Le buone parole ed i buoni consigli hanno sempre grande efficacia e valore.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
La
campana, ovvero lo strumento sonoro di bronzo, a foggia di tazza
rovesciata, che vien fatto vibrare per mezzo di un battaglio interno e
che è alloggiato nei campanili delle chiese, che viene spesso menzionato
in senso metaforico, per definire le versioni
che ci vengono fornite, riguardo a un certo fatto, così che per
accertare nel modo più obiettivo come esso è avvenuto, si usa dire che
bisogna sentire tutte le campane, oppure due, se tale è il numero delle
parti in causa, affinché la descrizione risulti oggettiva e non di
parte, come succede se abbiamo ascoltato solo un'interpretazione di ciò
che è avvenuto.
Un'espressione
idiomatica, quella di essere tenuti ad ascoltare più campane, per il
diverso suono che producono, che si immagina come una diversità di punti
di vista, giudizi e opinioni.
Sempre
restando nel senso figurato del tema presentato, non a tutti piace
sentire più campane e c’è chi preferisce ascoltarne solo una , ovvero
quella che per lui ha il suono più accattivante, che rappresenta quello
che gli fa comodo ascoltare, a prescindere da quanto sia oggettivo, come
leggiamo ne "I Taccuini" di Samuel Butler, definito un autore
vittoriano iconoclasta:
"In difesa del diavolo, va detto che abbiamo sentito una sola campana. Dio ha scritto tutti i libri."
E a rincarare, si rammenta il detto:
"A consiglio di matti, campana di legno"
Per
tutti quelli che hanno poca voglia di ascoltare il suono della campana
giusta e gli fa più comodo sentire il menzognero "toc" che emette il
legno.
Uno strumento a
cui il nostro immaginario ha attribuito non solo poi la diversità di
giudizi e opinioni, ma identificandovi i modi di vivere degli esseri
umani, come ricordano i detti:
"Come la gente vive, cosi suonano le campane" e
"Un buon campanaro suona tutte le campane"
A rappresentare chi osserva uno scenario nel suo insieme e non in una parte sola.
e a proposito dei costumi, si usa dire:
"Gli uomini si conoscono al parlare, e le campane al suonare"
E
famosa è restata nella storia la frase dell'ambasciatore fiorentino
Pier Capponi, contro le minacce di Carlo VIII re di Francia:
"Voi sonerete le vostre trombe, noi soneremo le nostre campane!".
Perché
in contrapposizione alle trombe che spronavano gli eserciti al
combattimento, le campane chiamavano gli uomini a raccolta per difendere
la comunità, se era in pericolo.
Il
proverbio, in questo caso, si riferisce non tanto a resoconti di fatti
accaduti, quanto ad ammonimenti che ci esortano a cercare le migliori
soluzioni e che si evidenziano nella bontà di ciò che ci viene
suggerito, che assume una luce che fa scomparire proposte fuorvianti e
fuori luogo, come in proposito poi recita il detto:
"Non si sentono le campane piccole, quando suonano le grandi."
Come
era credenza, in molte culture antiche, che il suo suono allontanasse
gli spiriti malvagi, richiamando quelli benevoli, così si raffigurano le
giuste raccomandazioni ricevute, come un limpido suono che lo strumento
emette e che si attiene alle iscrizioni che su tali strumenti si
possono trovare, come gli esempi a seguire riportati:
"Et ego campana numquam denuntio vana – Ecco io, la campana, non annuncio mai cosa vana."
"Vox mea, vox vitae; voco vos, ad sacra venite – La mia voce è la voce della vita; vi convoco, ai sacri riti venite."
"Funera
plango, fulgura frango, sabbata pango; excito lentos, dissipo ventos,
placo cruento – Piango i defunti, frantumo le tempeste, annuncio le
feste; stimolo i lenti, dissipo i venti, placo i violenti."
E
a terminare, riguardo a proverbi come "La campana dice quel che uno gli
fa dire" e "Ogni campanile suona le sue campane", così nella nostra
società, molti si attengono al suono delle campane della loro
parrocchia, che sia un movimento d'opinione o un partito, per i benefici
che ritengono di trarne, senza curarsi di ascoltare altri suoni, che
possono risultare più verosimili, ma poco simpatici, rispetto ai propri
comodi egoistici, che certi "parroci", tra virgolette, si offrono di
soddisfare, non attenendosi al divino, come dovrebbero, ma a cavalcare
gli istinti brutali dei parrocchiani che vanno per la maggiore e grazie
ai quali prosperano parroco, parrocchia e accoliti compresi.
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