S’è aunita ’a carna tòsta e ’o curtiello scugnato!

Si dice di due individui con caratteri completamenti opposti, che non riescono a mettersi d’accordo, o di cose che unendosi tra loro arrecano danno.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Ci mostra, il proverbio, un fenomeno che avviene spesso: il disaccordo tra persone, oppure cose.
Rispetto al famoso detto "chi si assomiglia si piglia", ovvero la comprensione e l'affinità che possono nascere tra simili, si usa anche dire che gli opposti si attraggono e magari, proprio perché diversi, si compensano, ma spesso i diversi modi di pensare e anche le abitudini, creano conflitti che risultano insanabili.
Riguardo alla situazione mostrata dal proverbio, ci imbattiamo in opinioni, tra loro opposte, che vanno d'accordo col fenomeno presentato.
Così che all'opinione espressa dall'aforista e articolista Davide Morelli:
"Alle volte gli opposti si attraggono. Molto più spesso si detestano."
E al concetto che leggiamo ne "L'amore che non c'è", della scrittrice Karen Lojelo:
"Non è vero che gli opposti si attraggono, quella può essere attrazione, un fuoco di paglia che brucia in fretta, ma le affinità elettive decretano la qualità di un rapporto, qualunque esso sia. "
Una diversa interpretazione, la fornisce il medico psichiatra Julie Holland, nel libro "Streghe lunatiche":
"Gli opposti si attraggono per una ragione. Voi due, insieme, costruite qualcosa di più grande di quello che potreste mai realizzare da soli: una valida squadra."
In senso ampio, il tema preso in esame presenta la diversità che c'è tra gli esseri umani, con gli estremi in cui si manifesta, anche se poi una diseguaglianza esiste sempre anche tra simili.
Come due calamite si attraggono grazie ai poli opposti, può succedere che due persone con caratteri ai due estremi, arrivino entrambe ad apprezzare le doti che ognuna delle due ha e che mancano all'altra e non è detto poi che siano sempre doti, quante unioni familiari sono sorte scambiando per amore la compensazione di nevrosi opposte?
Uno dei fenomeni che rende difficile il compromesso del venirsi incontro, tra due caratteri opposti, è rappresentato dall'incapacità di uno o di entrambi di comprendere e accettare i modi di pensare e le abitudini dell'altro, un atteggiamento al quale risulta del tutto sconosciuta la pur minima empatia, ovvero riuscire a mettersi nei panni dell'altra persona, per capire il perché di come pensa e agisce.
Il concetto di opposizione si allarga poi dai modi di pensare e conseguentemente agire a cose e fatti, come leggiamo in un'allocuzione attribuita a Osho:
"È una delle leggi fondamentali della vita che ogni cosa continuamente si trasformi nel suo opposto."
Con a seguire, la frase dello scrittore tedesco Ernst Jùnger:
"Senza l’esperienza vissuta degli opposti, non ci può essere l’esperienza della totalità."
E il concetto che espresse in merito il grande Siddharta Gautama, definito il Buddha:
"Se tiri troppo la corda di una chitarra la romperai, ma se la lasci troppo allentata non suonerà. La strada dell’Illuminazione sta nella via di Mezzo. È la linea che sta tra tutti gli opposti estremi."
E a terminare, la piacevolezza di quanto espresse il nostro premio Nobel Dario Fo:
"La risata, il divertimento liberatorio sta proprio nello scoprire che il contrario sta in piedi meglio del luogo comune, anzi è più vero o, almeno, più credibile."
Quante volte, riguardo a qualcosa del tutto opposto a una situazione, l'abbiamo espresso con "i cavoli a merenda"?
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