A Sant’Aspreno miette ’a capa ’int’ ô pertuso

A Sant’Aspreno miette ’a capa ’int’ ô pertuso.
Invocato per guarire dall'emicrania. Nell'omonima chiesa, sull'altare, vi era un foro dove i fedeli, per guarire, introducevano la testa.
Menziona il proverbio, il santo celebrato nella ricorrenza del 3 Agosto, che dopo San Gennaro, è secondo in classifica tra i 47 Santi che a Napoli sono venerati, e del quale si narra come sia stato guarito e convertito addirittura da San Pietro e faccia parte di quella schiera di Santi che sopperivano nell'immaginario, specialmente del devoto popolo minuto, alle cure dei medici, che non tutti si potevano permettere e ai medicinali facilmente reperibili oggi in farmacia e la cui preparazione in tempi ormai trascorsi, era compito degli speziali, sempre con costi poco accessibili per chi era povero.
Si affidava quindi, chi credeva o era devoto a un certo Santo, non solo al suo conforto per sopportare gli affanni della vita, ma anche alle sue doti taumaturgiche, se lo si riteneva specializzato nel saper lenire qualche malattia.
Tanto per dire come le specializzazioni che caratterizzano oggi l'assistenza medica, fossero comuni anche tra i santi e la specialità attribuita a Sant'Aspreno era quella di saper guarire le emicranie, in mancanza degli odierni antinevralgici.
Fu eretta in suo onore una piccola cappella, sopra la grotta che la tradizione attribuì a dimora del Santo, in cui nel VII sec. d.C., fu costruito un altare rupestre alla cui base vi era una foro nel quale i fedeli inserivano la testa per essere guariti dall’emicrania, e la chiesetta fu chiamata di Sant’Aspreno al Porto, che si salvò dalla demolizione per far posto alla palazzo della Borsa grazie all’interessamento di Ferdinando Colonna di Stigliano, così che nel 1892, il consiglio comunale deliberò sulla questione, stabilendo che la nuova strada venisse ristretta per preservare la cappella e che quest’ultima venisse inglobata nel palazzo in fase di costruzione.
La particolare capacità del santo di guarire dal mal di testa, è variamente attribuita al fatto di essere stato decapitato per la sua fede, o al suo modo di fare penitenza, mettendo una pietra sulla testa.
Con un'arte medica ai primordi, malgrado le basi fossero fondate in tempi antichi da Ippocrate, Galeno e Avicenna e costi inaccessibili per chi già aveva problemi a mettere d'accordo il pranzo con la cena, rivolgersi ai santi specializzati in varie malattie, comportava, sempre che facesse effetto, un'assistenza gratis e remunerata solo dalla fede dei credenti.
C'è quindi nella storia della Chiesa, una vasta panoramica dei Santi eletti dai credenti a sostituire medici di base, come successe ai Santi Cosma e Damiano, oppure specialisti come San Giacomo Maggiore, esperto in artrite e reumatismi, Sant’Agata, specializzata nelle malattie del seno delle donne, San Raffaele, che si prodiga tra la cecità dei non vedenti e le malattie mentali, esibendosi dall'oculistica alla psicoterapia, Sant’Antonio Abate esperto nella cura della micidiale eruzione cutanea chiamata Herpes Zoster (fuoco di Sant'Antonio) ed altri specializzati in un morbo tanto di moda in tempi antichi, come la peste, rappresentati da San Rocco di Montpellier, da San Sebastiano, da Santa Rosalia de’ Sinibaldi ed altri. Santi appresso ai quali, ne sono stati eletti anche di nuovi, come San Giuseppe Moscati, il medico dei poveri di Napoli, al quale è stato dedicato un toccante sceneggiato sulla vita, e a seguire, Madre Teresa di Calcutta, da molti già reputata santa mentre era in vita.
Altre notizie in merito, si possono trovare all'indirizzo:
Tanto per dire su come siamo combinati con l'assistenza sanitaria, con unità ospedaliere che vengono eliminate da una dissennata politica, che affida l'assistenza medica alle cliniche private, con la ricerca di un medico di base, che è diventata un vero e proprio terno al lotto, con medici e paramedici il cui numero sta diminuendo paurosamente, invece di essere adeguato alle esigenze della società, mi sa tanto che è il caso di farci un pensierino, almeno per chi vive nella fede, su santi e beati che si prestino, con i loro interventi, in sostituzione della ASL, senza bisogno di prescrizioni apposite, sostituite dall'informalità delle preghiere recitate nelle chiese adatte, con tutta la consolazione che se ne può trarre, rispetto a quanto costa farsi ammazzare da un luminare, poter tirare le cuoia gratis, se l'assistenza del Santo invocato non fa effetto e ci si può consolare dicendo del defunto:
"Che vuoi che sia, non era molto devoto".
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