Bisogna avere anche i mezzi necessari per per svolgere il proprio lavoro ed essere un bravo maestro.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Per ogni lavoro nel quale ci si impegna, ciò che è importante affinché lo stato dell'arte si presenti nel modo più esaustivo nell'ottimizzarne il risultato, è rappresentato dallo studio, il tirocinio e l'esperienza che ne affina le capacità, avendo a disposizione gli strumenti resi necessari dall'opera nella quale si è coinvolti.
Un mestiere nel quale ci impegniamo tutti, è quello della vita, che si produrrà nei più vari aspetti a seconda dei luoghi e degli ambienti in cui ci troveremo e descritto da Ernest Hemingway in tale modo:
“Siamo tutti apprendisti in un mestiere dove non si diventa mai maestri.”
Perché chi non si limita a vegetare, ma vive pienamente, cercando ancora prima di migliorare risorse e mezzi dei quali può disporre, di raffinare in primo luogo il suo pensiero, resterà di conseguenza un apprendista fino all'ultimo giorno della vita.
Riguardo agli strumenti dei quali si servirono i nostri antenati nell'era paleolitica, i primi esseri umani che dettero il via all'arte descrittiva, con i graffiti fatti sulle rupi, o nelle caverne in cui essi dimoravano, si servivano di pietre, arnesi che si raffinarono in punteruoli simili a stiletti, oppure canne, per ottenere la scrittura cuneiforme dei sumeri.
Molto più raffinati furono gli strumenti degli scribi egizi che, oltre ai papiri e ai pennelli, utilizzavano anche altri strumenti, come palette, pestelli da azionare nei mortai, colori come il rosso ocra, contenuti in un doppi calamai, un coltelli e un rulli per papiro, nonché righelli graduati, definiti cubiti.
I primi strumenti che servirono ad affrontare le contese, nello scenario di violenza che ha sempre caratterizzato l'esistenza umana, consistevano in semplici bastoni, che definiamo clave, in pietre legate con dei tendini ai bastoni, usate come prime asce, sia mezzi di lavoro che di offesa, in frombole, che hanno dato luogo alle fionde che maggiormente conosciamo, in cerbottane e boomerang utilizzati anche in India, in Africa, nell'Antico Egitto e nell'Europa del 10.000 a.C
L’agricoltura è stata una delle tappe più significative nella storia, per aver fatto abbandonare da alcune comunità umane il nomadismo, trasformandole in stanziali, con i primi strumenti usati per le coltivazioni rappresentati da bastoni, per forare il terreno, che si trasformarono nelle prime zappe, finché l’invenzione dell’aratro, in Mesopotamia nel IV millennio a.C. ad opera dei Sumeri, fu un evento rivoluzionario per come contribuì ad aumentare in modo rilevante la produttività dell’agricoltura consentendo la creazione di quelle eccedenze di cibo che sono alla base della genesi di società complesse basate sulla divisione del lavoro.
Da una breve e superficiale panoramica dei primi strumenti che furono inventati per facilitare le diverse attività umane, passiamo una concisa serie di invenzioni di strumenti, che hanno contribuito all'epoca moderna, da quella
rivoluzionaria della macchina a vapore, che dette luogo all'industrializzazione e alla nascita delle ferrovie, a quella del motore a scoppio, che ha fornito una possibilità di spostamento che mai sarebbe stata immaginata, nei tempi antecedenti, all'invenzione infine del computer, che ha dato luogo alla scienza informatica e a tutti i dispositivi a cui essa ha dato luogo.
In tale scenario, basta pensare allo smartphone, uno degli strumenti che si è presentato come uno dei più invasivi, come succede anche con l'elettricità, il gas e l'acqua in casa, con un software più potente e sofisticato di quello degli imponenti calcolatori di ottant'anni fa.
Uno strumento nato come evoluzione del telefono fisso, che è diventato un compagno inseparabile, del quale non si può più fare a meno e la sua trasformazione in smartphone, lo ha equiparato ai notebook e ai tablet , favorendo una comunicazione, non solo telefonica, ma possibile con chiunque si collega a internet e naviga nel web.
