’O primmo anno core a ccore, ’o siconno culo a cculo, ’o terz’anno a ccauce ’nculo

Il primo anno di matrimonio si sta cuore a cuore, il secondo culo a culo, il terzo a calci in culo.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Ci è presentato un proverbio piuttosto pessimista, sull'inizio e la prosecuzione di un legame matrimoniale, che potrebbe spegnere gli ardori a chi vi aspira, anche se l'amore induce all'ottimismo e lo convince che lo scenario presentato, è un fenomeno che può succedere agli altri, ma a lui no, come si è indotti a pensare riguardo ad altri accadimenti, con l'illusione che il peggio succeda solo agli altri.
Si dice che l'amore non è bello se non è litigarello, ma se i contrasti sono all'ordine del giorno, a lungo andare il rapporto si può incrinare irrimediabilmente, senza la possibilità di riannodarlo.
Ci sono persone che, fuori casa, sono rispettose, gentili ed educate, mentre nel clima famigliare ritengono di potersi permettere comportamenti che non assumerebbero mai con un estraneo, dimenticando rispetto e educazione, perché "Tanto siamo fra noi" e a che proposito perderci in certi formalismi?
Se tale atteggiamento è di entrambi, ci vuole poco che il matrimonio vada all'aria, e se è solo di uno, può durare il tempo che l'altro è disposto a sopportare una vita che può tramutarsi in un calvario.
Quanti matrimoni sono durati anche anni, caratterizzati dall'assenza, invece della presenza dei due interessati?
Due persone super impegnate che si uniscono in quella che appare loro come una normale vita di coppia, ognuno preso dai suoi impegni mondani e di lavoro, ed è tanto se si incontrano qualche volta a cena e trascorrono insieme la Domenica, convinti che il loro rapporto sia normale e magari anche di amarsi.
Poi, magari dopo anni di tale convivenza superficiale dal punto di vista del vivere affettivo, prendono la decisione che ritengono fantastica di trascorrere una vacanza insieme, evento mai avvenuto fino allora, che sia di una settimana, o anche di più, facendo la scoperta di essere due estranei che erano convinti di amarsi e di conoscersi, così che a fine vacanza, sempre che siano riusciti a farla durare, corrono dai propri avvocati per iniziare le pratiche del divorzio, visto come la soluzione più liberatoria.
I casi su come si può vivere una vita di coppia sono innumerevoli e non basterebbe una giornata ad elencarli e a terminare è presentata una noterella che scrissi qualche tempo fa, uno stato nascente e durevole nel tempo che può essere ideale, il passaggio dall'io al noi.
IO:
Tutti iniziamo a vivere pensando a noi stessi e presentandoci con tale pronome.
Per alcuni resta l'unica identificazione che conosceranno e useranno per tutta la vita, per scelta, sfortuna, incapacità di altre soluzioni.
NOI:
Una parola che prima o poi si affaccia con varie sfumature.
A volte, semplicemente formale, poco sentita, indotta dalle circostanze e dalle abitudini d'espressione, ma che a volte si rafforza, anche se non sempre.
NOI:
Quando la sentiamo fin dall'inizio, o in una trasformazione col tempo che richiede, come condizione essenziale e niente è più naturale di tale pronome col quale ci identifichiamo.
Non abbiamo bisogno d'altro. Le formalità che sanciscono l'unione (erga omnes) "....... in ricchezza e povertà.... in salute e in malattia....." non abbiamo bisogno di ascoltarle, sono già date per scontate dentro di noi, dal primo momento.
NOI:
Soltanto noi e IO sarà una parola dimenticata.
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