Assunzione della Beata Vergine Maria

15 agosto 2024 - giovedì della XIX settimana del tempo ordinario, la Chiesa celebra la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, popolarmente detta anche “dell’Assunta”. Questa festa, come indica chiaramente il nome, commemora la salita in Paradiso della Beata Vergine Maria, in anima e corpo, senza morire, al termine della sua vita terrena. Il suo corpo, infatti, avendo accolto in sé e fatto nascere il Figlio di Dio, non poteva spegnersi ed essere corrotto. Quello dell’Assunzione è l’ultimo dogma di fede della Chiesa in ordine temporale, proclamato il 1° novembre dell’anno giubilare 1950 dal papa Servo di Dio Pio XII (1876-1958), con la Costituzione Apostolica “Munificentissimus Deus” (“Il munificentissimo Dio”), avvalendosi, per l'unica volta in tutto il XX secolo, di un altro dogma, quello della “Infallibilità del papa”. Il “dogma” (vocabolo che in latino significa “decreto” o “decisione”), è una verità di fede insegnata dalla Chiesa come rivelata da Dio. Come gli altri dogmi, l’Assunzione non impone la fede, ma la presuppone, codificando una devozione già lungamente radicata tra il popolo di Dio, che viene ad unirsi a quelle complementari della “Immacolata concezione” e della “Madre e Vergine”. Oltre al già trattato termine di “Assunzione”, ci si riferisce alla salita al cielo della Madonna anche con i vocaboli “Dormizione” e “Transito”. Dormizione è tipico della tradizione bizantina e si riferisce a una sorta di sonno mistico cui Maria si abbandonò. In analogia con Assunzione, comunque, rileva il passaggio da una dimensione corporale a una dimensione spirituale, perciò, come evidenziano parecchi studiosi, si potrebbe anche parlare di “Viaggio”. Transito, infine, è tipico della tradizione liturgica Siro-Occidentale, dove si parla, anche qui richiamando i precedenti due termini, di “Transito della Madre di Dio”, descrivendolo come motivo di gioia per tutta la creazione e non momento di lutto o disperazione. L’odierna solennità ha incerte origini orientali e la sua collocazione liturgica al 15 agosto, probabilmente, è legata al ricordo della dedicazione di un’antica chiesa intitolata alla Madre di Dio a Gerusalemme, in Terra Santa. Nella tradizione bizantina è l’ultima festa dell’anno liturgico, che ha inizio con la Natività della Vergine, a porre l’accento ancora una volta la centralità del ruolo di Maria nella storia della salvezza. La festa orientale è collocata nel mese di agosto, poco prima del tempo della vendemmia e nel momento in cui gli alberi sono più carichi di frutti, preceduta, come tutte le grandi feste di quel rito, da un digiuno di quindici giorni, annunciata da una vigilia e conclusa da un’ottava. Secondo le ipotesi più accreditate, già nel VI secolo, a Gerusalemme, si celebrava una festa mariana nel Getsemani (parola aramaica che significa “frantoio”), il piccolo uliveto poco fuori la città vecchia, sul Monte degli Ulivi, nel quale Gesù, secondo i Vangeli, si ritirò dopo l’Ultima Cena prima di essere tradito da Giuda e arrestato. Qui, infatti, si riteneva che Maria avesse abitato e, durante la festa, si chiedeva l’intercessione della Vergine per la guarigione da mali fisici e spirituali. La diffusione del culto si deve all’Imperatore d’Oriente Maurizio (539-602), ma è solo diversi secoli dopo, sotto l’Imperatore d’Oriente Andronico II (1259-1332), che l’intero mese di agosto fu consacrato a Maria. Nella tradizione bizantina la “Dormizione” di Maria riunisce Angeli e Santi, giusti, patriarchi, profeti e perfino gli Apostoli, creando un parallelismo con la sepoltura di Gesù. Lì era Nicodemo a occuparsi della sepoltura, qui invece troviamo, secondo la tradizione, l’apostolo Giovanni, cui Gesù stesso aveva affidato Sua Madre dalla Croce, che assisteva al prodigio. Maria, simbolo dell’umanità redenta, fu accolta in cielo come sposa, accanto a Cristo. Il grembo verginale che ha partorito il Verbo incarnato è paragonato al cielo che ora accoglie in sé la Madre di Dio. Nelle immagini classiche che accompagnano la solennità dell’Assunta o Dormizione, vediamo Maria al centro, addormentata su un letto funebre che è anche un altare cristiano. Attorno a lei sempre gli apostoli, tra cui spiccano Pietro e Paolo, uno da un lato e uno dall’altro, quasi a essere la prua e la poppa di una nave il cui scafo è rappresentato dalla linea orizzontale tracciata dal corpo di Maria, che incontra quella verticale del corpo di Gesù che sta in cielo sopra di lei ad attenderla. Le due linee possono incontrarsi perché il Signore, nella sua immensa bontà, incontra, redime e salva l’uomo. L’incontro tra queste due linee, dunque, è vita, è sintesi tra Creatore e creatura. La nave rappresenta il viaggio di Maria da questo mondo al cielo e l’ingresso, che è per Lei diretto, nella gloria di Dio, ma simboleggia anche il viaggio della Chiesa verso la salvezza e la santificazione. In Occidente, invece, la festa ottenne nuovo impulso sotto il Pontificato di papa San Sergio I (dal 687 al 701), che la fece celebrare con una processione solenne in Roma, fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Auguri a tutte/i coloro che portano il nome di Assunta e derivati e ne festeggiano oggi l’onomastico. Immagine: “Assunzione della Beata Vergine Maria“, olio su tela dipinto, tra il 1638 e 1639 circa, dal pittore bolognese Guido Reni (1575-1642). L’opera si trova presso la pinacoteca nazionale di Monaco di Baviera (Germania).
Roberto Moggi
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