’A mal’èvera subbeto cresce!

’A mal’èvera subbeto cresce!
La malerba subito cresce. L'erba cattiva infesta orti e prati velocemente, così il male nel mondo.
Con una metafora rappresentata dalle erbe infestanti, che sono definite anche malerbe, contro le quali combatte l'agricoltore, per preservarne i prodotti coltivati, si raffigura tutto il male che è nel mondo, che sia prodotto da fatti o da persone.
All'agricoltore piacerebbe tanto che le messi, i frutti e gli ortaggi che coltiva, crescessero con la stessa facilità delle malerbe, senza lavori di scerbatura e diserbanti, ma purtroppo è il contrario che succede, come il male nel mondo che, rispetto al bene, è spesso più facile che sorga.
Riguardo ai malvagi che infestano qualsiasi comunità, fa eco il detto: L'erba cattiva non muore mai, mentre a essere calpestata è quella buona, perché a farne le spese sono le persone rette e oneste, mentre l'immaginaria e tanto desiderata "Erba voglio", che soddisferebbe i desideri degli onesti, si dice che non cresca nemmeno nei campi del re, mentre invece cresce eccome per i privilegiati e i disonesti esistenti nella società, rispetto ai tanti che dai primi sono svantaggiati e tartassati.
Con il paradosso poi della malerba, che per quanto possa essere cattiva, se cresce nel campo del vicino, è sempre più verde anche di quella buona coltivata da chi passa il tempo ad essere invidioso.
Rispetto a quanto il male è preponderante tra gli umani, si attribuisce ad Albert Einstein l'allocuzione:
"Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che fanno male, ma a causa di coloro che stanno a guardare senza fare niente"
Ma un conto è se l'indifferenza è coltivata in una società in cui si può esprimere il libero pensiero, mentre in un regime autoritario e assolutista, fa posto alla paura.
Vediamo come il male oggi è legalizzato da certi regimi, che ritengono più che legittimo sopraffare e fare stragi di popolazioni inermi, mentre, nella nostra società, è ritenuto più che giustificato da una certa massa, da chi lo commette rubando capitali enormi, e divenendo oggetto di ammirazione, invece che di esecrazione.
Un male che, purtroppo, fa da scenario in tanti rapporti famigliari, rappresentato da violenze e uccisioni, che ci dimostra come la società umana sia ottimamente capace di produrlo, ma mai di riuscire ad estirparlo.
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