A cchi pazzéa cu ’o ciuccio nun le mancano càuce.
A chi gioca con l'asino non gli mancano i calci. Chi bazzica in un brutto ambiente deve sopportarne le conseguenze.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
È
richiamato, dal proverbio, un animale considerato nel passato
inaffidabile e testardo, probabilmente per i carichi eccessivi ai quali
era spesso sottoposto, e rivalutato al giorno d'oggi, come un animale
mite, amorevole e affidabile, per la maggior sensibilità acquisita, anche se non da tutti, verso gli animali.
Una
bestiola che si è prestata, suo malgrado, per le arbitrarie
interpretazioni sugli animali, da parte degli esseri umani, a metafore,
per giudicare certe persone, che vanno dall'ottusità, col famoso detto
"Chi lava la testa all'asino, perde il ranno (oppure spazzola o tempo) e
il sapone" , all'inaffidabilità menzionata dal proverbio, se si
frequentano individui malfidati.
Chi
va con lo zoppo, impara a zoppicare è un altro adagio che illustra come
il carattere di una persona è influenzato dall'ambiente che frequenta e
se la cerchia non è tra le migliori e a praticarla è uno sprovveduto,
mal glie ne incoglie per i brutti risultati a cui va incontro.
Quante
volte abbiamo sentito di qualcuno traviato da cattive compagnie? Uno
dei tanti modi di scusare una persona, attribuendo ad altri i
discutibili modi con i quali si comporta.
Riguardo alle frequentazioni che vale la pena siano da coltivare, ricordiamo l'esortazione del filosofo Lucio Anneo Seneca:
"Frequenta
le persone che possono renderti migliore e accogli quelli che puoi
rendere migliori. Il vantaggio è reciproco perché mentre s'insegna si
impara."
Di conseguenza,
c'è da tener presente che si frequentano ambienti dove la malevolenza e
la disonestà regnano sovrane, si disimpara a comportarsi in modo retto e
dignitoso e se si è poco preparati, sia per carattere, o per
inesperienza, i danni possono essere maggiori, perché se in una cerchia
dove l'onestà e il bon ton delle maniere rappresentano la norma, per cui
anche chi tali modi ignora, è tollerato, i codici osservati in un
ambiente di malavitosi, diventano micidiali, per le brutte conseguenze
che producono verso chi non li rispetta.
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