Un mezzo che ha permesso la conoscenza di persone residenti in quasi qualsiasi parte del pianeta, che ha favorito la socialità alle persone costrette a vivere in isolamento, ma che può facilitare la diminuzione delle reali relazioni umane coltivate al di fuori della propria abitazione. Home page ARGOMENTI
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Per ogni lavoro nel quale ci si impegna, ciò che è importante affinché lo stato dell'arte si presenti nel modo più esaustivo nell'ottimizzarne il risultato, è rappresentato dallo studio, il tirocinio e l'esperienza che ne affina le capacità, avendo a disposizione gli strumenti resi necessari dall'opera nella quale si è coinvolti.
Un mestiere nel quale ci impegniamo tutti, è quello della vita, che si produrrà nei più vari aspetti a seconda dei luoghi e degli ambienti in cui ci troveremo e descritto da Ernest Hemingway in tale modo:
“Siamo tutti apprendisti in un mestiere dove non si diventa mai maestri.”
Perché chi non si limita a vegetare, ma vive pienamente, cercando ancora prima di migliorare risorse e mezzi dei quali può disporre, di raffinare in primo luogo il suo pensiero, resterà di conseguenza un apprendista fino all'ultimo giorno della vita.
Riguardo agli strumenti dei quali si servirono i nostri antenati nell'era paleolitica, i primi esseri umani che dettero il via all'arte descrittiva, con i graffiti fatti sulle rupi, o nelle caverne in cui essi dimoravano, si servivano di pietre, arnesi che si raffinarono in punteruoli simili a stiletti, oppure canne, per ottenere la scrittura cuneiforme dei sumeri.
Molto più raffinati furono gli strumenti degli scribi egizi che, oltre ai papiri e ai pennelli, utilizzavano anche altri strumenti, come palette, pestelli da azionare nei mortai, colori come il rosso ocra, contenuti in un doppi calamai, un coltelli e un rulli per papiro, nonché righelli graduati, definiti cubiti.
I primi strumenti che servirono ad affrontare le contese, nello scenario di violenza che ha sempre caratterizzato l'esistenza umana, consistevano in semplici bastoni, che definiamo clave, in pietre legate con dei tendini ai bastoni, usate come prime asce, sia mezzi di lavoro che di offesa, in frombole, che hanno dato luogo alle fionde che maggiormente conosciamo, in cerbottane e boomerang utilizzati anche in India, in Africa, nell'Antico Egitto e nell'Europa del 10.000 a.C
L’agricoltura è stata una delle tappe più significative nella storia, per aver fatto abbandonare da alcune comunità umane il nomadismo, trasformandole in stanziali, con i primi strumenti usati per le coltivazioni rappresentati da bastoni, per forare il terreno, che si trasformarono nelle prime zappe, finché l’invenzione dell’aratro, in Mesopotamia nel IV millennio a.C. ad opera dei Sumeri, fu un evento rivoluzionario per come contribuì ad aumentare in modo rilevante la produttività dell’agricoltura consentendo la creazione di quelle eccedenze di cibo che sono alla base della genesi di società complesse basate sulla divisione del lavoro.
Da una breve e superficiale panoramica dei primi strumenti che furono inventati per facilitare le diverse attività umane, passiamo una concisa serie di invenzioni di strumenti, che hanno contribuito all'epoca moderna, da quella
rivoluzionaria della macchina a vapore, che dette luogo all'industrializzazione e alla nascita delle ferrovie, a quella del motore a scoppio, che ha fornito una possibilità di spostamento che mai sarebbe stata immaginata, nei tempi antecedenti, all'invenzione infine del computer, che ha dato luogo alla scienza informatica e a tutti i dispositivi a cui essa ha dato luogo.
In tale scenario, basta pensare allo smartphone, uno degli strumenti che si è presentato come uno dei più invasivi, come succede anche con l'elettricità, il gas e l'acqua in casa, con un software più potente e sofisticato di quello degli imponenti calcolatori di ottant'anni fa.
Uno strumento nato come evoluzione del telefono fisso, che è diventato un compagno inseparabile, del quale non si può più fare a meno e la sua trasformazione in smartphone, lo ha equiparato ai notebook e ai tablet , favorendo una comunicazione, non solo telefonica, ma possibile con chiunque si collega a internet e naviga nel web.
Un mezzo che ha permesso la conoscenza di persone residenti in quasi qualsiasi parte del pianeta, che ha favorito la socialità alle persone costrette a vivere in isolamento, ma che può facilitare la diminuzione delle reali relazioni umane coltivate al di fuori della propria abitazione. Home page ARGOMENTI
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