Cca nisciuno è ffesso!

Cca nisciuno è ffesso!
La locuzione è un monito contro coloro che cercano di raggirare persone all'apparenza ritenute sciocche, ma al contrario, se vogliono, sono capaci di metterli nel sacco.
Ci presenta il proverbio un'affermazione che sorge spontanea, quando ci accorgiamo che qualcuno vuole raggirarci, cercando di coinvolgerci per ottenere i risultati che si è prefissato a nostro danno.
Un detto che allude a certe persone, che sono anche definite acque chete, per come appaiono tranquille e ritenute spesso innocue, specialmente da chi vuole ingannarle e dimentica la metafora che afferma come non ci sia di peggio che pestare la coda al cane che dorme.
Persone rappresentate dal proverbio "Acqua cheta fa pantano e feta" che, se provocate da chi vuole ingannarle per i suoi loschi scopi, diventano pericolose per le ritorsioni che sono capaci di mettere in atto.
C'è chi, per quello che ha appreso dalla vita, scambia la furbizia per intelligenza, ma se un minimo di tale qualità non assiste chi si ritiene furbo, mal glie ne può incogliere, se è incapace di saper scegliere le prede che sono alla sua portata, ottenendo danni, al posto dei benefici prefissati.
Visto sotto una certa prospettiva di come si presenta la società umana, il mondo si divide in furbi e fessi, con i primi più che felici che esistano i secondi, alcuni dei quali si illudono di non esserlo, asserendo la locuzione ricordata dal proverbio, mentre i primi, se non sono altro che degli inetti che si credono furbi, dovrebbero essere provvisti del minimo di acume che li induca a cambiare comportamento, cosa che non è per niente facile.
Il rischio di essere ingannati, è un pericolo che aumenta nell'anzianità, quando produce un abbassamento sia dell'acume, che delle difese verso il prossimo e spesso nelle cronache televisive, sono presentati programmi che evidenziano tale fenomeno rappresentato da esempi di truffe, raggiri e ruberie ai danni di anziani sprovveduti, esortando le persone di una certa età a essere più vigili e accorte verso gli sconosciuti che sono dei professionisti in tale campo, presentandosi come persone alle quali si può concedere la fiducia più completa.
Siamo sicuri di poter affermare, con cognizione di fatto, la locuzione espressa dal proverbio? Come tra il dire e il fare, c'è di mezzo il mare, resta sempre da accertare su quale sponda si trovi la capacità che riteniamo di avere ed è sempre meglio sottovalutarci, come incentivo a essere più vigili e accorti, piuttosto che sopravvalutarci e renderci indifesi e vulnerabili verso chiunque ci prenda sotto mira.
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