’O bbusciardo si dice ’a verità, nun è ccreduto

Chi ha acquisito la nomea di bugiardo non è più creduto da nessuno anche se dicesse la verità.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Il proverbio di oggi, ci presenta come una persona abitualmente falsa e menzognera, a causa della fama che si è fatta, qualora anche proferisse il vero, non sarebbe creduta, almeno da chi troppo la conosce, tanto da farci rammentare il mito di Cassandra che, per quanto fosse sempre veritiera, fu condannata dal dio Apollo, per l'ira che il suo rifiuto gli aveva fatto sorgere, ad essere ad un tempo preveggente e mai presa sul serio.
Guai a farsi una cattiva fama in ogni senso e specialmente sull'attendibilità che il prossimo si aspetta, perché poi non basta una vita per cambiarla.
E il tutto è rincarato da un proverbio, che si attribuisce al toscano eloquio, poco elegante, ma molto esplicativo:
"Fatti un buon nome, piscia a letto e diranno che hai sudato, fatti un cattivo nome e suda e diranno che hai pisciato", a eliminar qualsiasi dubbio in merito.
Ma c'è sempre da fare attenzione, nel riuscire a identificare la menzognera persona presentata dal proverbio, perché se risulta facile l'intento, con chi è di una superficiale goffaggine di modi e di pensiero, ben altra attenzione richiede chi ha una sofisticata e sopraffina capacità di saper trasformare in attendibili le peggiori falsità, riuscendo a condizionare chi lo ascolta, nell'accettare qualsiasi fandonia come vera, al punto che non basta una vita per riuscire a smascherarla.
Si dice la bugia faccia sempre poca strada e il bugiardo ne percorra ancora meno, ma spesso, più grande è la menzogna e più grandi le sono le probabilità che possa essere creduta, come si può osservare in tanti scenari che la politica ci mostra, che sia la nostra o l'internazionale, e le persone che si identificano nella la vituperata figura mendace menzionata dal proverbio, sono seguite e idolatrate come dei messia, da masse di creduloni sprovveduti, non solo di ragione, ma anche di memoria, nel ricordarsi le panzane precedenti sostituite da quelle ascoltate nel presente.
A contrastare la poca fiducia verso la figura presentata dal proverbio, un altro detto che ci è stato rammentato in tal contesto, ci ricorda:
"’A verità nisciuno ’a vo’ sèntere."
Perché spesso le verità sono come le medicine e hanno un sapore amaro.
E a tal riguardo, ben diceva Eraclito:
“Non troverai mai la verità, se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspettavi di trovare.”
Per come la verità faccia spesso poco comodo.
E Sir Winston Churchill non aveva tutti i torti, nell'affermare:
“Una bugia fa in tempo a compiere mezzo giro del mondo prima che la verità riesca a mettersi i pantaloni.”
Fenomeno che vediamo sui social, dove dai più qualsiasi fanfaluca è accettata per vera e condivisa, rispetto ai pochi che si documentano con cura, prima di propagare qualsiasi fatto, per quanto reale possa apparire.
In merito a qualsiasi avvenimento, il modo reale con il quale è avvenuto, è uno solo, ma innumerevoli sono i modi con i quali può essere riportato, perché come la verità è sempre solo una, sempre molteplici sono le bugie.
Per una persona onesta e schietta, ciò è un vantaggio perché la verità, nell'oscura molteplicità delle menzogne, le appare in tutto il suo splendore. Per il disabituato a un'etica morale leale e veritiera, è invece un ostacolo, perché ai suoi occhi, la verità si confonde in mezzo alle bugie, che spesso gli appaiono molto più allettanti, rispetto alla crudezza della verità, così che se anche l'intravedesse, gli risulta più comodo ignorarla.
Una persona, specialmente se di una certa età e resa saggia dalle peripezie della vita, è la prima a mettere in discussione le sue convinzioni, avendo imparato dalle lezioni che ha ricevuto e che, spesso, le hanno dimostrato, che alcune certezze su verità che credeva incontestabili non si sono dimostrate che falsi pregiudizi.
Alla luce del dubbio coltivato assiduamente, tale persona assume come vangelo il concetto presentato dal proverbio e non si lascia abbindolare da sedicenti portatori di verità assolute, conoscendo la pericolosità di tali esseri umani, sempre alla ricerca dei gonzi da abbindolare per i loro scopi disonesti.
Sempre alla luce del tema presentato, si consiglia spassionatamente la sincerità alle persone distratte e sempliciotte, anche se convinte di essere il contrario, perché ricordarsi la verità è facile, ma per rammentare le bugie, occorre una memoria di ferro, con l'ovvia deduzione che un bugiardo distratto è anche stupido.
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