Chi dedica tutte le sue energie ad un progetto otterrà un grande risultato.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Ci
viene presentato un proverbio che esorta all'impegno e alla
laboriosità, riguardo a qualsiasi impresa da affrontare, affinché il suo
esito sia più che soddisfacente.
La sopravvivenza degli esseri viventi di origine animale, è caratterizzata dall'agire
nella ricerca del continuo nutrimento, mentre quella degli esseri
umani, che ai primordi dell'umanità era pressoché simile, con l'avvento
del progenitore che definiamo homo sapiens, per distinguerlo da altri
esseri simili di allora, si è distinta in una serie di iniziative che
hanno formato le basi della nostra civiltà ed evidenziando come l'essere
umano debba al lavoro la sua sopravvivenza.
L'opera
dell'uomo, nel tempo, si è perfezionata e raffinata e dall'industriarsi
nel produrre i beni di prima necessità, è passata alla generazione di
quelli secondari, che vanno da quelli tecnologici, a quelli di cultura e
di civiltà, diventati nelle aree più evolute, necessari quanto i primi.
L'uomo
è nato per lavorare, si è accennato, e più lo fa con tutto l'impegno e
la passione che può metterci, più acquista valore la sua opera e vari
sono le frasi e gli aforismi nei quali ci imbattiamo, riguardo alla
dedizione alla laboriosità, come troviamo in uno degli scritti di Martin
Luther King, che fu un campione per la solerzia con la quale si
impegnava nelle sue attività a favore dei diritti civili:
“Cercate
ardentemente di scoprire a che cosa siete chiamati a fare, e poi
mettetevi a farlo appassionatamente. Siate comunque sempre il meglio di
qualsiasi cosa siate.”
Con una meravigliosa allocuzione a tal riguardo, che troviamo tra quelle di Sant'Ignazio di Loyola:
“Prega come se tutto dipendesse da Dio. Lavora come se tutto dipendesse da te.”
Un
personaggio il cui famoso motto teso a spronare in qualsiasi attività,
sia il lavoro dei confratelli, che degli uomini di buona volontà, si
esprime con "Perinde ac cadaver", a rappresentare la morte come l'unico
fenomeno che merita di sospendere le opere degli esseri umani.
Mentre rincalzava lo scrittore e saggista statunitense, Napoleon Hill, sul tema presentato:
“La pazienza, la perseveranza e il sudato lavoro creano un'imbattibile combinazione per il successo.”
Se
non ricordiamo l'impegno e la serietà che caratterizzavano i nostri
giochi, da bambini, ce li ricorda lo scrittore Paulo Coelho, col suo
libro "Monte cinque", dove leggiamo:
“Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto:
1. A essere contento senza motivo.
2. A essere sempre occupato con qualche cosa.
3. A pretendere con ogni sua forza quello che desidera.”
Quanti
di noi, i lavori affrontati nella vita, li hanno fatti con la stessa
spontaneità? Non molti, almeno per quello che ho potuto constatare.
Ma
a ribadire e anche ad esaltare qualsiasi lavoro umano, subentra un
meraviglioso ramo dello Yoga, il sistema che comprende tutti i fenomeni
della vita umana, ovvero il Karma Yoga, lo Yoga dell'azione, il cui
esercizio mi spalancò le porte di un territorio di concetti inesplorato,
che mi rese lieve e addirittura gradevole il lavoro anche più sofferto
che mi capitò.
Lo Yoga
dell'azione è un esercizio del quale molti avrebbero bisogno, come
succedeva anche a me, che si realizza nel lavorare e anche servire gli
altri, con devozione e umiltà e con la completa assenza di attaccamento,
di possessività e di desiderio di compensi da ottenere. Un semplice
agire per agire del tutto disinteressato, in cui trovare la massima
soddisfazione e anche la felicità generata dal non attaccamento verso
qualsiasi compensazione del lavoro svolto, essendo essa rappresentata
dal lavoro stesso.
Un
tema che può essere sottovalutato da chi non è impegnato più in
un'attività lavorativa, ma che merita sempre di essere preso in
considerazione, riguardo a qualsiasi faccenda quotidiana venga svolta,
così che qualsiasi impegno ritenuto noioso, o faticoso, se non
addirittura detestabile, si trasformino in esercizi resi leggeri
dall'appagamento ottenuto con l'azione.
Tutti
noi, in potenza, possiamo essere dei Karma Yogi: per diventarlo basta
coltivare un atteggiamento di vita basato sull’autocontrollo e sulla
canalizzazione nella giusta direzione delle risorse del nostro corpo,
delle emozioni e dei pensieri. Il vero Karma Yogi non separa mai il
risultato dall’azione. Delle cinque vie dello Yoga (Hatha, Raja, Bhakti,
Gnana, Karma) il Karma Yoga è l’unico che può essere praticato tutto il
giorno.
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