Nun c ’è pprèreca senza Austino.
Non c'è predica senza che venga citato Sant'Agostino. Si dice di chi viene citato spesso in una discussione, o di colui che interviene inopportunamente in ogni discussione.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Il
proverbio che ci viene presentato, e che ci ricorda anche il Santo
celebrato in questo giorno, si accompagna ad altri per rappresentare la
stessa situazione, come "lupus in fabula" che letteralmente significa
“lupo nella favola, o nel discorso” e deriva dalle favole di Esopo, oppure "parli del diavolo e spuntano le corna".
Espressioni
idiomatiche pronunciate in modo ironico e scherzoso, oppure con un
certo disappunto, a seconda che la persona sopraggiunta sia una di
quelle delle quali non ci dispiace la presenza, oppure uno che si
preferirebbe non vedere e il suo apparire, fa interrompere la
descrizione poco lusinghiera che era riferita a lui.
Con
la seconda situazione che ci fa rammentare un altro detto più che
conosciuto e annoverato nella raccolta dei proverbi di Gianni Polverino:
Perzona trista, annummenata e vista.
Insomma,
un modo simpatico per far sapere alla persona sopraggiunta che stavamo
proprio parlando di lei, oppure con un certo fastidio, a cui può
accompagnarsi un tocco di malizia, per avvertire uno o più interlocutori
che l'individuo di cui si sta sparlando... pardon, parlando si sta
avvicinando e potrebbe sentire la descrizione poco onorevole della quale
è fatto oggetto.
Uno
scenario quindi che può assumere diversi aspetti, dal citare una
persona, che non si sa che sta per sopraggiungere, nel modo più normale,
per ciò che ha detto, oppure ha fatto, al parlare male di qualcuno, che
sia a ragione, o a torto, interrompendo subito il discorso nel vederlo
avvicinarsi.
A
prescindere dalla situazione coincidente, presentata dal proverbio, con
la persona citata che appare improvvisamente, ricordiamo sempre che chi
ci parla male per screditare una persona, è quasi sempre il caso di
prenderla con beneficio d'inventario e se non la si conosce al punto di
sapere perfettamente qual è la sua etica morale, è sempre il caso di
assumere un atteggiamento prudenziale, trattenendosi dal confidargli
fatti intimi della propria vita, ricordando che chi parla spesso male
degli altri, parlerà male di noi con chiunque.
C'è
poi da ricordare, nel quadro presentato, che la persona che sa
comportarsi con educazione e rispetto, se si imbatte con due o più
conoscenti intenti a parlare di qualcosa, si guarda dall'avvicinarsi e
magari saluta da lontano, non sapendo se il discorso può essere reso
noto anche a lei, oppure no. Se poi ha bisogno di riferire qualcosa di
urgente a una o più di quelle persone, chiede il permesso, prima di
approssimarsi. Un comportamento che purtroppo ho avuto modo di notare
quanto sia poco tenuto dalla maggior parte delle persone.
Vi
è mai successo? State parlando con una persona e se ne intromette
un'altra, approcciando il vostro interlocutore come se voi non
esisteste, senza chiedere permesso, o almeno scusarsi per
l'intromissione Niente di che, un cafone, ma quanti ce ne sono!
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