San Tommaso da Villanova

Oggi - 10 ottobre 2024 - giovedì della XXVII settimana del tempo ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, San Tommaso da Villanova, vescovo dell’Ordine di Sant’Agostino, il quale ultimo ne celebra la festa quale proprio Patrono degli Studi. Tomás (Tommaso), questo il suo nome di battesimo nella materna lingua spagnola, nacque nel 1486 (ma secondo alcuni agiografi nel 1488) nel minuscolo borgo di Fuenllana presso Villanueva (in italiano Villanova, da cui la specificazione che segue il suo nome), nella provincia di Ciudad Real (regione Castiglia-La Mancia, Spagna). Figlio dell’umile mugnaio García Martínez, fin da fanciullo mostrò una singolare carità verso i bisognosi, che fu la dote caratteristica di tutta la sua vita. Giovanissimo compì i suoi studi nella città di Alcalà de Henares, presso Madrid, nella cui celebre università si segnalò prima come studente e poi come professore esemplare. Invitato ad insegnare nell’università di Salamanca (regione della Castiglia-Leon), vi si trasferì e vi insegnò teologia, rinunciando tuttavia presto al posto di professore, per entrare come novizio nel locale convento di Sant’Agostino, nel 1516. Emise la professione il 25 novembre del 1517, dedicandosi da allora soprattutto alla predicazione e ricoprendo per due volte la carica di Priore provinciale. Il re di Spagna Carlo V lo fece suo predicatore di corte e, dopo avergli offerto inutilmente il vescovato di Granada, nonostante la sua riluttanza, il 10 ottobre 1544 venne eletto arcivescovo di Valencia. Ben presto impiegò tutto il reddito della sede vescovile in opere di beneficenza, dicendo di avere accettato di divenire vescovo per essere servo dei suoi diocesani. Volle sempre ritenere l'abito agostiniano e osservare rigidamente la regola dell’Ordine. Si distinse per la sua ardente carità verso i poveri e le classi sociali più disagiate, venendo soprannominato “Elemosiniere di Dio”. Previde il giorno della sua morte sei mesi innanzi e vi si preparò privandosi assolutamente di tutto, persino del letto, che donò. Morì nella sua diocesi l'8 settembre 1555, venendo inumato nella cattedrale di Valencia, dove i suoi resti sono tuttora esposti alla venerazione. Lasciò alcuni manoscritti latini delle sue prediche, nella maggior parte redatte schematicamente, e un commento al Cantico dei Cantici di San Francesco, interrotto però al III capitolo. Tali opere furono stampate più volte, ma l'edizione principe è in due volumi editi a Milano nel 1760 dall'agostiniano Fra Lorenzo da Santa Barbara, che vi premise una “Synopsis vitae Sanctus Thomae a Villanova”. Tommaso diede un grande impulso agli studi, soprattutto all’interno dell’Ordine di Sant’Agostino, che, per questo motivo, lo ha dichiarato proprio Patrono degli Studi. È stato beatificato il 7 ottobre 1618 da papa Paolo V, mentre papa Alessandro VII lo ha proclamato santo il 1º novembre 1658. 
Immagine: "L'elemosina di San Tommaso da Villanova", olio su tela dipinto, nel 1550, dal pittore bolognese Biagio Pupini (fine XV secolo-1575 circa). L'opera si trova nella collezione dell'Arcidiocesi di Bologna.
Roberto Moggi
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