Frequentemente
e specie per motivi d’interesse padre e figli dimenticano il vincolo di
sangue che li lega e si comportano come lontani parenti, se non peggio!
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
È
vario il legame affettivo che che può esistere in una famiglia, anche
tra parenti stretti, come possono esserlo i genitori e i figli, da
un'affezione a cui possono aggiungersi, nel tempo, stima e ammirazione,
ad un raffreddamento dei rapporti, se anche
in una sola delle parti, prevale l'interesse economico che vorrebbe
soddisfare col rapporto e resta delusa se non riesce a perseguire i
propri scopi.
Un
dettaglio, quello mostrato dal proverbio, nello scenario complessivo di
come i parenti possano essere peggio dei serpenti, che interessa padre e
figlio, quando uno dei due, se non entrambi, antepongono un interesse
economico, oppure d'altra specie, a quello che è considerato il più
naturale dei sentimenti, rappresentato dall'amorevolezza famigliare.
Se
un padre è alla vecchia maniera, sempre che ancora ce ne siano,
maschera il proprio affetto imponendo ai figli privazioni e sacrifici,
per renderli capace di saper affrontare le durezze della vita, del tutto
incurante della riprovazione e il malanimo che procura, ben sapendo,
per l'esperienza che a sua volta ha fatto, che sia il riconoscimento,
che la gratitudine e un risorto affetto, spesso gravato da un senso di
colpa e di rammarico, sorgeranno nel futuro, quando magari non ci sarà
più.
Ma se, al
contrario, magari perché memore delle privazioni che ha subito
nell'infanzia e nell'adolescenza, oppure perché desidera che la
riconoscenza sia immediata, assume come precipuo dovere quello di non
far mancare niente ai propri figli, non facendo altro che rovinare loro
l'esistenza, rendendoli egoisti e non solo incapaci di saper apprezzare
gli agi e le comodità ottenuti senza il dovuto sacrificio, ma anche
inetti nel provare l'affetto dovuto a un genitore
Un
comportamento che spesso si ritorce contro i genitori, per i figli
viziati e incapaci di accudire a loro stessi, con tutto l'egoismo che ne
è sorto, e ancora meno capaci di sopperire ai bisogni di assistenza,
che sorgeranno nella vecchiaia dei loro genitori ed evidenziando un
detto che purtroppo è sempre in auge:
"Un padre (o una madre) campa cento figli e cento figli non riescono a far campare un padre."
Un
altro errore madornale, che purtroppo spesso viene fatto, è quello di
imporre ai propri figli il pesante e faticoso impegno di raggiungere il
successo in una qualsiasi attività, per appagare le frustrazioni
sopportate nella vita dal proprio genitore, che si illude di riscattarle
con i traguardi che i figli hanno raggiunto
Uno
scenario che ha caratterizzato l'esistenza di molti, che hanno vissuto
l'adolescenza tra i disagi e le privazioni del dopoguerra e hanno messo
su famiglia nella diversa atmosfera del boom economico e col carico da
dodici che c'è stato nel famoso 68, ritenendo che ai figli dovesse
essere concesso tutto quello che loro non avevano avuto, in una
successione di generazioni, nella quale spesso è andata persa la
concezione dei valori e degli affetti famigliari, come una volta erano
concepiti.
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