Quanno ’o Diavulo t’accarezza vo’ ll’anema

Quanno ’o Diavulo t’accarezza vo’ ll’anema.
Quando il Diavolo ti accarezza è segno che vuole l‘anima.
Ci è presentata oggi la metafora rappresentata dalle lusinghe con cui desidera adescarci il personaggio che incarna lo spirito del male e che regna nell'oltretomba delle pene eterne, comminate a quelli che in terra furono malvagi.
Una figura che può rappresentare quanto può apparire allettante la cattiveria che si prova, nelle controversie che si hanno con qualcuno, e che fa desiderare di ripagare con azioni malvagie chi, col suo comportamento, ha suscitato la nostra ira.
In contrapposizione a tale sentimento, che può rendere attraenti la ritorsione e la vendetta, verso chi ha suscitato la nostra collera, facendoci del male, risuonano ad eterno monito le parole dette da Gesù:
"A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica.
Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. "
Ma quanti siamo capaci di adeguarci a tale esortazione, invece di cedere al desiderio di ripagare il doppio del male che ci è stato fatto, a cui può seguire una soddisfazione discutibile, anche se considerata giusta, oppure il pentimento, che ci porta a sentirci come preda del maligno, per come abbiamo ceduto alle sue blandizie?
Si narra, a proposito di Siddharta Gautama che, all'unanimità, fu definito per eccellenza il Buddha, che mentre stava insegnando a un gruppo di discepoli, un uomo gli si avvicinò insultandolo e con l’intenzione di aggredirlo, mentre l'illuminato reagì con assoluta tranquillità, rimanendo fermo ed in silenzio ed è possibile che il malvagio non riuscì a compiere l'aggressione che si era prefissato per l'intervento dei discepoli.
Quando si furono liberati da quell'essere, uno dei discepoli, indignato dal comportamento dello scellerato e meravigliato da quello tenuto dal Maestro, chiese a lui perché avesse permesso a quell'uomo di maltrattarlo in tale modo.
E come risposta, ottenne:
“Se io ti regalo un cavallo e tu non lo accetti, di chi è il cavallo?”.
Con l'alunno che rispose:
“Se io non lo accettassi, il cavallo continuerebbe ad essere vostro, maestro”.
Il Buddha annuì e gli spiegò che, nonostante alcune persone decidano di perdere il loro tempo insultando, noi possiamo scegliere di accettare tali parole o meno, proprio come faremmo se ci fosse offerto un regalo e concludendo:
“Non accettare le parole di odio, rifiutale. Solo in questo modo colui che ti odia rimarrà con l’insulto tra le mani. Non puoi dare la colpa a chi ti offende e ti fa male, perché è tua la decisione di accettare le sue parole invece di lasciarle sulle stesse labbra da cui sono uscite”
Nell'aneddoto, si parla di insulti, più che di aggressioni, ma a prescindere dall'arrivare a essere percossi, quanto può restare ferito il nostro animo dalle offese, le ingiurie e il vilipendio, restando capaci di comportarci come il Cristo o il Buddha?
Spesso le nostre reazioni non seguono per nulla gli insegnamenti forniti dai i due grandi personaggi e il maligno menzionato dal proverbio, idealmente possiamo immaginare che si sfreghi le mani soddisfatto, nel vederci sempre più vicini alle sue grinfie.
I due estremi tra bene e male, con tutte le sfumature con le quali può essere visto il nostro comportamento, rappresentano un esempio delle dualità che la vita terrena ci offre, come tra giorno e notte, o luce e oscurità, ma mentre l'alternarsi di alcune, le consideriamo più che naturali, abbiamo la facoltà di saper scegliere tra il benessere e il malessere dell'animo.
Socrate era fermamente convinto che il male è generato dall’ignoranza, così che esso, come il suo opposto, rappresentano un fatto culturale, che può essere determinato dalla famiglia, dall'ambiente e dalla comunità in cui ci si trova, anche se siamo portati a immaginare che anche il carattere faccia la sua parte.
Rispetto alle dualità sopra accennate, il saggio non aspira né al bene e né al male, consapevole che sono due facce della medaglia e dove c'è uno dei due, è sempre contrapposto l'altro.
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