Chi t’alliscia te tradisce.
Attenzione a chi ti fa molti complimenti, perché in genere c‘è sempre un proprio tornaconto.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Home page ARGOMENTI
Mette
in guardia, il proverbio, da chi si prodiga in lusinghe e adulazioni in
generale, non essendo mai troppa la prudenza nei rapporti con il
prossimo, ma specialmente verso chi non ci ha mai considerati e si è
sempre tenuto alla lontana, che se inaspettatamente
ci circonda di moine ed effusioni, lo fa soltanto per soddisfare i
propri scopi, sperando nella nostra dabbenaggine e in tal scenario, si
presta bene a evidenziarlo un altro detto:
"Chi t'alliscia cchiù d”o dduvuto o te vó fottere o ggià t' hà futtuto"
A cui fa eco un altro in italiano:
"Chi t'accarezza più di quel che suole, o ti ha ingannato o ingannar ti vuole"
Un proverbio che ci fa ricordare una frase scritta a suo tempo dal famoso scrittore e favolista romano Fedro:
"Habent insidias hominis blanditiae mali", ovvero le blandizie dei malvagi non nascondono che insidie.
Un
proverbio che è più che drastico, nella sua esposizione, per come è
facile avere a che fare con adulatori disonesti e interessati, che si
profondono in lodi e complimenti, manifestando verso l'oggetto dei loro
raggiri, una stima che non provano.
Ma
molteplici possono essere gli aspetti della figura dal detto
prospettata, che possono essere rappresentati da una persona che non
coltiva la virtù della lealtà, e con adulazioni e lusinghe messe in
atto, persegue soltanto i suoi loschi scopi, oppure è un adulatore
inveterato, un tipo d'essere che non ha alcuna ammirazione o stima della
persona della quale cerca d'ingraziarsi i favori, perché quello che gli
interessa è il potere di cui dispone, o le disponibilità economiche che
ha o il successo di cui gode nella società.
Uno
scenario, quello rappresentato dal proverbio, nel quale si muovono le
figure dell'ingannatore e del raggirato, con quest'ultimo che può essere
ingannato facilmente, sia per ingenuità, se non dabbenaggine, come può
essere una persona prudente, ma colta alla sprovvista, cosa che succede
anche ai più accorti, ma che può essere rappresentato da uno che gli
inganni se li cerca, ovvero il vanaglorioso che gode nell'essere
adulato, illudendosi di avere qualità e virtù che non possiede e più
che ben accolte quando da un leccaculo gli sono attribuite, in uno
scenario in cui i ruoli degli attori sono rappresentati dal
manipolatore, che con l'adulazione cerca costantemente di ingannare il
prossimo e il narcisista, che spesso i raggiri se li cerca.
Commenti
Posta un commento
Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.