Ad Ottobre sono frequenti le piogge; è bene, allora, non lasciare mai a casa l’ombrello.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Ogni
mese, con il clima che lo caratterizza, ha favorito proverbi e aforismi
e non è da meno Ottobre, per gli scenari che si presta a presentarci,
con la natura che ci invita a un vernissage, in cui ammiriamo i
fantasiosi e colorati scenari che esibisce
ed accolta come benefica è la pioggia, come è rammentato ciò da detti
antichi, così che se di Ottobre scroscia e tuona, l’invernata sarà
buona e l'Ottobre piovarolo, sarà anche generosamente fungarolo, per
chi cerca nei boschi le prelibate leccornie, mentre il detto, in questo
caso, va sul pratico, nel suggerirci di non fidarci troppo del bel tempo
e di tenere, in ogni caso sottomano, l'accessorio che ci ripara dalla
pioggia.
Inizia un mese
più che ben accolto da chi soffre il caldo, per la mitezza del clima che
lo induce a godere di nuovo la natura e anche il sole, per il calore
che non è più opprimente, come leggiamo in un'allocuzione dello
scrittore statunitense Nathaniel Hawthorne, autore del famoso romanzo
"La lettera scarlatta":
"Non
posso sopportare di perdere qualcosa di così prezioso come il sole
d’ottobre rimanendo in casa. Così ho trascorso quasi tutte le ore di
luce nel cielo aperto "
In
tale mese, gli alberi che definiamo latifoglie, prima di spogliarsi dei
verdi abiti che indossano, li tramutano in indumenti allegramente
colorati a piacimento, come a festeggiare la pausa del riposo, dopo
l'attività vegetativa, una festa a cui partecipano anche i viali
alberati di città, facendo dissipare la malinconia che sorge facilmente
in tale tempo, in una sinfonia di permanenza e cambiamento.
Eccelle
in tale mese, che è centro tra quello precedente e il successivo,
l'elargizione dei frutti del castagno, con la delizia di stagione
rappresentata dalle caldarroste, ancora acquistate in strada, se si
passa dove c'è un caldarrostaio, oppure le castagne comperate,
pregustando il sapore prodotto dai diversi modi culinari, con
l'apoteosi, per i più golosi, che va dal castagnaccio, alla marmellata,
al miele e ai Marron glacé, vere e proprie delizie del palato.
E a terminare, alcuni proverbi che tale mese ha fatto sorgere:
A san Simone [2] butta via il ventaglio.
D’ottobre il vino nelle doghe.
D’ottobre un bell'ovetto è più dolce d’un confetto.
L’acqua d’ottobre cheta le rane e il sugo di novembre fa parlare le donne.
Mosche d’ottobre: mercato quando piove.
Ottobre frondoso inverno freddoso.
Ottobre il vino è nelle doghe.
Ottobre piovoso campo prosperoso.
Ottobre: vino e cantina da sera a mattina.
Se d’ottobre la foglia sta sul ramo inverno freddo e neve aspettiamo.
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