Il cuore non invecchia mai. A qualsiasi età si possono avere sentimenti, provare emozioni, sentire passioni.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
È
messo in evidenza, nell'adagio, il principale meccanismo umano che
permette l'esistenza, eleggendolo a fonte delle sensazioni e i
sentimenti che si provano e come le loro manifestazioni restano
invariate, a prescindere dalla senescenza.
Il cuore che, come
parola, deriva dal latino cor, come organo prioritario dell'organismo
umano, si è prestato nel tempo a rappresentare similitudini e metafore,
con i significati più diversi.
Così
dall'indicare tutte quelle cose che occupano una posizione centrale di
qualsiasi organizzazione o sistema, oltre a descrivere caratteristiche
di personalità come il coraggio, la generosità e altri sentimenti, dalle
commozioni ai turbamenti, dalle bramosie agli attaccamenti e figura
centrale nel sentimento provocato dall'amore.
Pensiamo
ai diversi sensi che diamo alla parola, augurando, oppure dando di
cuore qualche cosa, o metterci il cuore in pace, per rassegnarci a
quello che ci capita, di quanto ci stia a cuore qualcosa a cui teniamo,
oppure mandiamo a quel paese di tutto cuore chi si presta a
importunarci, o definiamo una persona che è di cuore, per la generosità e
l'altruismo che la caratterizzano.
Al
cuor non si comanda, si usa dire, come se avesse una propria autonomia e
le emozioni e i sentimenti che gli si attribuiscono, non ammettono
imposizioni da parte di nessuno, nemmeno da noi stessi, quasi avessero
una vita indipendente.
Un fenomeno che indusse il matematico, fisico, filosofo e teologo francese Blaise Pascal ad asserire:
“Il cuore ha ragioni che la ragione non conosce”.
Un
fenomeno che è ben rappresentato dall'amore, che fa perdere qualsiasi
razionalità, così che la partita tra la ragione e la passione, non
avviene in parità di forze e la prima non ha scampo, di fronte
all'impetuosità della seconda.
Spesso
si immagina, in relazione alla sensibilità che si può avere, che la
logica del cuore sarebbe più efficace, diretta e veritiera di quella
della ragione e, nel senso pieno dell’espressione, resistere al suo
volere sarebbe controproducente.
Non
dimentichiamo come tra la mente e le sensazioni attribuite al cuore,
possa risultarne una benefica alleanza, specialmente con l'aumentare
dell'età, quando vi sia un costante esercizio di rinnovamento mentale,
che concorre alla positività di sensazioni e sentimenti che si provano,
con la grinta prodotta dall'ottimismo e l'entusiasmo, che aiutano ad
affrontare nel miglior modo gli impedimenti della terza età, scacciando
la negatività di angosce, tristezze e depressioni.
Un'altra
cosa della massima importanza e da interpretare nella giusta luce, è
ciò che avviene nello scenario rappresentato dall'organismo umano, che è
tenuto in vita grazie alla collaborazione di un'infinità di esseri
intelligenti, che pur nella loro autonomia, possono essere influenzati
sia in modo volontario e positivo, come ci insegna la filosofia Yoga,
tramite le posizioni dell'Hata Yoga e gli esercizi mentali che menziona
il Raja Yoga, quanto in modo involontario e negativo, provocato da
sentimenti come l'astio, l'ira, la tristezza, la depressione e
quant'altro si dimostri simile, come ci insegna, oltre allo Yoga, la
medicina olistica, con le diverse terapie e tecniche volte a ristabilire
l'equilibrio e l'armonia all'interno dell'individuo, affrontando non
solo i sintomi fisici ma anche fattori emotivi e psicologici.
In
tale visuale, il cuore assume la massima importanza, non solo come
principale e instancabile organismo che tiene in vita il corpo umano, ma
come l'organo più intelligente rispetto agli altri, come ad esempio il
fegato, che per quanto è tardo, per riuscire a influenzarlo, c'è da
prenderlo letteralmente a pesci in faccia.
Un'intelligenza,
quella del cuore, che si accompagna a una grande suggestionabilità, che
richiede la massima attenzione che spesso e volentieri è ignorata, a
detrimento della salute di tutto l'organismo umano.
Il
fenomeno più evidente, che dimostra quanto l'organo può essere
influenzato, è presentato dalle emozioni che si provano, che ne fanno
aumentare il battito e rappresentano un pericolo per i cardiopatici, che
dovrebbero fare di tutto per eliminare i sentimenti negativi già
accennati, per la massima cura che richiede il cuore, nel loro caso.
Consideriamo
come un infarto può essere provocato, non solo da uno spavento, ma
anche da una grande felicissima emozione, che può tramutare in tragedia
un lieto evento.
Si dice
"Gente allegra il ciel l'aiuta" e "Il riso fa buon sangue", niente di
più indovinato, riguardo al tema, perché il buon umore, l'allegria e la
serenità sono una vera e propria panacea per l'organo, per quanto si
dimostra influenzabile dai nostri stati d'animo.
Anche
per chi gode di ottima salute, i sentimenti negativi, quando siano
frequenti, se non addirittura continuativi, come l'odio, la rabbia, la
tristezza, la depressione e quant'altro di simile, alla lunga possono
concorrere ad un sempre più evidente e pericoloso malfunzionamento
dell'organo cardiaco.
Se
si è presi da una tachicardia o i battiti del cuore sono aumentati per
uno sforzo fisico, controllare il respiro, affinché avvenga nel modo
più lento possibile, farà diminuire la frequenza dei battiti cardiaci, e
quando già si riescano a raggiungere i 15 secondi, sia per
l'inspirazione, che per l'espirazione, sarà più che evidente quanto
l'esercizio sia benefico.
Chi
pratica il pranayama (respirazione controllata) quadrato, che consiste
nell'inspirazione ed espirazione, seguite da apnee piena e vuota, se
soffre di pressione alta, evita la ritenzione del respiro dopo
l'inspirazione, che fa aumentare la pressione, limitandosi a eseguire
l'apnea vuota, che la fa abbassare, come viceversa procede chi ha la
pressione bassa, finché può rendere completo l'esercizio, solo quando la
pressione si è normalizzata.
Nella
divisione tra forze yin e yang di tutte le manifestazioni della terra,
individuando come yang il sud e l'alto e come yin il nord e il basso,
chi soffre di pressione alta, che è considerata yang, rispetto allo yin
di quella bassa, se intende spostarsi in un'altra località per una lunga
vacanza, oppure per una temporanea, o definitiva residenza, dovrebbe
evitare di andare verso sud, rispetto a dove vive, e su un'altitudine
maggiore, che si tratti di collina, o di montagna, essendo entrambe
yang, che non farebbero che aumentare il suo disturbo, mentre concorrerà
ad attenuarlo lo spostarsi a nord e in un territorio basso, che più è
vicino al livello del mare e meglio è.
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