. Pure i suoi direttori spirituali diffidarono inizialmente di lei, giudicandola una fanatica visionaria che aveva bisogno di cure e aiuto. Tuttavia, in cambio di tutte queste sofferenze, ricevette dal Signore grazie davvero stupefacenti. Tra il 1673 e il 1675, poté godere di quelle che sono rimaste note come le “Grandi Apparizioni”, durante le quali Gesù le rivelò il suo cuore “appassionato d’amore” e desideroso d’essere contraccambiato. Cristo le palesò anche il suo amore per tutti gli uomini, rammaricandosi della loro freddezza e ingratitudine, specialmente per la sua presenza eucaristica. Un giorno Gesù le disse nel rapimento di una visione, mostrandole il proprio Sacratissimo Cuore: “… Ecco quel cuore che ha tanto amato gli uomini …”, una frase restata quale luminoso motto della devozione al Sacro Cuore. Poi il Signore le fece le promesse: “… Il mio cuore si dilaterà per spandere con abbondanza i frutti del suo amore su quelli che mi onorano …” e ancora: “… I preziosi tesori che a te discopro, contengono le grazie santificanti per trarre gli uomini dall'abisso di perdizione …”. Il Signore le chiese poi, ancora attraverso rivelazioni private, di attivarsi per addivenire all'istituzione di una nuova festa religiosa in onore del suo Sacratissimo Cuore. Lei vi si adoperò con talmente grande impegno, ardore e devozione che tale celebrazione sarebbe stata effettivamente istituita con il titolo di “Festa del Sacro Cuore di Gesù”, celebrata tre settimane dopo la Pentecoste, la quale fu ufficialmente stabilita nel 1765 ed estesa a tutta la Chiesa nel 1856. Nessuno, tuttavia, seppe accorgersi della ricchezza dei doni spirituali che lei aveva ricevuto dal Cielo. Per avvertire il profumo della sua santità, ci volle un’altra anima particolarmente vicina al Signore, quella del sacerdote Gesuita Claude de La Colombière (1641-1682), il quale sarebbe anch’esso diventato santo, cappellano del convento delle “Visitandine” di Paray-le-Monial e autorevole guida spirituale della stessa Margherita Maria. Egli la invitò a raccontare, in un’autobiografia pubblica, le sue esperienze mistiche e le rivelazioni ricevute, cosa che Margherita Maria fece per obbedienza, rivelando in forma scritta, in tutta la loro mirabile profondità, i doni d'amore del cuore di Gesù e le relative grazie mirabili, con la promessa che i soprannaturali benefici sarebbero stati estesi a tutti i devoti del Sacro Cuore. Le rivelazioni furono poi diffuse dallo stesso padre Claude de la Colombière, così che, vinta la diffidenza, abbattuta l'ostilità, scossa l’indifferenza, si diffuse nel mondo la devozione a quel Cuore che a Santa Margherita Maria Alacoque era apparso “… su di un trono di fiamme, raggiante come sole, con la piaga adorabile, circondato di spine e sormontato da una croce …”. E’ l'immagine che ancora protegge, in tutto il mondo, le famiglie cristiane. Margherita Maria morì nel convento di Paray-le-Monial, che la ospitò per tutti gli anni delle apparizioni, il 17 ottobre 1690. Il suo corpo incorrotto si trova tuttora nella medesima cittadina, conservato sotto l'altare della Cappella della Visitazione della basilica del Sacro Cuore. Fu beatificata nel 1864 dal papa Beato Pio IX e santificata nel 1920 dal pontefice Benedetto XV.
Immagine: "Santa Margherita Maria Alacoque in contemplazione del Sacro Cuore di Gesù", olio su tela realizzato, nel 1765 circa, dal pittore pugliese Corrado Domenico Nicolò Antonio Giaquinto, noto solo come Corrado Giaquinto (1703-1766). L'opera si trova attualmente presso una collezione privata.
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