Anche se difficile, la verità si sa, prima o poi viene sempre a galla, ma c’è chi ritiene che sia meglio non dirla.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Un
altro proverbio che, come tanti altri, inneggia alla virtù da coltivare
nei rapporti umani, con un comportamento franco e veritiero.
Fin dalla prima infanzia, siamo esortati a dire sempre la verità, che indubbiamente è miglior consiglio che si può ricevere,
ma spesso, invece dell'esortazione ad essere leali e onesti con
chiunque, riceviamo quella di essere furbi, per riuscire a destreggiarci
con chi ci rapportiamo, per avere la meglio specialmente con chi cerca
di raggirarci.
E già la
furbizia va poco d'accordo con un comportamento onesto e veritiero, per
la simulazione con la quale ci induce a presentarci, del tutto aliena
dalla verità.
S'accosta
al detto presentato, un altro facente parte di questa rassegna di
proverbi e che minaccia chi si astiene abitualmente dal dire la verità,
delle conseguenze in cui incorrerà col suo comportamento:
"Chi pe bbusciardo è ssaputo, pure quanno dice 'a verità nun è ccreruto."
Chi ha la nomea di bugiardo, non è creduto neppure quando dice la verità.
Il proverbio ci palesa come se si è persa la credibilità, si può passare la vita, dicendo la verità, senza essere creduti.
Guai a farsi una cattiva fama in ogni senso, che poi non basta una vita per cambiarla.
E il tutto è rincarato da un proverbio, che si attribuisce al toscano eloquio, poco elegante, ma molto esplicativo:
"Fatti
un buon nome, piscia a letto e diranno che hai sudato, fatti un cattivo
nome e suda e diranno che hai pisciato", a eliminar qualsiasi dubbio in
merito.
La verità,
virtù tanto esaltata, come anche è presentata dal proverbio, ma spesso
ignorata, o osteggiata proprio da chi la loda, come un altro proverbio
ci viene a ricordare:
"’A verità nisciuno ’a vo’ sèntere."
Le verità sono come le medicine: hanno un sapore amaro.
A
volte molte persone per non soffrire non vogliono sapere la verità,
perché se non si è a conoscenza di un fatto sgradevole è difficile che
questo possa ferirci e ignorare l'accaduto di qualsiasi brutto evento, è
come se non fosse successo, a tutto vantaggio del nostro vivere in
serenità.
Ma a volte,
più che non sapere, è un non volerlo. Con quante persone si riesce ad
andare d'accordo solo perché si fa finta di non accorgersi dei difetti
del carattere che hanno?
Quello
del riuscire a non vedere fenomeni più che palesi e anche penosi è una
caratteristica di chi cerca la pace ad ogni costo e non vuole essere
coinvolto in qualsiasi cosa attenti alla sua serenità.
Quante famiglie tirano avanti perché ognuno fa finta d'ignorare il discutibile comportamento degli altri componenti?
Uno scenario nel quale impera l'adagio:
"Uocchio ca nun vede, core ca nun sente."
E
non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, quando la verità è
troppo scomoda e poco sopportabile, e non solo, perché ci si guarda
anche dal palesarla, quando se ne è al corrente, di contro a quanto
recita l'adagio, spesso e volentieri trascurato:
"É mmeglio a pparlà a llettere maiuscole."
Ovvero l'esprimersi in modo chiaro, preciso, obiettivo e quindi ovviamente, anche veritiero.
Una schiettezza che non è da tutti e a tal proposito il Galilei diceva:
"Parlare
oscuramente lo sa fare ognuno, ma chiaro pochissimi" e purtroppo spesso
così è, mentre asseriva Bernardino da Siena che "Colui che parla
chiaro, ha chiaro l'animo suo" e infatti è d'abitudine, per chi ha la
coscienza pulita, parlar chiaro, mentre chi non s'attiene all'etica
conforme, è poco veritiero in ciò che espone.
Il
barcamenarsi nelle relazioni, per quell'ambito quieto vivere a cui si
aspira, quante volte ci trattiene da una franchezza che potrebbe
apparire irriguardosa e fuori luogo dalle persone alle quali essa è
rivolta?
Così che una menzognera ipocrisia, si arriva a edulcorare con un termine più accattivante, costituito dalla diplomazia.
Per
quanto si usa dire che chi tratta schiettamente, è caro ad ogni gente,
spesso nella realtà è proprio il contrario e se si vive, ad esempio, in
un regime restrittivo e autoritario, ad essere franchi, si rischia di
fare una ben misera fine.
Una
figura da accogliere con tutta la circospezione che essa merita, è
rappresentata dal tipo che esordisce abitualmente con "Te lo dico in
tutta onestà e franchezza" per rendere più accattivante la presa per il
di dietro che ti intende rifilarti.
La
verità è una, le bugie sono tante. Per una persona onesta e schietta,
ciò è un vantaggio perché la verità, nella molteplicità delle menzogne,
le appare in tutto il suo splendore. Per il disabituato alla verità è
invece un ostacolo perché, ai suoi occhi, la verità si confonde in mezzo
alle bugie, che spesso gli appaiono molto più allettanti, rispetto alla
crudezza della verità, così che se anche l'intravedesse, gli risulta
più comodo ignorarla.
Home page ARGOMENTI
Home page ARGOMENTI
Commenti
Posta un commento
Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.